Libri di Angela Bonafin
giocando s'impara. Per una pedagogia del gioco
Libro
editore: Volta la Carta
anno edizione: 2019
pagine: 263
È attraverso il gioco che i bambini sviluppano una serie di importanti capacità, imparano a relazionarsi e a confrontarsi in modo appropriato con gli altri, alimentano il pensiero astratto e soprattutto imparano a raggiungere obiettivi e a risolvere problemi. La decisione di affrontare una ricerca di tale portata, attraverso il lavoro svolto da un gruppo di ricerca internazionale, ha permesso la stesura del testo "Giocando s’impara. Per una pedagogia del gioco" per teorizzare una nuova grammatica pedagogica. I risultati degli studi internazionali riconoscono, come attraverso il gioco non solo si favoriscono coinvolgimento, motivazione e concentrazione ma si sviluppano anche forme di apprendimento e autoapprendimento, pertanto la progettazione didattica della scuola, fin dai primi anni di frequenza, non può non tenerne conto. Il fine, non in atto ma in potenza, era quello di tracciare l’espressione di una nuova pedagogia che avvalora l’influenza importante dell’emozione, della scoperta, del coinvolgimento, come direttrici che conducono alla ricerca e alla formazione del sapere e delle sue tante possibili ricadute positive sulla vita quotidiana, in ambito scolastico...
Diario di un'educatrice sociale
Angela Bonafin
Libro
editore: Volta la Carta
anno edizione: 2019
pagine: 148
Vediamo di continuo la propaganda di strumenti innovativi per l’apprendimento, dove la tecnica di persuasione si focalizza su pochi elementi: l’infallibilità della tecnologia applicata, la brevità del tempo che richiede, la semplificazione facilitante. Di qui, la necessità di ricercare, approfondire, evidenziare problematiche trasversali che rischiano di rimanere inesplorate o estranee all’indagine formativa. Nella tecnocrazia diffusa vi è la convinzione di poter offrire risposte efficaci attraverso la parcellizzazione specialistica delle conoscenze. Noi riteniamo, al contrario, che lo specialismo possa risultare adeguato se si colloca in una prospettiva non gerarchica dei saperi, si apre al confronto, entra in relazione con altri approcci in una dimensione olistica, al fine di migliorare la qualità stessa dei propri interventi. L’occasione che va colta, per coloro che operano nel mondo della formazione con diverse strategie operative, è di mettere a disposizione la specificità delle proprie competenze, per individuare soluzioni condivise in situazioni dove le conoscenze pedagogiche “normali” risultano inefficaci. Questo testo narra l’esperienza vissuta di un’educatrice sociale.

