Il Mulino: Pubblicazioni dell'istituto per le scienze religiose - Bologna
«In santità ostinata e contraria». Don Zeno e i «matti di Dio»
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 200
"C'è una espressione della spiritualità russa che indica i «folli di Dio»: lo jurodivyj è il portatore di una sapienza che può abitare solo nella «stoltezza» (1 Cor 1,27), che suscita inquietudine e allarme. Il fenomeno dei «folli di Dio» non ha molti emuli nella tradizione occidentale, costruita attorno a paradigmi di santità molto diversi. Il volume raccoglie alcune di queste figure italiane di «folli di Dio», che, conquistati dal Vangelo, hanno imboccato una via di autoriforma." (dall'Introduzione di Alberto Melloni)
Il diavolo e la questione romana. Saggi sulle mentalità dell'Ottocento
Pier Giorgio Camaiani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 305
I saggi raccolti in questo volume hanno un'ispirazione comune: cercano di ricostruire le mentalità sociali e religiose dell'Ottocento. Gli scritti raccolti nella prima parte ruotano attorno al tema centrale della questione romana, che ha assunto nel XIX secolo un'importanza centrale e permette di mettere in luce il modo di credere, gli atteggiamenti mentali, la psicologia religiosa, la sensibilità di prelati e fedeli negli anni del pontificato di Pio IX. La costante proposta della meditazione della morte, ad ammonimento dei peccatori e dei nemici della Chiesa, l'annuncio o la costatazione dei castighi riservati da Dio agli usurpatori del potere temporale, già in questo mondo e soprattutto nell'aldilà, la lettura provvidenzialistica di avvenimenti politici e di eventi naturali alla ricerca del prossimo trionfo del papa perseguitato sono motivi che si presentano costantemente nei discorsi e negli scritti di Pio IX, sulla «Civiltà Cattolica», nella predicazione, negli almanacchi popolari. Nella seconda parte si delineano i modelli femminili dell'Ottocento, con una incursione nel Seicento, analizzati con lo sguardo e il giudizio di Alessandro Manzoni. Si sottolineano stereotipi e modelli antichi, che si ripropongono in chiave religiosa e civile e che senza alcuna incrinatura sottolineano la necessaria sottomissione della donna. L'atteggiamento evidenzia un'altra reazione di fronte a un aspetto centrale della società moderna, considerato demoniaco. C'è un forte parallelismo infatti tra il richiamo all'obbedienza e alla sottomissione rivolto alla donna e l'atteggiamento, assai simile, richiesto ai fedeli dalla gerarchia ecclesiastica. Quando alla fine dell'Ottocento e nel primo Novecento si può riscontrare un'evoluzione, questa riguarda sia la Chiesa che la società e, quindi, anche il modello femminile.
Lo Spirito e il concilio. Basilea 1432. Legittimazione pneumatologica del conciliarismo
Alberto Cadili
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 572
Il concilio di Basilea (1431-1449) è noto per lo scontro con il papato e per l'elezione dell'ultimo antipapa della storia occidentale. Questo volume mostra come l'arroccamento attuato dal concilio in opposizione a Eugenio IV costituisca il risultato di dottrine ed esperienze precedenti, dall'elaborazione ecclesiologica costruita tra Pisa e Costanza fino all'utilizzo di tali posizioni al concilio di Siena. A Basilea il pericolo hussita convince l'Europa a sostenere il sinodo. Dal 1432 l'idea di una Chiesa visibile e gerarchica, infallibile perché guidata da Cristo attraverso lo Spirito Santo e identificata con il sinodo, costituisce l'argomento contro lo scioglimento papale. Ma la stessa idea è usata di fronte all'ecclesiologia spiritualista degli hussiti. L'assemblea dichiara la propria autonomia, dandosi un'articolazione e una procedura complesse, destinate alla stabilità, ma innescando una concorrenza ecclesiologica e istituzionale con il papato che si irrigidirà via via. L'analisi del cerimoniale, concentrato sulla pneumatologia quale bandiera del concilio, illustra questo irrobustimento, destinato all'ipertrofia e alla lacerazione. Ciò non diminuisce la rilevanza di un avvenimento di tale durata e intensità accaduto nel cuore dell'Europa, ove confluiscono tutte le questioni non solo ecclesiastiche, ma anche politiche e culturali che agitano un'epoca di trasformazione, con echi e conseguenze avvertibili a lungo.
