Libri di Antonella Cipriani
L'economia facile. Corso di microlingua dell'economia per i Livelli B1 e B2
Marco Bistacchia, Anna Borghi, Antonella Cipriani, Giulia Marziale
Libro: Libro in brossura
editore: Bertoni
anno edizione: 2020
pagine: 126
Qualcosa di molto serio e altri racconti
Antonella Cipriani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 130
Non trovavo pace. Divano, letto, e poi mi affacciavo alla finestra, poi di nuovo sul divano, accendevo il televisore... lo spegnevo, letto, finestra, cucina, salotto... fu un pomeriggio infernale. Se l’inferno è anche mancanza di collocazione, perpetua e irrequieta bramosia di qualcosa che non esiste, continua ricerca e aspirazione di trovarsi altrove, quel pomeriggio lo visitai.
Più lontano dal mare. Cronaca di un naufragio
Antonella Cipriani
Libro: Copertina morbida
editore: Vertigo
anno edizione: 2014
pagine: 69
"Il libro è il racconto dettagliato di quella che doveva essere una vacanza invernale, all'insegna della spensieratezza e del divertimento e che si è trasformata in una tragedia immane, il naufragio della Costa Concordia, avvenuto nella notte del 13 gennaio 2012, in prossimità delle coste dell'Isola del Giglio. Anch'io, come altre quattromila e più persone, mi trovavo a bordo di quella nave. Rievocare la storia, è stato un lavoro terapeutico per me, in quanto mi ha aiutata lentamente, a liberarmi di quel terrore e angoscia, che mi erano penetrati nell'animo. Ho voluto descrivere in modo dettagliato quasi giornalistico, tanto da sottotitolarlo 'cronaca', lo svolgimento dei fatti, i luoghi, le situazioni, le emozioni, attimo dopo attimo, passo dopo passo, per cercare di capire, per far capire. Questo libro è rivolto a tutti coloro che vogliono ripercorrere, attraverso i miei occhi, quella tragica vicenda e a tutte le persone che incontrandomi avrebbero voluto sapere di più e alle quali non sempre sono riuscita a dare risposte esaurienti. Più lontano dal mare, così l'ho voluto intitolare, è il pensiero che ha dominato la mia mente in quei momenti di panico, una sorta di mantra che mi ha spinto, nel momento dell'urto con lo scoglio, a raggiungere il punto più alto della nave, il ponte principale esterno, per allontanarmi il più possibile da quello che rappresentava il pericolo reale per tutti, il mare, ma che in realtà ha ritardato notevolmente la mia discesa e la mia messa in salvo" (l'autrice)