Libri di Angelo Marcello Sacco

Emilio, un anziano signore, viene convinto da Simone, un giovane di circa venti anni, a raccontare come era la vita negli anni Cinquanta, cioè gli anni della sua infanzia. Attraverso avvenimenti di vita quotidiana per lo più vissuti direttamente, l'ultra ottantenne riuscirà a ricostruire un mondo che sembrava fosse divenuto dopo tanto tempo sconosciuto anche a se stesso e che invece passo dopo passo ritorna lucidamente alla memoria. Per tredici giorni consecutivi, incontrandosi sempre alla stessa ora e allo stesso posto, l'anziano signore condurrà il giovane, tenendolo quasi per mano, in quel passato che lui immaginava idillico e scevro della infinità di lordure che riscontrava nei tempi attuali.

Un romanzo che affronta più temi tra cui l'importanza dell'amicizia, la sincerità nei rapporti interpersonali, la fedeltà e situazioni vissute tra sogno e realtà.

Un'improvvisa luce lo abbagliò e Arturo credette, esattamente come Ivan Il'ic, che in quel modo si rivelasse la morte, e lo avvolse, proprio come l'altro, un'immediata, immensa gioia.

Si tratta di un romanzo in cui il protagonista, pur illudendosi di vivere la sua vita reale, scopre, suo malgrado, di essere trascinato in un'atmosfera onorica che lo plagerà fino a estreme conseguenze.

Stava cantando "Gracias a la vida" don Ignazio Speranza la sera in cui gli spararono. Tre colpi in rapida successione dalla stessa pistola: il primo lo colpì alla schiena perforandogli un polmone, il secondo alla nuca demolendogli il cranio, il terzo, che gli strappò via un pezzo di fronte e una ciocca di capelli, alla tempia destra mentre tentava di girarsi per vedere, stupito, chi fosse a sparare. Tutti e tre mortali, sicché ne sarebbe bastato anche uno, ma la mano di chi aveva premuto il grilletto non poteva certo saperlo e allora tre colpi, distanziati l'uno dall'altro solo da una frazione di secondo. 

"Era davvero così grosso come appariva a me da bambino? A distanza di tanti anni ne dubito fortemente, anche perché da una foto mostratami di recente da un suo nipote la sua statura appariva ben al di sotto della media. Addirittura, sempre dalla foto, risultava di qualche centimetro più basso della moglie, e meno in carne".

"Non esistono sogni né segni premonitori. Nessuno conosce, né conoscerà mai, il futuro. Nessuno è diventato ricco né lo diventerà mai solo perché in sogno gli sono stati dettati i numeri della lotteria da un parente o da un conoscente morti chissà quanto tempo prima".