L'impero costantiniano e i luoghi sacri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 719
La politica religiosa di Costantino e dei suoi successori, destinata a mutare per molti aspetti gli equilibri politico-sociali dell'Impero, ha costituito un punto di svolta fondamentale anche nella concezione dello spazio e nella sua sacralizzazione, contribuendo a trasformare e a definire la topografia antica attraverso una nuova rete di luoghi santi. Tale operazione ha avuto un importante risvolto ideologico e teologico-politico, spesso enfatizzato dalle fonti coeve e rintracciabile con diverse declinazioni in testi anche posteriori, in cui la memoria costantiniana diventa paradigma di riferimento per la costruzione di un'immagine imperiale cristiana. Basiliche, palazzi, santuari e, di contro, fori, templi, curie, diventano il linguaggio "visibile" attraverso cui è possibile leggere i segni tangibili di trasformazioni, conversioni e permanenze, su cui proiettare rimandi simbolici. Attraverso il contributo di studiosi di provenienza internazionale e di formazione e ambiti disciplinari differenti, il tema dello spazio sacro in età costantiniana è qui indagato da molteplici punti di vista, da quello storico-letterario, a quello archeologico, epigrafico, storico-artistico, e relativi a differenti zone geografiche e cronologiche: dai luoghi classici di Roma e dell'Occidente cristiano alla costruzione della Terra Santa e dell'Impero bizantino, dai discorsi agiografici alle leggende di fondazione, dalla tradizione copta a quella della Rus' dei secoli XI-XIII.
Separati ma fratelli. Gli osservatori non cattolici al Vaticano II (1962-1965)
Mauro Velati
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 743
Il volume ricostruisce la partecipazione di osservatori non cattolici al Concilio Vaticano II, aspetto assolutamente inedito della storia religiosa moderna. E lo fa partendo dall'enorme mole di documentazione inedita emersa durante le ricerche dell'autore per la redazione della "Storia del Concilio Vaticano II" diretta da Giuseppe Alberigo e curata da Alberto Melloni. Si tratta in gran parte dei rapporti che gli osservatori (luterani, riformati, anglicani, ortodossi e di altre piccole chiese cristiane) mandavano periodicamente ai responsabili della propria chiesa: in questi scritti emerge il punto di vista critico di questi osservatori nei confronti dei lavori conciliari ma soprattutto la dinamica del loro coinvolgimento nell'azione comune. Seguendo questo percorso si arriva a comprendere come siano divenuti in qualche modo membri a tutti gli effetti del Vaticano II e protagonisti di quel "concilio segreto" che rappresenta il nucleo spirituale e di comunione dell'esperienza sinodale.
Conservare la retta volontà. L'atto morale nelle dottrine di Filippo il Cancelliere e Ugo di Saint-Cher (1225-1235)
Riccardo Saccenti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 248
La riflessione sulla natura della libertà e del libero arbitrio è un tassello fondamentale nel percorso storico di "scoperta" della soggettività. Agli inizi del XIII secolo il profondo mutamento del quadro politico, economico e religioso europeo sposta su questi temi l'attenzione degli uomini di cultura. In particolare tra i teologi si fa strada il problema del rapporto fra i contenuti della "sacra pagina" e della dottrina della Chiesa e una realtà segnata da un profondo dinamismo testimoniato dalla nascita di università e ordini mendicanti. In particolare lo "studium" parigino, fra il 1225 e il 1235, è teatro di una discussione sull'atto morale che ambisce ad assorbire i contenuti dell'etica aristotelica e della tradizione patristica greca in un quadro dottrinale che risale ad Anselmo d'Aosta e Abelardo e alla loro rilettura di Agostino e dei Padri delia Chiesa. Attraverso le due maggiori opere teologiche composte in questo arco temporale, la "Summa de bono" di Filippo il Cancelliere e il "Super quatuor libros Sententiarum" del domenicano Ugo di Saint-Cher, è possibile ripercorrere le tappe di questo tentativo di costruire una visione unitaria il cui risultato è quel nuovo lessico morale poi adottato da autori come Alberto Magno, Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d'Aquino.
