Italic: Pequod
Per un'estate sola
Maura Maioli
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 224
Andrea e Michele sono due diciottenni di oggi che, sebbene per motivi differenti, decidono come tanti altri loro coetanei, di trascorrere l'estate all'estero finita la scuola. Per i due iagazzi l'Argentina è la meta di un viaggio indimenticabile, che segnerà le loro vite nella duplice scoperta del valore dell'amicizia e della conoscenza di sé. Molto diversi fra loro, sono compagni di classe ma si ignorano a vicenda. Le loro esistenze sono agli antipodi, se non per un particolare, la mancanza di un padre: Michele non ha mai conosciuto il suo, Andrea deve fare i conti con un padre assente che passa la maggior parte del tempo in Argentina a curare la propria azienda. Ma i destini dei due ragazzi si incrociano fatalmente quando il migliore amico di Andrea, Giulio, muore in un incidente d'auto, e Michele riceve la lettera di risposta che accoglie la sua richiesta di volontariato all'estero: essi si ritrovano sullo stesso volo per Buenos Aires, verso un viaggio che appare già segnato (dal lavoro alla scuola Numero 24 della cittadina di Zàrate per Michele, dal volere del padre - che vuole il figlio accanto a sé per distoglierlo dal pensiero inconsolabile dell'amico - per Andrea), ma che prenderà una piega completamente inattesa e che cambierà per sempre le loro vite.
Ricci
Linnio Accorroni
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 124
"Inizia con un fuoco di epigrafi "Ricci" di Linnio Accorroni, a segnalare appartenenza e rotte culturali. Poi, appena dopo, ecco il primo dei molti sauri, delle cose naturali. Subito a seguire viene il padre ammalato e anziano, ha un brutto tumore. "Ti prego solo di questo " gli sta dicendo il figlio "qualsiasi cosa accada, anche se a te pare stupida ed insignificante, devi farmelo sapere. Subito. (...) Io sono tuo tiglio e tu sei mio padre". Poi tutto prenderà a "squilibrarsi, in un senso di disapparteneuza, di s-possesso, di alienazione, in una cappa opprimente che sa di chiuso, di aria consumata", con le resurrezioni momentanee dei giorni in cui "i disturbi sembrano più sopportabili". E. intanto che tutto questo accade e tutto viene fedelmente e dettagliatamente registrato, intreccio e insieme sommario, la comunicazione fra i due prende, a farsi autentica e sincera: due universi che erano quasi incompatibili cominciano a trasfondersi l'uno nell'altro, fino all'insospettato e profondo epilogo, come inattese e profonde sono le pagine di questo quaderno del dolore intitolato "Ricci"." (Adelelmo Ruggieri)
Qualcosa di simile
Francesca Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 139
"Questa breve nota vuole essere un'avvertenza ai lettori: se siete in cerca della pura evasione, di un blando intrattenimento - o, più semplicemente -, se siete deboli di stomaco, riponete questo libro e cercate altrove. Non che qui trovereste esplosioni di violenza, o schizzi di sangue; anzi, per certi versi le pagine di questa raccolta risplendono di un perfetto nitore, una prosa pulita e sorvegliata che evoca alla mente il supremo controllo stilistico delle grandi regine del genere, come Yòko Ogawa, Shirley Jackson e Alice Munro. Ma i dieci racconti qui riuniti - racconti che sono attraversati, come da tanti piani di sezione, da una serie di temi tra loro speculari: la musica e il suo complemento, il genio; l'arte culinaria e la sua ombra, il digiuno; il Giappone come luogo ideale, terra di epifanie - posseggono senza dubbio un tratto comune, ovvero una disarmante intensità, una straordinaria forza emotiva. Siete dunque avvisati. Privi di un titolo, contrassegnati soltanto da un numero come i capitoli di un'unica, composita visione, questi racconti vi cattureranno e vi faranno emozionare, incalzandovi, per poi arretrare davanti ai vostri occhi, e riaffiorare in seguito nel ricordo. Sì, "Qualcosa di simile" è uno di quegli oggetti - come lo Zahir di cui scriveva Borges, o la "scatola dei sogni" che compare in Mulholland Drive - che di rado si incontrano nella vita di tutti i giorni, e che vi costringeranno a calarvi in un abisso ancora inesplorato, dal quale emergerete diversi."
