Libri di C. Ravanelli Guidotti
La Fabbrica Ferniani. Ceramiche faentine dal barocco all'eclettismo
Libro: Libro rilegato
editore: Silvana
anno edizione: 2010
pagine: 365
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, nell'ambito di un programma triennale di celebrazioni della sua fondazione (1908), ha promosso l'uscita di questo volume dedicato alla Fabbrica Ferniani. Per la prima volta un ampio repertorio di opere ceramiche del Settecento e Ottocento, per lo più inedite, pone in evidenza come il prestigio della maiolica di Faenza sia stato affidato nei suoi prodotti migliori ai Ferniani a partire dal 1693. Da allora, e fino alla sua chiusura nel 1893, la prima e più longeva fabbrica di ceramiche della regione emiliano-romagnola detenne un ruolo-guida forte della realtà faentina, privilegiando sempre la qualità del prodotto come un imprescindibile valore per mantenere il primato sui mercati locali e non. In parallelo, il vaglio minuto dell'ampio materiale cartaceo dell'Archivio Ferniani, conservato in 63 capaci buste, ha consentito di delineare un vasto profilo storico-artistico della fabbrica. Né più né meno delle ceramiche, le carte d'archivio vacchette, inventari, bilanci, lettere - restituiscono, a saperle guardare, sia la semplice quotidianità sia il lustro di cui si compone la storia. Una storia marcata dalla fortuna del binomio Faenza-faïence, che si è perpetuata sino alle soglie del Novecento in un altrettanto inscindibile e straordinario binomio: Faenza-Ferniani.
Forme e «diverse pitture» della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della città di Parigi. Catalogo della mostra (Faenza, 2006-2007)
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2006
pagine: 284
Il volume è il catalogo della mostra di Faenza (Museo internazionale delle ceramiche, 21 ottobre 2006 - 25 febbraio 2007). Il catalogo ripercorre la storia della maiolica italiana del rinascimento, presentando 102 opere provenienti dal Petit Palais, in un itinerario che vede protagonista il collezionismo francese della fine dell'Ottocento e dei primi del Novecento. Seguendo il profilo dei "diversi luoghi" della maiolica italiana, scopriamo come i centri marchigiani assumessero un ruolo centrale nel Cinquecento, specialmente Urbino, grazie al genere "istoriato". E proprio questo genere apre la sequenza delle tematiche, con opere che mostrano un affascinante intreccio figurativo che attinge dapprima alle bozze di Raffaele, cioè alle stampe raffaellesche, e poi via via, attraverso il Manierismo, arriva fino alle carte dei Fiamminghi. Seguono le cosiddette "belle donne", con ritratti idealizzati di donne celebri e di donne sconosciute, a ornamento del vasellame d'amore che veniva commissionato come omaggio alle spose. Si passa quindi al tema delle decorazioni, cioè alle diverse pitture, attinte dall'antichità classica, e a quello delle forme, che nel Cinquecento trae ispirazione dai metalli preziosi e dai vasellami all'antica, per concludersi con i vasellami d'apparato, fastosi esempi che portavano le armi delle più prestigiose famiglie.