Libri di Alexander Galiano
Il giovane Roberto Rossellini
Alexander Galiano
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2025
pagine: 284
Il giovane Rossellini narra i primi quarant’anni della vita del padre del Neorealismo Roberto Rossellini, dall’infanzia fino al successo del suo film capolavoro Roma città aperta, che nel 1945 sorprese critica e pubblico. Attraverso documenti d’archivio e testimonianze inedite, il libro ricostruisce nei minimi dettagli la vita di uno tra i registi maggiormente acclamati nella storia del cinema. Figlio del magnate edile Angelo Rossellini, il giovane Roberto visse un’infanzia dorata, frequentando alcune delle maggiori personalità del XX secolo, tra cui Pietro Mascagni, Giacomo Puccini ed Enzo Ferrari. Giunto nel mondo del cinema per circostanze quasi del tutto occasionali, sin dagli esordi Rossellini definì un proprio linguaggio, caratterizzato da un assoluto senso di ribellione nei confronti della tradizione. Probabilmente fu un regalo del padre, una speciale tessera che gli consentiva di accedere gratuitamente al cinema, a far innamorare della settima arte il piccolo Roberto. Dopo Roma città aperta la sua vita privata, tra amori, successi e cadute, riempirà le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, suscitando scandali e disapprovazioni senza precedenti.
L'importanza di chiamarsi Fellini. Riccardo e Federico
Alexander Galiano
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2024
pagine: 192
Riccardo Fellini è il fratello del celebre Federico. A parte un paio di consistenti ruoli d’attore, Riccardo è stato nel corso di una vita spesa alla rincorsa della fortuna, rappresentante di commercio, cantante, sceneggiatore e regista. Il suo, un inguaribile desiderio di successo, una costante voglia di vincere contro il titolato e scomodo fratello. Riccardo è stato davvero un vitellone. Di fatto nel film firmato da Federico, che gli offrì una parte da protagonista, consentendogli di usare la propria voce di cui andava orgoglioso e, metaforicamente nella propria vita, cercando traguardi ai quali forse era estraneo. Nel 1953 visse il momento magico dei "Vitelloni" e fu invitato al Festival del cinema di Venezia: ci sarebbe tornato dieci anni più tardi come regista del film "Storie sulla sabbia". Mai dimentico delle aspirazioni d'attore, ebbe una parte di rilievo in due film di Marco Ferreri. Riuscì alla fine a diventare un regista televisivo di successo. Dei suoi rapporti con Federico non si è mai detto molto, fino ad oggi.