Togliendo il dolore dagli occhi
Pierfrancesco Majorino
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 142
Prigioniero di un oscuro carnefice, un uomo si chiede il motivo della violenza che è costretto a subire, incapace, come chi legge, di capire la ferocia del suo aguzzino. Così inizia un cammino verso la comprensione che è anche una discesa nelle profondità dell'animo umano. Majorino cala il lettore in un'atmosfera straniante, dove nulla è ciò che sembra e tutti hanno qualcosa da nascondere. La vicenda si snoda fra lo spazio angusto di uno scantinato e una realtà degradata, dove si muovono grotteschi personaggi che caricano l'atmosfera di inquietudine. Fa da sfondo alla narrazione la guerra dei Balcani; l'ultimo grande conflitto europeo acquista voce di personaggio per raccontare una storia di violenza capace di risvegliare le angosce sopite del Novecento. Majorino offre la possibilità di riflettere sulla facile indulgenza con cui trattiamo il nostro passato, e sulla sufficienza con cui guardiamo alle possibilità che ci vengono offerte da pace e democrazia. Ci si può realmente rendere conto di cosa significhi vivere in uno scenario bellico? Può bastare l'idealismo, il pacifismo di comodo con cui si critica la guerra comodamente seduti in poltrona per comprendere davvero cosa essa rappresenti per l'essere umano?
Canto per Giuliana. Ritratto di un'anima
Vito D'Ambrosio
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2011
pagine: 330
"La morte di Giuliana mi ha precipitato in una specie di allucinante situazione di contrasto. Mentre venivo risucchiato dal vortice di una consapevolezza sempre crescente dei fatti, un vortice distruttivo, mi aggrappavo ad altri sostegni - la fede in un Dio che sentivo "ingiusto" ma che non riuscivo a colpevolizzare, la continuazione di un impegno lavorativo che comunque mi proiettava per qualche tempo in altre dimensioni della ragione per raggiungere un obiettivo prima indistinto, poi sempre più chiaramente visibile. Sentivo, ormai, come compito principale della mia restante esistenza, quello di mostrare a quanti più potevo, a cominciare dai nipotini adorati, lo splendore nascosto di Giuliana, quell'insieme incredibilmente ricco di talenti che aveva speso senza risparmio, per tutta la sua vita, assolutamente conscia della necessità di "ricompensare" il Padre per quanto aveva voluto regalarle. Il ricordo, la scoperta, il racconto di quanto aveva fatto Giuliana, di quanto aveva seminato, di come fosse riuscita, incredibilmente, a recitare insieme la parte di Marta e di Maria, sono diventati, ormai, la ragione fondamentale della mia vita. Mi sembra che il tema conduttore del mio film, da quel 24 settembre 2009, non possa essere che un Canto per Giuliana, anzi II Canto per Giuliana".
Sivori, un vizio. E altri scritti di calcio
Massimo Raffaeli
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2009
pagine: 246
Gli eccessi del calcio di oggi, la sua stessa invadenza ed ipervisibilità, possono indurre nella tentazione della nostalgia per il gioco di ieri, quando il calcio era uno sport di massa ma non ancora uno spettacolo televisivo esclusivamente sostenuto dal business. Non è la nostalgia ma il recupero ostinato di antiche emozioni a giustificare questo libro che incrocia di continuo il calcio e la letteratura. Il mito di Omar Sivori e degli "angeli dalla faccia sporca", il Grande Torino, l'Inter di Herrera, il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera, antiche fisionomie di campioni e di oscuri comprimari, qui si legano ai testi di scrittori e giornalisti che nel corso di un secolo, ormai, hanno saputo raccontare il calcio come un luogo cruciale dell'immaginario nazionale e della cosiddetta identità italiana, da Gianni Brera e Mario Soldati a Salvatore Bruno e Giovanni Arpino. Composto a mosaico, scritto in uno stile secco e tagliente, "Sivori, un vizio" rappresenta un omaggio alla duplice passione che è all'origine di una stessa vocazione critica, dove si incontrano in retrospettiva, come si trattasse dei frammenti di un romanzo di formazione, la Juve del grande Omar, la Lazio allo stadio Flaminio, immagini di Luigi Riva e Giacinto Facchetti insieme con le pagine di alcuni fra gli autori più amati, Pier Paolo Pasolini e Vittorio Sereni.
