Libri di Aloisio Antinori
La magnificenza e l'utile. Progetto urbano e monarchia papale nella Roma del Seicento
Aloisio Antinori
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 160
Villa Savorelli a Sutri. Storia architettura paesaggio
Aloisio Antinori, Mario Bevilacqua
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 144
Villa Savorelli a Sutri è l'esito monumentale di secoli di storia che, dal Rinascimento al Barocco, all'età Romantica, hanno plasmato architettura e natura in un insieme suggestivo e monumentale, tra i più rilevanti tra le ville storiche della Tuscia viterbese. Attraverso una ricerca attenta su fondi archivistici ricchissimi, vengono ricostruite le vicende della proprietà e inediti episodi d'arte. I fiorentini Altoviti, che nel Cinquecento si insediano a Roma, a Viterbo e a Sutri, riedificano il palazzo sulla piazza e il "palazzo sul Monte", al centro di vaste proprietà agricole e produttive. I loro eredi, i nobili romani Muti Papazzurri, ristrutturano a più riprese il casino e la chiesa di S. Maria, che nel 1725 assume veste monumentale su disegno dell'architetto Sebastiano Cipriani. Le origini etrusche e romane, le leggende medievali che vedono Sutri e la Tuscia sfondo delle gesta di cavalieri, papi e pellegrini, sono rievocate nel complesso romantico divenuto proprietà dei Savorelli. Ristrutturata dopo la guerra dagli Staderini, oggi la villa è sede dell'Ente Parco Naturale Regionale dell'Antichissima Città di Sutri. Il volume, nell'ambito del "laboratorio storiografico" che negli ultimi anni ha fatto di Sutri soggetto privilegiato di ricerche storiche di alto valore scientifico, affronta per la prima volta il tema della città e del suo patrimonio artistico in età moderna, gettando nuova luce su un episodio monumentale straordinario e fino ad oggi sconosciuto.
Da Contado a Provincia. Città e architettura in Molise nell'Ottocento preunitario
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2007
pagine: 223
Il 27 settembre 1806, mentre il Molise è ancora in parte sconvolto dal forte terremoto che l'aveva colpito il 26 luglio dell'anno precedente, Giuseppe Bonaparte ne decreta la separazione dalla Capitanata e lo costituisce in Provincia autonoma. La ricostruzione, guidata da figure eminenti come Vincenzo Cuoco o Giuseppe Zurlo nel quadro di nuovi e più diretti rapporti con la capitale, impone a committenti, tecnici e maestranze locali di confrontarsi con un'autorevole proposta di discontinuità dalla tradizione. Anche in Molise si avvia così il passaggio - tutt'altro che lineare - dai modi di una produzione ancora tardobarocca, intrinsecamente incline alla conservazione di cadenze locali, a quelli di un nuovo classicismo che si propone come linguaggio artistico universale. Mentre sul piano delle tecniche costruttive, agli arcaici procedimenti della tradizione locale si tenta di contrapporre il "buon costruire" degli antichi insegnato da Milizia. La prossimità cronologica tra il catastrofico sisma e la nascita della Provincia di Molise ha conseguenze di rilievo anche sulla storia urbana dei centri molisani.