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Libri di Anna Nadotti

Mare di papaveri

Mare di papaveri

Amitav Ghosh

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 504

Un veliero nel tumultuoso Oceano Indiano, il traffico d’oppio tra Cina e India, un’umanità straordinaria di destini incrociati, passioni, perdite e riscatti in un coinvolgente romanzo di storia e di avventura. Il primo volume della colossale trilogia dedicata all’origine di una nuova civiltà sorta dalla mescolanza di etnie e culture diverse. Una vecchia nave negriera trasformata in mercantile, l’“Ibis”, raggiunge nel 1838 la foce del Gange per dedicarsi a uno dei traffici illeciti più redditizi dell’Impero britannico, il commercio di «delinquenti e stupefacenti», cioè di coolie e oppio. A bordo si ritrovano, come manovrati da un fato più grande, lascari e clandestini, ciascuno sconosciuto agli altri o quasi: Deeti, una donna che è stata data in sposa a un oppiomane; Kalua, il suo amante, che l’ha salvata; Zachary Reid, il comandante in seconda, figlio di una schiava liberata del Maryland; Neel Rattan, ricchissimo raja caduto in disgrazia; Serang Ali, capo dei lascari e marinaio di consumata esperienza; il giovane Ah Fatt, devastato nel corpo e nell’anima dalla dipendenza dall’oppio… A mano a mano che le difficoltà imposte alla traversata dall’impetuoso Oceano Indiano mettono a dura prova i vecchi legami, tutti sulla “Ibis”, ciurma e passeggeri, iniziano a sentirsi «fratelli di navigazione», uniti da una singolare empatia che azzera le distanze geografiche, le caste e le generazioni.
16,00

Fumo e ceneri. Il viaggio di uno scrittore nelle storie nascoste dell'oppio

Fumo e ceneri. Il viaggio di uno scrittore nelle storie nascoste dell'oppio

Amitav Ghosh

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 400

L’oppio è uno dei farmaci più antichi e potenti. La sua vasta diffusione come sostanza psicoattiva è invece molto più recente, e risale in gran parte a quando l’impero britannico ha fatto del suo commercio dall’India verso la Cina uno strumento di dominio. In modo avvincente e rigoroso, Amitav Ghosh ci mostra come l’oppio sia all’origine della ricchezza di alcune delle più grandi aziende mondiali e di molte delle famiglie più influenti d’America. Spaziando tra la storia della botanica, le mitologie del capitalismo e le ripercussioni sociali e culturali del colonialismo, “Fumo e ceneri” rivela il ruolo fondamentale che una piccola pianta ha svolto nella creazione del mondo come lo conosciamo, un mondo che ora si trova a un passo dal baratro. Un giorno, bevendo una tazza di tè nel suo studio di Calcutta, come ha fatto migliaia di volte in passato, Amitav Ghosh prende coscienza di una rimozione collettiva, quella della grande presenza della Cina nella vita e nella storia del suo paese. Molteplici sono i motivi per cui fino a quel momento gli era sfuggita, e ognuno di loro va ad alimentare l’ampio e sfaccettato discorso che sviluppa in questo saggio: i rapporti tra i due giganti asiatici non sono sempre stati pacifici, ma soprattutto sono stati a lungo mediati da un terzo molto incomodo: l’impero britannico. Ciò che rende il quadro ancora più inafferrabile è che l’oggetto principale dei traffici fra Gran Bretagna, India e Cina sono i prodotti ricavati da due piante dall’aspetto innocuo, “Camellia sinensis” e “Papaver somniferum”: il tè e l’oppio. Come “La grande cecità” e “La maledizione della noce moscata”, questo libro è un diario di viaggio, ma anche un memoir e un’escursione nella storia economica e culturale del mondo. Amitav Ghosh qui si concentra sul ruolo dell’oppio, forte di vent’anni di ricerche sul tema. Con il suo incredibile talento nel tessere insieme i fili narrativi, un po’ alla volta ci porta a vedere come il commercio di questa sostanza al contempo salvifica e letale abbia plasmato i rapporti di forza tra potenze nell’Ottocento, quali bugie si siano raccontate per occultarne gli effetti più nefasti e come dinamiche e bugie si siano ripetute quasi uguali nella recente crisi degli oppiacei statunitense. Un quadro fosco ma affascinantissimo, in cui non manca qualche bagliore di bellezza e di speranza.
22,00