Quelli eran giorni
Angelo Orsingher
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2015
pagine: 190
Fumo di sigarette e sonorità psichedeliche, visioni di voluttuosa carnalità stretta nei blue jeans scoloriti, tra un pezzo dei Pink Floyd o Bob Dylan e uno degli Stones o dei Velvet. Dipendenze di luce afosa e ombra nera di caffè e vinile. Aroma euforizzante di irrequieti anni '70. Giulio, studente di filosofia prossimo alla laurea che divide il suo tempo tra canzoni e donne, cammina esattamente nel centro di questo caos sensoriale e il viaggio che intraprende con i suoi compagni sull'Orient Express verso la Jugoslavia e Istanbul, l' Afghanistan e l'India, segnerà per tutti un estremo esperienziale. Dal commercio di hashish al turismo sessuale, i personaggi oltrepassano la porta della civiltà per immergersi nelle acque fangose dell'illecito e dell'amorale. Tra le strade polverose di Kabul e Bombay si perdono di vista, seguono traiettorie diverse, si ritrovano; il loro rapporto è fatto di condivisione e disgregazione, acquisiscono e perdono dubbi e consapevolezze.
Stanno tutti bene. Zaino in spalla in Rwanda, Uganda e Kenya sulle tracce di conflitti etnici e folli dittatori
Pierfrancesco Curzi
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 204
Una guida, un diario di viaggio, un racconto, una cronaca documentata della storia recente dei Paesi visitati: "Stanno tutti bene" è tutto questo. La ricostruzione fedele di un viaggio di 20 giorni tra Uganda, Kenya e Ruanda compiuto a 15 anni esatti dal genocidio che sconvolse quest'ultimo Paese. Curzi ripercorre giorno per giorno questa straordinaria avventura vissuta (come di consueto nei suoi viaggi in giro per il mondo) a stretto contatto con le popolazioni e alla ricerca di testimonianze e storie di vita, ricostruisce le vicende storiche che hanno portato i tre Paesi visitati ad essere quello che sono oggi riprendendo il filo dopo la tragedia, ma offre anche spunti e suggerimenti per inediti viaggi fuori dagli schemi e dai consueti itinerari. Il lettore potrà vivere in prima persona un viaggio originale in piste poco "battute", fare la conoscenza di personaggi da romanzo (ma assolutamente reali) e trovare anche lo spunto per intraprendere, sulle "tracce" dell'autore, un'esperienza unica "zaino in spalla".
«Il barone rampante» e il suo doppio
Nicola Ciampitti
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2014
pagine: 149
La pubblicazione di un saggio che analizza il "Barone rampante" di Italo Calvino nasce dalla constatazione che con esso inizia (ed è un aspetto già noto alla critica più attenta) il cosiddetto formalismo naturale dello scrittore ligure, la sua costante attenzione al punto di vista narrativo e all'autoriflessività, ovvero l'omaggio ad altri autori, qui uniti in una specie di pastiche, in cui il romanzo guarda al romanzo e non alla vita. Un procedimento simile si avverte nell'uso delle metafore, spesso originate da altri testi, che vengono distrutte rappresentandole nel loro divenire concreto, e nella duplicità non solo del tessuto narrativo, ma degli stessi personaggi. Il libro analizza il processo in cui si manifesta questo formalismo: se da un lato il Barone appare favola fantastica, e descrizione realistica dell'amato Settecento Illuminista, dall'altro la vera ricerca di Calvino si appunta sul suo doppio, ovvero sulla sua primissima riflessione della struttura formale, ben prima che iniziassero gli studi calviniani sullo strutturalismo, su Barthes, e che seguisse a Parigi la scuola di Ou.Li.Po e Queneau. Ma prima di poter giungere a queste conclusioni, Ciampitti ha indagato con cura il testo in tutti i suoi aspetti, gli alberi e l'Illuminismo, la vita sociale e i limiti storici e geografici del Barone, individuando una contraddizione feconda, sul piano poetico, del romanziere: l'interpretazione della ragione illuministica...
