Libri di Bruno Delisi
Gavetta nera
Bruno Delisi
Libro: Libro in brossura
editore: L'Arco e la Corte (Bari)
anno edizione: 2024
pagine: 154
Questo romanzo narra la storia di un giovane che raggiunge la maturità attraverso la dura esperienza della guerra. Un giovane della “generazione del fronte”, quella della seconda guerra mondiale che, dopo il conflitto, non ha trovato risposte agli interrogativi della vita. Ma in lontananza scorge una possibilità. “L'Italia è oggi crocifissa ma già si profila all'orizzonte la luce mattinale della resurrezione”. La speranza e la volontà non muoiono. Un romanzo di particolare interesse anche perché in quegli anni fu considerato un'innovazione lo studio della tecnica di scrittura degli autori Usa che Delisi fece. Modalità innovative che non sposano la visione del mondo Usa ma solo l'esposizione narrativa. Non mancano richiami alla narrativa europea. Prefazione di Enrico De Boccard.
Storia di remi, di vele e di passione. Il reale circolo canottieri Tevere Remo da Porta Pia al terzo millennio
Bruno Delisi
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2020
pagine: 464
Un libro con protagonista la più antica associazione sportiva di Roma e una delle più antiche d'Italia, aperta a nuove discipline, animata da vasta e solida cultura tanto da assumere un ruolo preminente negli ultimi anni della Roma pontificia e, a seguire, nella vita della capitale nazionale. Nata nel "Ghetto degli Inglesi" come prima società di ginnastica romana, visse in questa enclave compresa tra Piazza di Spagna e via del Corso, affollata di locande, alberghi, sale da thè e caffè famosi al servizio dei viaggiatori dei Gran Tours, fino a quando l'idea del canottaggio moderno, del tutta nuova a Roma, non fece presa sui fondatori, i due Guglielmi - Guglielmo Grant e Guglielmo Serny, quest'ultimo prematuramente scomparso - e i loro seguaci, spingendoli verso il Tevere. Da quel momento la loro sede passò dall'albergo Londra di piazza di Spagna, che provvisoriamente li aveva ospitati, ad un piccolo chalet, più volte immortalato dal celebre fotografo Giuseppe Felici, eretto su un terreno ricevuto dal Comune per meriti acquisiti verso la popolazione durante l'esondazione del Tevere, ubicato sulla riva sinistra del Fiume attiguo al Vecchio Macello di Piazza del Popolo, con accesso dalla Passeggiata di Ripetta. Un terreno mai abbandonato, nemmeno nei difficili momenti della costruzione dei muraglioni, sul quale tuttora insiste la sede sociale del Sodalizio. Da questa posizione, considerata allora marginale, poi con il tempo divenuta strategica ed una irripetibile testimonianza storica, Grant e i suoi compagni suscitarono crescenti adesioni da parte di tanti che, come loro, nutrivano sentimenti unitari e moderni. In tal modo prese il via la storia della grande associazione cui si è fatto cenno, il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, con i suoi illustri ed autorevoli presidenti, con un corpo sociale coeso e forte di innumerevoli successi sportivi, di iniziative culturali e di un elevato, diffuso prestigio. "Una storia nella storia" dunque, rappresentata nelle pagine del volume e nelle molte immagini che le accompagnano.
Un eroe veneziano. Umberto Klinger e i suoi aeroplani
Bruno Delisi, M. Serena Klinger
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giorgio Apostolo Editore
anno edizione: 2010
pagine: 256
Con questo volume gli autori (rispettivamente genero e figlia di Umberto Klinger) hanno concluso un approfondito lavoro di ricerca sul grande imprenditore veneziano, dallo spirito romantico ma anche dotato di non comuni capacità intellettuali e acute intuizioni. Il volume, pubblicato nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, racconta in dettaglio la vita di Klinger dall'impresa fiumana fino al suo impegno nei trasporti aerei (alla presidenza della SAM e dell'Ala Littoria negli anni di maggiore sviluppo dell'aviazione commerciale italiana) e successivamente i suoi voli di guerra nell'ambito dei SAS. Nel 1947 Klinger fa rinascere gli impianti aeronautici del Lido (già dell'Ala Littoria) e fonda la nuova società Officine aeronavali di Venezia, assumendone la presidenza, con notevole impegno ed entusiasmo, fino alla sua scomparsa nel 1971.