Libri di Costica Bradatan
Elogio del fallimento. Quattro lezioni di umiltà
Costica Bradatan
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2023
Dobbiamo prendere sul serio il fallimento. Basta con il culto del successo, con le storie di persone che ce l’hanno fatta, con l’idea che siamo tutti destinati a grandi cose. «Pare non ci sia niente di peggio al mondo che fallire – la malattia, la sfortuna, persino la nostra stupidità congenita sono nulla al confronto. Eppure il fallimento merita di più.» Da qui inizia la lunga esplorazione di Costica Bradatan tra i meandri della fallibilità umana. «Siamo, a tutti gli effetti, quasi niente.» Ciò che facciamo nella vita – che ne siamo consapevoli o meno – è un tentativo di affrontare il malessere che nasce quando comprendiamo la nostra condizione di prossimità al nulla. Non possiamo far finta di non sapere che quel lampo di luce che è la nostra vita esiste tra due istanti di tenebra e che ciò che ha avuto inizio è destinato a una fine. Bradatan analizza i diversi ambiti del fallimento: fisico, politico, sociale e biologico. Nel corso della storia vari pensatori si sono allontanati dalla spinta ossessiva verso il successo mondano per fare i conti con la disfatta, ed è proprio da loro che il filosofo inizia il suo elogio. Simone Weil mal tollerava le storie felici e si sentiva sempre «fuori posto». Il Mahatma Gandhi ricordava sempre a se stesso: «Posso imparare solo quando inciampo e cado e sento il dolore». Emil Cioran considerava l’inazione l’unica risposta logica a un’esistenza priva di senso. Bradatan non mira mai a insegnarci come «fallire meglio», ma piuttosto a pensare che il fallimento fa parte della natura umana e solo affrontarlo costantemente ci permetterà di vivere una vita più significativa attraverso la via dell’umiltà.
Morire per le idee. Le vite pericolose dei filosofi
Costica Bradatan
Libro: Libro in brossura
editore: Carbonio Editore
anno edizione: 2017
pagine: 266
Il filosofo è un soggetto pericoloso. Non segue le regole, ma le sue idee. Si oppone al potere costituito, dice sempre la verità, non riesce a stare zitto. E talvolta arriva perfino a rinunciare alla propria vita, pur di non rinnegare il suo pensiero. Ecco cos'hanno in comune filosofi lontani nel tempo e nello spazio come Socrate, Ipazia di Alessandria, Giordano Bruno, Thomas More e Jan Patocka. Hanno dovuto tutti compiere la più difficile delle scelte: restare fedeli alle proprie idee, e arrivare perfino a morire per esse. Un gesto talmente estremo che non può non suscitare una riflessione sulla finalità della filosofia, ma che al tempo stesso non è privo di una certa ironia: la rinuncia al bene più prezioso per difendere qualcosa che per il resto del mondo non sembra poi così importante. Del resto i filosofi, i più affascinanti per lo meno, non sono altro che ironici. Tra questi due estremi si muove quindi la parabola esistenziale dei pensatori analizzati da Bradatan.