Libri di Antonino Trizzino
La pecora nera e altre favole
Augusto Monterroso
Libro: Libro in brossura
editore: Occam editore
anno edizione: 2023
pagine: 74
Non sono amabilmente edificanti, le favole di Augusto Monterroso, né ammonitorie, né tantomeno caste. Scandalose, piuttosto, limpidamente equivoche e irriverenti. Nessun cedimento alla tradizione dei favolisti antichi, nomi avvolti nella leggenda: Esopo, Fedro, Aviano & Co. Dietro questa raccolta di opere minuscole e perfette s’indovina il gusto della parodia, qualcosa di simile a un guizzo di gioco. Il lettore ritroverà animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri imprevisti: come la Scimmia scrittrice o il Cane che voleva diventare umano. Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia dell’autore: come lo Specchio che non riusciva a dormire o il Camaleonte che non sapeva di che colore diventare. E si imbatterà in creature di cui neanche sospettava l’esistenza: come il Cavallo che immagina Dio o la Sirena dissidente. Una zoologia fantastica che si snoda – come nelle strisce dei "Peanuts" – tra humour e malizia, smorfia e dissimulazione e che si può dire contenga tutte le risposte, tutti i consigli che ci difendono e ci immunizzano dalle altrui malizie, smorfie e dissimulazioni.
Il punto cieco. Benn, Walser, Melville, Dick, Lubitz. Letteratura e altri abissi
ANTONINO TRIZZINO
Libro: Copertina morbida
editore: Jimenez
anno edizione: 2020
pagine: 122
C'è un punto in cui l'occhio umano non vede: gli scienziati lo chiamano punto cieco, e di questo si tratta, di una zona d'ombra nella retina dove non arrivano la luce e le immagini esterne. Per fortuna interviene il cervello a "riempire" quel buco nero: capta informazioni dalle aree dell'occhio circostanti e le proietta su quel vuoto. L'esistenza di questo punto cieco è tanto spaventosa quanto affascinante. Come lo sono tutte le zone d'ombra: le parti segrete di ciascuno di noi, le aree oscure del mondo, i punti ciechi nella vita e nell'arte. Antonino Trizzino ha studiato autori e personaggi letterari che hanno condotto esistenze isolate, oscure. e ha raccontato le zone d'ombra in cui hanno trasformato la loro riluttanza in un'ostilità creativa. Il punto cieco è la storia delle loro vite e delle loro creazioni. ed è anche una riflessione sul rapporto tra solitudine, destino e letteratura. Herman Melville, Philip K. Dici, Hobert Walser, Gottfried Benn: sono uomini che non hanno avuto paura del vuoto, che si sono consegnati all'abisso delle incertezze. Da lì hanno prodotto opere che hanno influenzato la storia della letteratura. da lì ci ricordano che dietro il sipario della realtà potrebbe nascondersi qualcosa. E che questo qualcosa tende a essere segreto, a essere come un presagio.
Freudiana. Sentieri interrotti nella storia della psicoanalisi
Antonino Trizzino
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 119
"La psiche è estesa, non ne sa niente", le ultime parole scritte da Freud nell'estate del 1938, il lascito estremo, quasi a sua insaputa. Un anno prima della morte del padre, la psicoanalisi si dichiara a sorpresa come un progetto finito. Mai la scrittura freudiana è apparsa così visionaria, mai è riuscita a ottenere perimetri più diffusi. Freud fa spazio a qualcosa di nuovo, parla contro se stesso, disegna vie di fuga fino a quel momento impensabili. Deviazioni intorno a cui sono raccolti questi scritti. Vi appaiono interventi e divagazioni nati in occasioni diverse su alcuni passaggi cruciali e poco esplorati della storia della psicoanalisi; cruciali ma, come l'enigmatico aforisma freudiano, inesorabilmente interrotti: il celebre saggio di Freud sul "perturbante", il controverso rapporto che lo legò all'allievo Viktor Tausk, le strategie di "misurazione dell'inconscio" ideate da Bleuler, Jung e Benussi all'inizio del Novecento. E anche dove lo sguardo si posa su temi disparati e in apparenza eccentrici - dall'evoluzione del concetto di tempo in Heidegger, Uexkull, Landolfi alla genesi delle "macchine influenzanti" nella schizofrenia, dal "comico" in Kant, Schopenhauer e Bataille alla fenomenologia di Wile E. Coyote -, sempre riaffiorano nuovi e radicali interrogativi sul senso e sulla crisi della psicoanalisi.
Metodo impossibile. Vittorio Benussi e la psicoanalisi sperimentale
Antonino Trizzino
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2008
pagine: 133
Vittorio Benussi (1878-1927) attraversò la vita con incauta rapidità; stabilì, all'interno della sua riflessione, un ponte tra scienza e psicoanalisi; di fronte a una sfida così radicale rispose con qualcosa di più dell'adesione a un metodo, qualcosa di imponderabile che ha tutta l'aria di un destino; infine, la mattina del 24 novembre 1927, a quarantanove anni, si uccise con una tazza di tè al cianuro. Questo saggio intende ricostruire il suo progetto di psicoanalisi sperimentale. Per Benussi il linguaggio dell'inconscio non rinvia mai a un ambito sperimentale o psicoanalitico, ma sempre a un loro rapporto possibile. Dal contatto di queste prospettive emerge uno dei tentativi più estremi di conoscenza della mente; l'"analisi psichica reale". Qui Benussi è al cuore dell'idea di misurazione della psiche e il suo stile si allinea alle ricerche di psicopatologia sperimentale condotte al Burghölzli di Zurigo da E. Bleuler e C.G. Jung, assegnando la pratica di laboratorio alle aree interdette allo sperimentatore. Ma non basta il lessico freudiano a spiegare l'inconscio. Benussi convoca nuovi strumenti al centro della sua riflessione: l'"inconscio fisiologico", .l'"analisi metrica del respiro", il "sonno base", l'"autonomia funzionale emotiva". Se il discorso benussiano si pone al limite tra sperimentazione e psicologia del profondo è in questo limite che esprime i suoi vertici teorici e la sua tragica conclusione.