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Ledizioni: Medioevi. Sez. novissima

Il libro di costumanza. Fonti, tradizione, testi

Il libro di costumanza. Fonti, tradizione, testi

Davide Battagliola

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 348

La tradizione romanza del Moralium Dogma Philosophorum, compendio di filosofia morale dubitativamente attribuito a Guglielmo di Conches, non è mai stata oggetto di attenzione nel suo complesso. Il volume si occupa in particolare del volgarizzamento italiano, il cosiddetto Libro di Costumanza, realizzato attraverso la mediazione dalla versione francese (nota col titolo di Livre de Moralitez). Proprio al Livre de Moralitez è dedicato ampio spazio nello studio introduttivo, dove viene tra l’altro tracciato uno stemma codicum dei testimoni completi. Una volta illustrate le dinamiche della tradizione francese, si offre un quadro generale delle otto redazioni nelle quali è articolato il Libro di Costumanza. La seconda sezione dello studio è dedicata all’inedita redazione siglata δ, di cui viene procurata l’edizione critica corredata da un glossario. Chiude il volume un’edizione diplomatico-interpretativa della redazione α secondo la lezione del codice di Fantino da San Friano.
28,00

Tra Milano e Firenze. Cristoforo Landino volgarizzatore dei Rerum Gestarum Francisci Sphortiae Commentarii di Giovanni Simonetta

Tra Milano e Firenze. Cristoforo Landino volgarizzatore dei Rerum Gestarum Francisci Sphortiae Commentarii di Giovanni Simonetta

Danila Scalmazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2021

pagine: 782

Questo lavoro porta nuovi elementi allo studio delle complesse vicende inerenti i Rerum gestarum Francisci Sphortiae commentarii di Giovanni Simonetta e il relativo volgarizzamento, la Sforziada di Cristoforo Landino. Nel saggio introduttivo si indagano gli aspetti biografici, storici e filologici riguardanti le due opere, partendo proprio da Giovanni Simonetta, attivo nella cancelleria sforzesca assieme al piú noto fratello Cicco Simonetta, e ricostruendo la storia testuale dei Commentarii dalle loro origini agli emendamenti eseguiti dall'umanista Francesco Dal Pozzo in vista dell'editio princeps, senza trascurare le vicende editoriali e le prime reazioni all'opera. Punto di forza dell'analisi è l'aver ritrovato e studiato nel dettaglio il manoscritto originale, nonché esemplare di dedica, dei Commentarii, già noto a Giovanni Soranzo il secolo scorso quale 'codice Castelbarco'. L'attenzione si sposta quindi da Milano a Firenze, entrando nell'officina testuale di Cristoforo Landino per sondare la Sforziada dal punto di vista metodologico e contenutistico, con un conseguente particolare riguardo per le vicende successive all'invio del manoscritto di dedica (copiato da Tommaso Baldinotti) a Milano, dove il testo viene sottoposto dal Simonetta a numerosi interventi visibili ancora oggi. Chiude la parte introduttiva un capitolo che vuole delineare la storia dello sviluppo dei commentarii come genere nel quadro storiografico dalle origini alla fine del Quattrocento. A seguire il lettore troverà l'edizione critica della Sforziada in veste integrale, corredata di un approfondito apparato comprensivo degli interventi che ne testimoniano la ricezione a Milano.
48,00

Poesia e politica nell'Italia di Dante

Poesia e politica nell'Italia di Dante

Paolo Borsa

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 247

Questo studio offre un quadro rinnovato, per ampiezza e complessità, del rapporto tra poesia e politica nell'Italia di Dante. Sul piano metodologico il libro si caratterizza per un'impostazione di tipo interdisciplinare e comparatistico: l'autore mette in luce i tratti distintivi delle poesia politica italiana delle origini, facendo al contempo emergere le strette relazioni del corpus preso in esame con le tradizioni coeve e concorrenti (in lingua latina, francese, provenzale, catalana). All'analisi letteraria si accompagna un'attenta ricostruzione del contesto storico-culturale in cui Dante e gli altri rimatori del suo tempo si trovarono a operare: da un lato, partendo da uno spunto del De vulgari eloquentia, si indagano le ragioni dell'assenza nella lirica in lingua di sì di un'autentica poesia d'armi alla maniera del trovatore provenzale Bertran de Born, dall'altro è messo in rilievo come le vicende internazionali legate alla parabola di Carlo d'Angiò forniscono un impulso determinante allo sviluppo di una specifica tradizione di poesia politica in volgare italiano.
28,00

Petrarca e la lirica trobadorica. Topoi e generi della tradizione nel Canzoniere

Petrarca e la lirica trobadorica. Topoi e generi della tradizione nel Canzoniere

Giulia Ravera

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2017

pagine: 711

Oggetto di attenzione critica sin dal Quattrocento e poi, a più riprese, negli ultimi decenni, il rapporto tra Petrarca e i trovatori costituisce ancora un nodo irrisolto. L'approfondimento sul riuso della tradizione occitanica, che in Petrarca presenta le forme dell'appropriazione e della trasformazione, può d'altronde fornire preziose informazioni sulle modalità e gli obiettivi compositivi del poeta, con particolare riferimento alla sua produzione lirica volgare. Lo studio si propone di indagare questi aspetti da una parte riflettendo in termini problematici e ipotetici sulle occasioni e le modalità con cui Petrarca potrebbe essere entrato in contatto con i modelli trobadorici e dall'altra analizzando nel dettaglio le immagini topiche e le strutture di genere che contraddistinguono il Canzoniere, con particolare attenzione ad alcune aree tematiche fondamentali; gli elementi espressivi più convenzionali consentono, infatti, di identificare un "sistema" e vere e proprie costanti nelle modalità di rifunzionalizzazione messe in atto dal poeta. L'obiettivo è quello di cogliere l'effettivo ruolo degli antecedenti occitanici nella rielaborazione petrarchesca.
48,00

Poesia e politica nell'Italia di Dante

Poesia e politica nell'Italia di Dante

Paolo Borsa

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2012

pagine: 230

Questo studio offre un quadro rinnovato, per ampiezza e complessità, del rapporto tra poesia e politica nell'Italia di Dante. Sul piano metodologico il libro si caratterizza per un'impostazione di tipo interdisciplinare e comparatistico: l'autore mette in luce i tratti distintivi delle poesia politica italiana delle origini, facendo al contempo emergere le strette relazioni del corpus preso in esame con le tradizioni coeve e concorrenti (in lingua latina, francese, provenzale, catalana). All'analisi letteraria si accompagna un'attenta ricostruzione del contesto storico-culturale in cui Dante e gli altri rimatori del suo tempo si trovarono a operare: da un lato, partendo da uno spunto del De vulgari eloquentia, si indagano le ragioni dell'assenza nella lirica in lingua di sì di un'autentica poesia d'armi alla maniera del trovatore provenzale Bertran de Born, dall'altro è messo in rilievo come le vicende internazionali legate alla parabola di Carlo d'Angiò forniscono un impulso determinante allo sviluppo di una specifica tradizione di poesia politica in volgare italiano.
22,00

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