Libri di Alessia Locatelli
La valigia del fotografo. Ideare, allestire e comunicare progetti fotografici
Simone Azzoni, Alessia Locatelli
Libro: Libro in brossura
editore: emuse
anno edizione: 2025
pagine: 160
Come si costruisce una mostra? Quali strumenti servono per valorizzare un progetto visivo? Come si comunica un evento? "La valigia del fotografo" è una guida pratica e insieme critica pensata per chi desidera portare la propria ricerca visiva fuori dallo studio e condividerla con il pubblico. Attraverso le esperienze di curatela e progettazione di Simone Azzoni e Alessia Locatelli, il libro accompagna fotografi e curatori lungo tutte le fasi del processo espositivo: dall’ideazione del concept alla costruzione del layout, dalla scrittura critica alla comunicazione, fino alla ricerca fondi e alle strategie per coinvolgere istituzioni, aziende e media. Con uno sguardo attento al contesto contemporaneo, in cui la figura del curatore diventa sempre più centrale nella mediazione tra autorialità, spazio e pubblico, il volume offre una vera e propria “cassetta degli attrezzi” per chi vuole dare forma, senso e visibilità ai propri progetti.
Il respiro della terra. Tra documento e metafora nella fotografia marchigiana
Lorenzo Cicconi Massi, Christian Tasso
Libro: Libro in brossura
editore: emuse
anno edizione: 2024
pagine: 52
"Il respiro della terra" è il catalogo della mostra bipersonale di Lorenzo Cicconi Massi e Christian Tasso a cura di Alessia Locatelli, inaugurata a Porto Sant'Elpidio nel 2024, un progetto che si propone di rilanciare la fotografia marchigiana. Le Marche godono di un rapporto fertile con l'arte della fotografia, grazie allo storico lavoro di autori che hanno dedicato un'attenzione al territorio che ha valicato i confini regionali prima, e nazionali poi. Il progetto fotografico di Lorenzo Cicconi Massi s'inscrive pienamente in questa rappresentazione armonica, tra territorialità ed elegia e ci accompagna in un commovente viaggio documentale e antropologico dal grande respiro poetico che trova la sua forza nello sviluppo di un racconto visivo sulla resilienza. Christian Tasso, utilizzando il linguaggio della staged photography, realizza delle vere e proprie allegorie visive, restituendoci scenari bucolici che trovano le radici in un'estetica che si muove tra pittura di genere e ritratto, in una sorta di esplorazione proustiana di un immaginario etnografico da custodire gelosamente. Due punti di vista complementari per ricordare e onorare l'ultima sfuggente civiltà contadina.

