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Libri di Angelo Lucano Larodonta

La maciara indaffarata. Lessico della magia lucana

La maciara indaffarata. Lessico della magia lucana

Angelo Lucano Larodonta

Libro

editore: Osanna Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 156

Da “abitino” a “culla”, dalle “fatture d’a more e di morte” ai “santi guaritori”, toccando il “mal di luna” o catalizzando l’interesse su un “letto nuziale”, passando poi per “sale”, “sangue” oppure “serpe nera”: le cento e più parole che l’autore “infila come perle” in questo prontuario di magia dove le parole si fanno, ognuna, memoria”. Frammento di un universo magico al quale sovrintende, onnipresente, la maciara, l’insonne, la febbrile indaffarata epigona della stirpe delle megere di cui mater riconosciuta è Canidia: la strega che si immortala nei versi oraziani con i suoi tratti orripilanti, le corte vipere intrecciate ai capelli”, mentre sta per prodursi nel più noto e celebrato numero di stregoneria dell’antichità. Canidia, la strega che approda nella superstiziosa Roma imperiale nel momento in cui riaffiora dalla memoria di Orazio sullo sfondo dei racconti terrificanti che nelle interminabili sere dell’inverno venosino sgorgavano copiosi, per lui bambino, dalle labbra dell’amico e mèntore contadino Ofello e dell’amata nutrice Pullia, figli anch’essi di una terra, per definizione di raccontatori. Dunque, questo Maciara indaffarata è un caleidoscopio: di voci, emozioni, suoni, visioni, colori, financo odori, che raccontano, al passato, l’anima di una comunità: quella lucana, gettata dalla natura e dalla storia in un creato ostile, negato alla speranza, dove non resta che abbandonarsi all’abbraccio consolatorio e salvifico della magia.
15,00

Riprendiamoci la storia. Dizionario dei lucani

Riprendiamoci la storia. Dizionario dei lucani

Angelo Lucano Larodonta

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori Electa

anno edizione: 2012

pagine: 576

Il libro, che parte con una citazione di Thomas Mann, "Ciò che è scritto qui è vero senza essere tuttavia completamente la verità", raccoglie con tono appassionato e coinvolgente le tante storie di uomini ed è dunque un visibile segno della memoria del patrimonio umano più importante della Basilicata degli ultimi secoli. Il libro è indirizzato anche a coloro che lucani non sono per invitarli a riporre nello scaffale dei reperti archeologici le immagini fornite da Carlo Levi ed Ernesto De Martino circa la miseria intellettuale e la povertà creativa della Basilicata. Su tale scaffale vanno messi anche gli scritti di quegli intellettuali autoctoni che, incapaci di guardare "oltre la siepe", si sono compiaciuti troppo a lungo di vestire la regione di scialli neri e di popolarla di asini mansueti e contadini affamati.
45,00

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