Libri di Christoph Türcke
L'uomo folle. Nietzsche e il delirio della ragione
Christoph Türcke
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2023
pagine: 176
Appassionante e lucido commento di un unico aforisma, quello in cui Nietzsche fa annunciare all’uomo folle «l’enorme avvenimento» costituito dalla morte di Dio, a quasi cinquant’anni dalla sua prima pubblicazione la monografia di Cristoph Türcke non ha perso nulla del suo smalto e della sua rilevanza, offrendo ai lettori un’interpretazione persuasiva e originale di Nietzsche. Se in Al di là del bene e del male Nietzsche considerava ogni grande filosofia come «l’autoconfessione del suo autore», per Türcke l’aforisma di La gaia scienza «L’uomo folle» costituisce un’autoconfessione in misura anche più grande di quanto Nietzsche abbia mai potuto immaginare. Ai suoi occhi, tra le schegge aforistiche, «L’uomo folle» è la scheggia che si rapporta all’opera complessiva come il microcosmo al macrocosmo: quella che mostra come in un bagliore quell’intero che sarebbe «pena d’amor perduto» tentare di ricostruire filologicamente. In esplicita polemica con le diffuse interpretazioni proposte da Heidegger, Deleuze, Derrida, Habermas, Vattimo, Türcke, ricostruendo lo sviluppo del pensiero nietzschiano, rivela l’inconsistenza dei «fragili bastioni» – i filosofemi della volontà di potenza, dell’eterno ritorno, del superuomo – con cui Nietzsche ha tentato di fronteggiare il crollo costituito dalla consapevolezza della morte di Dio in un universo che, a partire da Copernico, ha cessato di essere geocentrico e tolemaico. Un libro indispensabile per chi voglia affrontare con sobrietà e rigore le ambiguità e i dilemmi dell’opera di Nietzsche.
Cripto-ontologia della scrittura
Christoph Türcke
Libro: Libro rilegato
editore: Kaiak
anno edizione: 2019
pagine: 74
Cripto-ontologia della scrittura è, da un lato, un articolato e denso confronto filosofico ingaggiato da Christoph Türcke con le teorie della scrittura di Deleuze e di Derrida, dall'altro un approfondimento della sua teoria circa l'origine della scrittura dalla ferita rituale. Türcke ha buon gioco nel mostrare come la nostra epoca non sia solo quella del proliferare rizomatico delle differenze ma anche quella del branding e dei loghi. Questi ultimi, egli scrive, «se vogliono cogliere la loro occasione, non devono solo essere del tutto conformi allo spirito del loro tempo, ma anche avere tratti talmente affilati e concisi da comunicarsi bruscamente – per così dire imprimersi a fuoco». E chi è senza logo si sente perduto. Incidere la propria pelle significa «rendere sé stessi un monumento vivente contro l'assenza di tracce».
Il sogno di Gesù. Psicoanalisi del Nuovo Testamento
Christoph Türcke
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2013
pagine: 160
Sembra impossibile poter dire qualcosa di nuovo e di ragionevole sulla vita di Gesù, ma è quanto tenta di compiere Christoph Türcke. Il libro ci presenta infatti un "Gesù storico" sicuramente lontano da quello familiare all'iconografia e alla predicazione cristiana. Türcke legge piuttosto ciò che del Nazareno lasciano filtrare i testi neotestamentari mediante i criteri esegetici di Ernst Käsemann, radicalizzati e arricchiti dall'apporto del filtro teorico con cui Freud ha insegnato a interpretare i sogni e la loro stratificata elaborazione delle sofferenze subite. Decifrando con pazienza ogni indizio che nei vangeli canonici possa ricondurre in presenza del Gesù terreno, Türcke individua nel contrasto con Giovanni il Battista il trauma lacerante in grado di illuminare la scandalosa condotta pubblica del commensale di pubblicani e peccatori. A sua volta, nella rielaborazione del trauma patito dai suoi discepoli per via della crocifissione del maestro è identificata l'origine della fede nella sua risurrezione e dell'interpretazione della sua fine atroce come "morte per i nostri peccati". Anche l'immagine di Paolo che Türcke ci offre è inedita: a motivare il suo instancabile apostolato è una segreta lacerazione interiore - l'incomponibile doppia fedeltà al giudaismo e alla cittadinanza romana -, che trova la sua pacificazione solo nell'audacia del sogno a occhi aperti di offrire alla signoria di Cristo tutto l'Impero da Oriente a Occidente.
Cripto-ontologia della scrittura
Christoph Türcke
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2019
pagine: 80
"Cripto-ontologia della scrittura" è, da un lato, un articolato e denso confronto filosofico ingaggiato da Christoph Türcke con le teorie della scrittura di Deleuze e di Derrida, dall'altro un approfondimento della sua teoria circa l'origine della scrittura dalla ferita rituale. Türcke ha buon gioco nel mostrare come la nostra epoca non sia solo quella del proliferare rizomatico delle differenze ma anche quella del branding e dei loghi. Questi ultimi, egli scrive, «se vogliono cogliere la loro occasione, non devono solo essere del tutto conformi allo spirito del loro tempo, ma anche avere tratti talmente affilati e concisi da comunicarsi bruscamente - per così dire imprimersi a fuoco». E chi è senza logo si sente perduto. Incidere la propria pelle significa «rendere sé stessi un monumento vivente contro l'assenza di tracce».
La società eccitata. Filosofia della sensazione
Christoph Türcke
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 352
Alla fine, ecco il sensazionale. Dovrebbe essere raro, oltre che sconvolgente. Ma quell'emozione che fa sobbalzare, quel fremito che magnetizza, quell'eccitamento da clamore non costituiscono l'oltranza che, ogni tanto, viene a sovvertire il nostro pacato assetto percettivo. Sono la dismisura a cui noi, esseri umani senzienti, siamo ormai assuefatti. Se tutto il visibile e tutto l'udibile alimentano il notiziabile, e la logica stessa dell'informazione impone di impressionare per mezzo di stimoli sempre più forti, la soglia di ciò che eccita il nostro sensorio non smetterà di spostarsi in avanti. L'eccitabilità assurge dunque a decisivo imperativo sociale, motore di un'industria sia dell'immateriale sia delle merci. Da tempo il sensazionalismo, con il nuovo regime antropologico che ha configurato, è oggetto di riflessione per studiosi della società e filosofi, nonché terreno di elezione per moralisti in vena di astinenza mediatica e ascetismo emotivo. Soltanto Christoph Turcke però ha saputo ricostruirne il significato, rovesciando il punto di vista da cui finora lo si è preso in esame. Dal suo saggio illuminante apprendiamo che tra l'odierno "far sensazione", ossia destare scalpore, e la sensazione intesa quale atto del percepire - al centro del pensiero moderno - esiste una consustanzialità, e non lo scarto che immagina con sussiego il discorso filosoficamente ben temperato.

