Libri di Cristiano Ribichesu

Una città fredda e pungente nei primi anni Novanta. Un locale sulle rive di un fiume nel quale è concesso esternare le proprie ansie e le proprie paure, dove ognuno, quando la notte diventa regista della commedia delle illusioni, ha il diritto di essere un’altra persona. "Quarantanove scalini" narra le vicende di un gruppo di giovani dalla diversa personalità ed estrazione sociale che si intrecciano sotto la fioca luce dei lampioni. Lì dove tutto è lecito, e perciò impossibile da condannare, è facile superare i propri limiti correndo il pericolo di sprofondare negli abissi.

Passo dopo passo, lentamente e con discrezione, vi avvicinerete ad un luogo che vi sembrerà incantato, come se fosse stato protetto dall'incedere del tempo e dalle follie del mondo. Un piccolo paese tra le montagne, abitato da persone di cui potrete sbirciare le abitudini, le speranze, le consuetudini. Un piccolo paese... intatto. Ciò che Cristiano Ribichesu riesce a fare con la penna è qualcosa di straordinario. I suoi tratti sanno intrecciare l'ordinario con lo straordinario, dando vita a qualcosa di assolutamente speciale. Personaggio dopo personaggio, vedrete la realtà comparire davanti ai vostri occhi come se si completasse in modo progressivo, frammento su frammento, coinvolgendovi al punto di ritrovarvi bambini a giocare ad indiani contro cowboy, ricordando improvvisamente che quello che sembra un passatempo infantile "non è un divertimento. È una cosa seria." Ed è bene non dimenticarlo, perché il rischio è che la verità colpisca con una forza inaspettata e devastante. Meglio essere pronti...

Storia ambientata nel 1976 in un paese delle montagne piemontesi. Racconta l'estate trascorsa da un gruppo di bambini tra giochi e gite. Ha un epilogo tragico causato da una serie di sfortunate coincidenze.