Il fiume dell'oppio

Il fiume dell'oppio

Amitav Ghosh

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 552

Trascinante e ipnotico, il secondo volume della «trilogia della “Ibis”» è una narrazione di grande fascino che ci svela il cuore oscuro e pieno di contraddizioni di un paese e delle sue genti. Nel settembre del 1838 una tempesta si abbatte sull’Oceano Indiano e la “Ibis”, la goletta partita da Calcutta con un carico di galeotti diretta a Mauritius, viene coinvolta nel vortice. Quando il mare si calma, cinque uomini mancano all’appello: due lascari e tre coolie sono riusciti a fuggire su una scialuppa. Seconda tappa di una grandiosa epopea storica, “Il fiume dell’oppio” segue i suoi personaggi fino ai porti affollati della Cina. Tra mercanti con abiti di seta e lunghe trecce che cadono sulla schiena, inglesi della Compagnia delle Indie, americani dai modi disinvolti e indiani con le vesti di broccato, a Canton tutti adorano un unico dio, il denaro, e riconoscono un’unica legge, quella del libero commercio. Nel dedalo dei corsi d’acqua della città, le navi provenienti dall’Europa e dall’India scambiano i loro carichi di oppio con casse di tè, seta, porcellana e argento. Almeno finché il Celeste Imperatore non spariglia le carte in tavola e dichiara guerra all’oppio e agli occidentali.
16,00

Diluvio di fuoco

Diluvio di fuoco

Amitav Ghosh

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 656

Con questo romanzo corale, ricco di atmosfera e luoghi magici, Amitav Ghosh completa la sua grandiosa trilogia: un’opera monumentale, al tempo stesso picaresca saga e vivida ricostruzione storica dell’India moderna. È il 1840 e la tensione tra la Cina e l’India britannica cresce a dismisura in seguito alla repressione del contrabbando di oppio da parte di Pechino. Le confische imperiali cinesi, tuttavia, non passano inosservate a Londra. L’oppio è troppo importante per le casse della regina, e troppo ghiotte sono le opportunità di profitto in quel fazzoletto di mondo per non scatenare una guerra contro il Celeste Impero. Sullo sfondo di queste tensioni, i protagonisti che abbiamo incontrato a bordo della “Ibis” si incontrano di nuovo, questa volta tra Canton e Hong Kong. L’oppio, che al pari di una forza occulta ha pilotato fin dall’inizio i loro destini, li mette uno di fronte all’altro, facendoli amare e odiare, perché ora si ritrovano nel bel mezzo del conflitto sotto bandiere diverse. Mentre vedono le loro certezze infrante e cercano ognuno per sé di inventarsi un nuovo futuro, tutti sono travolti dal dramma che sta per compiersi: la vittoria dell’Impero britannico segnerà il crollo del mondo per come lo conoscevano.
17,00

Sotto lo sguardo del leone

Sotto lo sguardo del leone

Maaza Mengiste

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 368

Addis Abeba, 1974. Hailu è un medico che professa il suo lavoro come una fede. Ha due figli, Yonas, che confida nella forza della preghiera, e Dawit, che fa della ribellione il suo credo. Da quando il cuore debole di Selam, moglie e madre amatissima, non batte più al ritmo regolare, l’equilibrio familiare vacilla. Ma a sconvolgere le loro vite, e l’Etiopia intera, arriva la Storia: il colpo di stato militare segna la fine di un impero millenario. È l’inizio di un tempo scandito dalla violenza in cui tutti sono chiamati a scegliere se tacere o avere il coraggio di lottare. Mentre per le strade dell'Addis Abeba del 1974 si rovescia la rabbia verso le politiche dell'impero, Hailu estrae un proiettile dalla schiena di un ragazzo ferito a un corteo. Muove il bisturi con le mani autorevoli di chi è abituato a curare. La medicina gli impone efficienza, rigore, distacco. Eppure in quella sala operatoria Hailu pensa a suo figlio Dawit, forse coetaneo del paziente a cui cerca di salvare la vita. Forse anche lui tra i dimostranti furiosi che sfidano la milizia di Hailé Selassié impegnata a sedare i disordini. In quei giorni Hailu si preoccupa per Dawit: come tanti etiopi, il giovane è convinto che la ribellione possa cambiare le sorti del paese destinato al declino sotto la guida di un sovrano vecchio e stanco, ma non considera i rischi. Benché incrollabili, gli ideali non potrebbero fargli da scudo contro le armi dell'esercito. Se solo sua moglie Selam non fosse imprigionata in un letto d'ospedale in balía di un cuore debole, magari riuscirebbe a placare Dawit, perché il loro è un legame speciale. Del resto la malattia di Selam ha incrinato l'equilibrio di tutta la famiglia, e nella casa sulle alture intorno alla città ognuno declina il dolore a modo suo. Hailu, sopraffatto dalla paura di un futuro senza l'amata sposa, cerca nella scienza un conforto impossibile; Yonas, il figlio maggiore, si inginocchia nella stanza di preghiera, chiuso nel silenzio di un senso di colpa; Sara, sua moglie, attinge la forza da un passato difficile anche per la loro figlia, la piccola Tizita; Dawit spesso riversa nei veloci movimenti della danza insegnatagli dalla madre l'inquietudine che si agita dentro di lui e nel mondo che lo circonda. A sconvolgere le loro vite, e l'Etiopia intera, arriva la Storia: il 12 settembre 1974 con il colpo di stato del Derg viene deposto Hailé Selassié, ultimo imperatore. È l'inizio di un tempo scandito dalla violenza, in cui tutti sono chiamati a scegliere: ubbidire o tenere fede ai propri principî, consegnarsi a una facile salvezza o abbracciare il coraggio di lottare.
20,00

