Libri di Angelo Portale

Il pensiero può essere la salvezza o la rovina dell'uomo. Bisogna imparare a pensare bene. Pensare bene vuol dire pensare con fiducia, farlo malgrado la presenza del male. Pensare bene è anche meditare: prendersi tempo per chiarirsi, per osservare, al fine di trovare le parole giuste da dirsi e da dire per difendere la speranza e orientare consapevolmente l'azione. Non si tratta di trincerarsi in certezze assolute e fermarsi, ma di avere punti di riferimento stabili, necessari per continuare a cercare, pensare, vivere. Senza punti di riferimento e senza fiducia si vaga soltanto, tra errori, indecisioni, paure, pigrizie. Le riflessioni e gli aforismi presenti in questo libro sono stati, per l'autore, soste di pensiero. Vogliono essere, per il lettore, pillole di fiducia, momenti di consolazione, stimoli al pensiero, incoraggiamento alla bontà.

"L'opera di Angelo Portale, riproposta in questa veste editoriale, è il frutto della riduzione di una ben più estesa raccolta ed, in vero, di una perdurante attività di ricerca umana e spirituale, fiorita attorno alla parola poetica. Istanti cantati, titolo di questo appassionante libro, coniuga un complesso articolato di suggestioni, ma soprattutto un preciso orientamento dell'autore, il viatico e la direttrice di fedele ispirazione ed aderenza alla vita. Effettivamente l'opera, pur avendo un disegno verticalizzato dei versi ed un fervido ideale poetico, non confonde mai o svilisce in una generica dimensione simbolica o astratta. Lo spirito, l'anima pensante di questa raccolta, è infatti carnale corporeità, materia viva, fibra consistente, che nel lavorio dei giorni, intesse la sua incessante trama esistenziale." (dalla prefazione di Mattia Leombruno, Presidente della Fondazione Mario Luzi marioluzi.it)

"Tutto ciò che non ci edifica non ci interessa. Ci interessa solo ciò che ci è di aiuto nel migliorarci. Quando parliamo di edificazione e di miglioramento, ci riferiamo all'edificazione e al miglioramento di quella parte più profonda dell'uomo che è la sua 'anima'. Si tratta di ciò che rende l'uomo veramente 'umano', di quella parte dell'uomo che non è oggettiva, esteriore, visibile, ma soggettiva, interiore, invisibile. Le domande 'Chi sono io?', 'Chi sei tu?', 'Chi siamo?', 'Da dove veniamo?', 'Dove andiamo?' sono domande che rimandano alla nostra identità umana. Ma la nostra identità è estremamente complessa, e di una profondità abissale, che dà i brividi." (Andrea Muni)

"Non è facile presentare in poche righe la poesia di Angelo Portale. Ho seguito il suo iter poetico e se nella sua prima pubblicazione mi ha colpito la sua capacità di osservazione e l'uso mirabile delle coppie di aggettivi a mo' di Petrarca, in seguito si può parlare di una evoluzione sia dal punto di vista dello scavo psicologico sia da quella dell'uso della parola. Angelo Portale è arrivato con questa silloge a giocare con le parole a mo' di Palazzeschi, a concedersi il lusso della rima e l'uso di numerosi efficaci neologismi". (Roberta Nunes)