Il professorino. Giuseppe Dossetti tra crisi del fascismo e costruzione della democrazia 1940-1948
Enrico Galavotti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 885
Giuseppe Dossetti (1913-1996) è stato un protagonista indiscusso delle origini e del primo consolidamento della democrazia repubblicana italiana. Questo volume, ricorrendo a fonti inedite, racconta come è giunto a svolgere un ruolo di primo piano nella redazione della Costituzione italiana e quali sono stati i caratteri peculiari della sua proposta politica. Viene così ripercorsa la straordinaria vicenda di questo giovane studioso di diritto canonico che, formatosi nell'Università Cattolica di padre Agostino Gemelli, si ritrova prima coinvolto nella Resistenza e quindi proiettato ai vertici della Democrazia cristiana, dove inizia un'intensa attività politica per impegnare il suo partito nella costruzione di una democrazia reale, distante dalle storture della stagione liberale e radicata su una scelta antifascista. Successi e sconfitte, intuizioni e limiti della sua azione politica vengono ricostruiti superando gli schematismi e le semplificazioni con cui si è trattata la figura di Dossetti, restituendole finalmente un profilo organico dove si intrecciano l'esigenza di una riforma sociale e la percezione della necessità di una profonda riforma della Chiesa.
Cattolici e fascisti. La Santa Sede e la politica italiana all'alba del regime (1919-1925)
Alberto Guasco
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 575
Il volume ricostruisce le relazioni intercorse tra la Santa Sede e il fascismo negli anni compresi tra il 1919 e il 1925, concentrandosi sul momento iniziale del loro rapporto, quello finora maggiormente lasciato in ombra dagli studi storici. Ripercorrendo le fonti già edite sul tema, e aggiungendo a esse lo spoglio sistematico delle carte conservate presso gli archivi vaticani relative al pontificato di Pio XI (1922-1939), Guasco esplora l'iniziale atteggiamento di diffidenza della diplomazia vaticana nei confronti delle squadre in camicia nera; i mutamenti intervenuti in San Pietro all'indomani della marcia su Roma e della costituzione del primo governo Mussolini, con il suo doppio volto di attenzione nei confronti dell'autorità romana e di attacco contro il clero e il laicato cattolico; il progressivo abbandono del Partito popolare e la liquidazione politica di don Sturzo; la campagna elettorale del 1924 e la drammatica conclusione della crisi innescata dal delitto Matteotti. Corredano il volume 150 documenti, editi e inediti, fonti ecclesiastiche, politiche e diplomatiche che consentono al lettore l'accesso diretto alla documentazione dell'epoca.
Fine dell'era costantiniana. Retrospettiva genealogica di un concetto critico
Gianmaria Zamagni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 197
Il concetto teologico-politico di un'"era costantiniana" ha rappresentato a lungo un modello di relazioni fra chiesa e potere sovrano, un ideale capace di successive riprese in diverse congiunture storiche, un paradigma che caratterizza un lungo periodo della storia del cristianesimo e della storia politica europea. All'aprirsi dell'ultima stagione conciliare, un celebre medievista domenicano, Marie-Dominique Chenu, ne diagnostica la "Fine". Il volume procede di qui a ritroso, genealogicamente, al fine di ricostruire i fondamenti teorici della discussione alla vigilia del Vaticano II, attraversando molteplici prospettive, seguendo il trasmettersi di questo concetto da opera in opera, e dunque anche attraverso mutazioni dovute non solo alla formazione teorica e disciplinare degli autori che ne fanno uso, ma al contesto in cui le loro opere sono state composte, fino a trovarne una attestazione archetipa all'inizio del XX secolo. Lungo il corso del Novecento, una costellazione di concetti legati alla "Fine dell'era costantiniana" è stata utilizzata allo scopo di diagnosticare (e nel contempo indurre) la crisi di un regime di cristianità, e conduce sino alla discussione, in Concilio, intorno alla struttura istituzionale stessa della chiesa. Il percorso storico che così si delinea permette la visione d'insieme di un filone di ricerca storica e teologica novecentesca su chiesa e politica, su cristianità e sovranità, e delle molteplici questioni che il nome di Costantino ha evocato.