Libri di Bruno Lijoi

C'è un gioco di rifrazioni a specchio tra gli incanti dei paesaggi naturali e gli stati d'animo interiori. C'è una prevalenza delle marine e delle immensità dei cieli stellati, che hanno una ricaduta nell'attività spirituale del Poeta, sempre vigile a rielaborare in sentimenti emozioni, nonché ad articolare in pensieri indagatori, le manifestazioni del creato. Il tempo gioca un ruolo nei meccanismi della memoria e della documentazione cronologica, che è riportata a piè di ogni poesia, quasi come elemento perfettivo di classificazione, talché si riscontra che i grandi fatti epocali che scuotono i destini dell'intera umanità, trovano debito riscontro e giustapposizione nella composizione poetica, come accade per la pandemia del Covid, che costringe tutti a indossare la mascherina respiratoria e, successivamente, i fatti sanguinosi dell'invasione dell'Ucraina. La Poesia di Bruno Lijoi è testimonianza meditata e ricca dei fatti, delle idee e dei sentimenti della contemporaneità.

Queste storie, narrate dall’autore in modo fantasioso e leggero, ci ricordano che la libertà è uno dei doni da preservare e che la natura, nelle sue più disparate forme, è sempre in grado di stupirci. L’amore è un sentimento forte che mai potrà essere dimenticato da parte di chi lo vive realmente. Infine, nulla mai dovrà ostacolarci dall’agire con coraggio e secondo coscienza per un nobile fine.

La raccolta di poesie "Osservo e... busso alla tua porta" di Bruno Lijoi rappresenta un pregevole esempio di poesia elegante e raffinata e - allo stesso tempo - tempestosa e selvaggia. Da una parte, infatti, abbiamo una silloge armoniosa, invitante nel suo euritmico susseguirsi di componimenti perfettamente equilibrati eppure mai statici, anzi, fortemente dinamici. Proprio questa loro seconda caratteristica porta ad avere un movimento verbale, all'interno del testo, a tratti rapido, fulmineo, come se la parola emergesse dalla pagina come fa la crosta terreste nelle profondità marine, dove si incontra l'oscurità più fredda e l'incandescenza di ciò che, trattenuto a lungo all'interno, improvvisamente prende la via della luce in maniera dirompente, qualcosa che accade magnifico pur lontano dalla percezione di chiunque, quasi non esistesse.

"Chi getta i semi al vento farà fiorire il cielo".

"Colui che segue il corso della fantasia e ascolta la magia del cuore rimarrà sempre bambino." Età di lettura: da 7 anni.

"...così il lettore diviene coprotagonista di uno strano viaggio dell'anima: tentato dai sogni, dalle fantasticherie, dalle possenti chimere e nel contempo, chiamato a resistere, nel tentativo di rimanere saldamente ancorato alla realtà, alla vita di tutti i giorni, con le sue grandezze e le sue meschinità, con la sua capacità di stupire ancora, di produrre meraviglie se solo la si riesce a guardare con gli occhi della sensibilità un po' fanciulla del poeta."

Età di lettura: da 4 anni.

"103 scalini è il titolo di questa nuova raccolta di poesie di Bruno Lijoi. L'autore non dice se si tratta di una scala che sale o che scende, ma siamo certi, sapendolo artista sensibile e illuminato, che questi barbagli a frammenti del genio che lo ispira siano un viatico per l'Alto, per il Fattore, come ogni vera espressione artistica deve proporsi."

Un gioco di specchi che si rimandano l'immagine, cercando ogni volta di evidenziarne o di deformarne solo una piccola parte. Specchi, o segnali di fumo, che lasciano al lettore il compito di seguire il percorso del protagonista e che permettono di scoprire atmosfere, sensazioni, pulsazioni romane che altrimenti rimarrebbero nascoste a passi veloci e ad occhi distratti.

Il romanzo narra di una società "futura" ingessata, ove la noia viene combattuta solo con l'allestimento di uno spettacolo cruento, ammantato da una speranza demagogica. Nella città-stato si contrappongono all'autorità costituita le forze più dinamiche mosse dalla necessità impellente di sopravvivenza e di sopraffazione. L'occhio dell'autore, in questo mondo circoscritto, vibra all'unisono con la parte indifesa ed emarginata della società, il fanciullo, intorno cui fioriscono le schermaglie.