L'acqua tace
Pelagio D'Afro
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2013
pagine: 184
Laghi profondi dove nascono leggende, tipi balzani, Gabriele D'Annunzio, misteri di periferia, mariuoli dal cuore tenero che temono di inguaiarsi coi "pulotti" solo per poter fare quel che è giusto, linguaggio pesantemente contaminato dal dialetto da un lato e dalla ricerca del sublime dall'altro: io e Pelagio D'Afro condividiamo un immaginario cosi popolato dalle stesse ossessioni che mi viene quasi imbarazzante fare una presentazione. Mi ci trovo troppo bene in questa narrativa, in queste visioni lancinanti di gallinelle d'acqua devastate dalla furia degli abissi lacustri che vengono messe allo spiedo senza starci a pensare troppo, aeroplani da disegnare, stelle a cui inventare un nome... Al Conero ci sono stato una volta sola in vita mia, e proprio in compagnia dello stesso Pelagio, ma sono riuscito ad andare oltre al Conero turistico per confrontarmi in quello oscuro e magico solo tra le pagine di D'Afro. Il turismo di massa nasconde e banalizza una terra che ha un'anima profonda, popolare e inquietante, che la narrativa di D'Afro isola con la pazienza di un paleontologo che mette in luce lo scheletro di un drago annegato nel ciarpame balneare che lo soffoca e lo fa appassire. Per regalarci l'immagine del Conero sognato, vivo e antico, Pelagio sceglie una prosa volutamente barocca, ma mai stucchevole; ci vuole molto senso della misura e una classe smisurata per raccontare di cavalli bai che tirano carrozze leggere e figure spaurite flagellate dalla forza irosa dei flutti...
I deragliati
Alessio Caliandro
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2013
pagine: 141
I deragliati sono uomini e donne che hanno deciso di rompere le convenzioni sociali con la realtà che li circonda, che hanno scelto la povertà materiale per ambire a una precisa volontà di annullamento. Non si sottomettono, né si ribellano, ma semplicemente corrono a tutta velocità in direzione del nulla, sferragliano, sbuffano, aumentano la velocità finché deviano dal percorso per poi infrangersi contro un muro, capovolgersi, colpire innocenti o autodistruggersi. Nella stazione Tiburtina, il nuovissimo polo dei trasporti italiano, dove si incrociano le linee d'alta velocità che portano i treni da nord a sud e viceversa, si nasconde una fetta significativa di questa umanità. Non hanno nomi e cognomi delle loro carte d'identità, ma sono ribattezzati dal loro randagismo, Mucca, Gianni l'accattone, Animale, Che Guevara, sono soltanto alcuni dei deragliati che si arrabattano in un'esistenza apparentemente periferica, fatta di follia, perdizione e precarietà. Le loro storie si mischiano sullo sfondo di un ordine terrestre che è in realtà uno scherzo di qualche divinità a cui si rivolgono i protagonisti. Nei loro corpi macilenti, mezzi uomini, mezzi filosofi, mezzi barboni e mezzi demoni, si trova la voce nuova di Alessio Caliandro. È una storia ambiziosa, ricca di riferimenti occulti alla religione cattolica e alle dottrine degli iniziati...
Il peso specifico dell'amore
Gianluca Antoni
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2012
pagine: 306
"Il peso specifico dell'amore", neanche a scriverlo, è un romanzo d'amore. Amore a 360 gradi. Peter, alla soglia dei quarant'anni, è un potenziale suicida, se non fosse per la commessa di una valigeria, Denise, pazzoide e geniale, che lo costringe ad accompagnarla sul dirupo dal quale lui stava per gettarsi. Il romanzo entra a spirale nella vita di Peter: un matrimonio fallito, un lavoro fisso detestato, un grande amore rincorso, un talento sprecato e un lutto ancora cocente, quello del padre. Denise d'altro canto nasconde un dolore profondo che la spinge a voler "salvare" Peter con modalità tutt'altro che ortodosse. Intorno a loro orbitano numerosi personaggi, ognuno con una storia e i propri conflitti. E un cane, Paco, sempre in riserva sparata. Il romanzo sviscera le profonde contraddizioni dell'anima tra slanci iperbolici e cadute vertiginose, tra sogni e bisogni, tra ideale e reale. E un diario del passaggio all'età adulta, con l'accettazione dei propri limiti e la meraviglia di scoprirsi uomini imperfetti. Diverte, commuove, invita a riflettere ed è un'introspezione senza censure della psicologia umana, accresciuta e arricchita dell'esperienza dell'autore come psicoterapeuta.