Trilogia dell'ascolto. Resoconto, Transiti, Onori

Trilogia dell'ascolto. Resoconto, Transiti, Onori

Rachel Cusk

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 576

Precisi e incandescenti, i tre romanzi che hanno consacrato Rachel Cusk sono un affresco imperfetto, e per questo straordinariamente vero, della natura umana. In tutti e tre a parlare è Faye, una scrittrice di mezza età che gira il mondo tra convegni e festival letterari. E approfitta di questi viaggi per annotare e condividere con il lettore le confessioni, gli sfoghi, i borbottii delle persone che incontra sulla propria strada. I libri sono quindi una catena di dialoghi, più o meno superficiali, più o meno rivelatori, che Faye scambia con perfetti sconosciuti in aereo, in taxi, nei ristoranti o nei locali. Prima in occasione di una summer school ad Atene, poi durante le settimane di un trasloco londinese e infine nel corso di un tour letterario in due città europee, il fiume di voci che attraversa "Resoconto", "Transiti" e "Onori" è fatto di anime fragili che si incrociano nel flusso della vita e provano a dirsi qualcosa, ciascuna con le proprie verità da svelare, le proprie sconfitte personali e i propri piccoli traumi: un'umanità confusa, scissa tra ciò che teme di essere e ciò che sceglie di mostrare.
17,00

I viaggi di Gulliver

Jonathan Swift

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 352

Alla loro comparsa, nel 1726, “I viaggi di Gulliver” conquistarono immediatamente un pubblico vastissimo e trasversale: se i bambini erano catturati dalla sua trama fantastica, i politici ne coglievano il veleno satirico, riversato sugli eventi e la società contemporanea. Da allora, il libro ha continuato a esercitare un fascino duraturo su lettori di ogni genere, distinguendosi come un unicum nella letteratura mondiale per la sua capacità di agire su più livelli. Il primo piano è quello della pura invenzione narrativa: Swift costruisce mondi che funzionano come fiabe geometriche, dove la meraviglia è regolata da una logica ferrea. Nei quattro viaggi compiuti da Lemuel Gulliver, il lettore assiste attraverso il suo sguardo a un'infinita serie di prodigi - minuscole cucitrici che infilano invisibili fili di seta in altrettanto invisibili aghi, vespe grandi come pernici e rumorose come cornamuse, un'isola che fluttua in cielo grazie a un enorme magnete e a un assale di diamante -, e vi si abbandona con la curiosità rapita dei bambini. Ma oltre a stimolare l'immaginazione visiva, Swift mette alla prova la nostra capacità di interpretazione. Nei “Viaggi di Gulliver”, le apparenze spesso ingannano, e l'ironia - tagliente e corrosiva - permea quasi ogni frase. Non è un caso che, nell'ultimo capitolo, il giuramento che il protagonista pronuncia per affermare la propria sincerità riecheggi le parole di Sinone, l'ingannatore che condusse i Troiani a spalancare le porte al cavallo di legno. E a un ulteriore livello, sotto la satira, oltre la favola, resta la domanda portante dell'opera: che cos'è davvero l'essere umano? Sovrano della natura o insetto che si crede re? Meschino come un lillipuziano, feroce come uno yahoo, o ingenuo come il “gullible” Gulliver? Swift non fornisce risposte, ma voltata l'ultima pagina chi legge ha la sensazione di aver guardato l'umanità intera attraverso una lente deformante - e di avervi scorto, alla fine, il proprio volto. Grazie all'ampio corredo di immagini con cui Lorenzo Mattotti contrappunta il testo, creando un universo visuale parallelo e armonico a quello di parole della nuova traduzione di Anna Nadotti, la versione qui proposta offre un'esperienza sensoriale a tutto tondo, il miglior omaggio possibile all'inventiva multidimensionale del capolavoro di Jonathan Swift.
26,00

Vita in famiglia

Vita in famiglia

Akhil Sharma

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 173

Come sopravvivere, se tutto intorno a te va in pezzi e sei solo un bambino?, si chiede Ajay, voce narrante di questo nuovo libro di Akhil Sharma. E si dà una risposta precisa: imparando a scriverne. Se la fatica dei giorni diventa materia narrativa, se le persone diventano personaggi, se una biografia famigliare diventa un romanzo, forse chi lo scrive riuscirà a sopravvivere e, chissà, a vivere. Inizia così ad assemblare ricordi, a captare umori, sorveglia le persone e le cose ricostruendo una vita che si è sdoppiata due volte: in esterni, quando la famiglia, padre, madre e due figli, è emigrata negli Stati Uniti; e in interni, quando un tragico incidente l'ha spezzata fin nelle più intime fibre. Dall'India frugale degli anni Settanta, volando in direzione delle voci che fino a quel momento sentivano roche alla radio, hanno raggiunto l'Eldorado statunitense: acqua corrente, ascensori, semafori, tv a tutte le ore, pubblicità in buca, ma anche spaesamento linguistico e razziale, incomprensibili e talora comiche segregazioni, cui fanno da contrappeso l'esplorazione della città e la scoperta di biblioteche cui Ajay e Birju accedono come Aladino alla grotta. La lettura, una lanterna magica. I due ragazzi crescono, vanno a scuola con ottimi risultati; l'ansiosa cupezza del padre si smussa e la madre si adatta al nuovo paese. Ma questo universo in costruzione crolla quando Birju ha un grave incidente. Così l'Eldorado diventa un calvario...
19,00

La signora Dalloway

La signora Dalloway

Virginia Woolf

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: 196

13 giugno 1923. Clarissa Dalloway, una signora dell'alta borghesia londinese, esce a comprare i fiori per la festa che sta organizzando per la sera. Passeggia per le strade di Londra, sfiora la vita di tanti sconosciuti, ma non ha il fare allegro di chi si prepara a qualcosa di lieto, il suo incedere è incerto e continuamente ostacolato da pensieri che le affollano la mente, da ricordi che si intrecciano con la nostalgia di ciò che è sfuggito e mai potrà tornare. Desideri, angosce e paure della solitudine, della morte ma anche della vita, si rincorrono in un flusso incessante di parole che aprono ad altre parole. Con "La signora Dalloway", qui proposta in una nuova traduzione, Virginia Woolf ci regala un grande romanzo lirico, capace di rivelare tutta la precarietà degli esseri umani, feriti dalle circostanze, inermi di fronte alle correnti della sofferenza e della gioia. Introduzione di Antonella Anedda.
10,00

Ragnarök. La fine degli dèi

Ragnarök. La fine degli dèi

Antonia Susan Byatt

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2013

pagine: 141

Lei "era una bambina magra, delicata, tutt'ossa, come un tritone, con capelli che sembravano fili di fumo illuminati dal sole". E c'era la guerra. L'aviazione tedesca bombardava Londra e i centri industriali. Gli abitanti delle città si rifugiavano in campagna. Come la bambina e sua madre, che per un paradosso del destino in campagna, pur essendo sposata, "può avere una vita della mente". Il padre è via, nei cieli dell'Africa, forse. Sua madre, a cui piacciono le parole, le regala un libro, "Asgard e gli dèi", la storia del Ragnarök, la fine senza resurrezione degli dèi norreni. Il libro diventa una compagnia essenziale, la bambina lo legge ogni sera in un tenue spiraglio di luce, ammira il coraggio di Odino, si compiace degli inganni di Loki, si gode le sue avventure subacquee in compagnia della portentosa serpentessa sua figlia. Di giorno riflette su quelle storie, a cui non crede, ma che tuttavia "le si attorcigliavano nel cervello come fumo, ronzando come api scure dentro un alveare". L'aiutano a tenere a bada un'inconscia disperazione. Ha paura, paura che il padre non torni, paura di veder sparire il mondo che conosce. Legge anche i miti greci e le fiabe dei Grimm e di Andersen, ma perfezione e fantasia non le offrono appigli per fronteggiare un senso di disastro imminente.
17,50

Tutto il giorno è sera

Tutto il giorno è sera

Preeta Samarasan

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: 398

Siamo all'inizio degli anni Ottanta, in Malesia. I Rajasekharan hanno appena messo alla porta la domestica Chellam per un non ben precisato crimine. Ma alla causa di questo allontanamento si accavallano ben presto altri interrogativi: in che circostanze è morta Paat, la nonna matriarca? Perché l'amata nipote Urna è partita improvvisamente per andare a studiare a New York, senza nessuna intenzione di tornare indietro? Cos'ha visto davvero la piccola Aasha? Perché sua madre Vasanthi ce l'ha a morte col marito? Per rispondere a tutte queste domande il romanzo scava nel passato della famiglia, da quando i Rajasekharan si stabilirono a Ipoh, nella "Big House", una prestigiosa ex casa coloniale. Tutto iniziò quando Raju, tornato dagli studi di legge a Oxford, decise di sposare una vicina di casa bellissima ma di umili origini.
21,00

Il Re Ombra

Il Re Ombra

Maaza Mengiste

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 440

Lei è Hirut, figlia di Fasil e Getey, una ragazzina spaurita in balia di un sistema patriarcale che la vuole schiava. Ma quando i venti di guerra contro gli invasori italiani cominciano a infuriare sulle alture, Hirut, figlia di Fasil e Getey, diventa la temuta guardiana del Re Ombra: come le sue sorelle d'Etiopia ora è un soldato, che non ha più alcun timore di ciò che gli uomini possono fare a donne come lei. «1974, Addis Abeba: "È venuta a piedi e in corriera, attraversando luoghi che per quasi quarant'anni aveva scelto di dimenticare. È in anticipo di due giorni ma lo aspetterà..." Inizia così, con la paziente attesa di Hirut nella stazione ferroviaria della capitale etiope sull'orlo di una nuova rivolta, il lungo flashback con cui Maaza Mengiste ci conduce ai giorni dell'occupazione voluta da Mussolini nel 1935 e portata avanti con inaudita violenza malgrado i richiami della Società delle nazioni. Quando, il primo marzo 1936, l'imperatore Hailé Selassié, al comando del suo esercito, viene sconfitto a Mai Ceu e costretto all'esilio, sugli altopiani e nei villaggi dell'intero paese le donne e gli uomini etiopi organizzano una resistenza vittoriosa, combattendo battaglie il cui clamore rimanda agli epici scontri dell'Iliade. Tutto avviene secondo le regole talora cruente di una società feudale che vanta però un'antica indipendenza e una solida tradizione militare. Il re è salito su un treno che lo sta portando fuori dal suo paese, ma sui crinali dei colli appare il profilo conosciuto e amato del sovrano. È un inganno? Un miraggio? Forse è il potere dell'ombra, che restituisce ai sudditi fiducia e coraggio. Maaza Mengiste allestisce un doppio palcoscenico: sulle alture, agli ordini del nobile Kidane, si organizzano gli irriducibili combattenti etiopi, Aklilu, Seifu, Aster, Hirut, Fifi, la cuoca e innumerevoli altri; mentre sul terrazzamento a strapiombo sulla valle il colonnello Fucelli fa costruire la base italiana dove si fronteggiano opposte concezioni dell'onore e del coraggio, e si sperimenta con inquietante coerenza come una forma d'arte possa diventare un'arma. Nelle fotografie scattate da Ettore Navarra, il soldato ebreo cui viene dato l'ordine sadico e pornografico di immortalare esecuzioni e nudi femminili, leggiamo insieme talento e crudeltà, obbedienza e indifferenza a se stesso. Incrinate, l'una e l'altra, dal coraggio intelligente di Hirut, che si sottrae al ruolo di vittima del suo obiettivo per assumere quello di testimone e poi custode di un archivio d'immagini che raccontano la Storia e la rettificano.» (Anna Nadotti)
21,00

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