Libri di Cristina Ventrucci
Teatro infantile. L'arte scenica davanti agli occhi di un bambino
Chiara Guidi, Lucia Amara
Libro: Libro in brossura
editore: Luca Sossella Editore
anno edizione: 2019
pagine: 175
Il Teatro infantile nasce a Cesena nel 1992, quando una delle formazioni teatrali più radicali della scena contemporanea, la Socìetas Raffaello Sanzio, invoca lo sguardo dei bambini sulla propria arte, dando vita a opere visionarie e originando un esercizio infante che ancora oggi prosegue nella ricerca di Chiara Guidi, tra i fondatori della compagnia. Si narra di un'origine in cui la fiaba ha preso letteralmente corpo, investendo mondo animale, spazi extrateatrali, sperimentazione vocale e sonora; e di una vocazione iniziatica che presto ha coinvolto i bambini nel gioco scenico. Per seguirne il passo, questo libro affida il racconto a due punti di vista: quello interiore e rabdomantico dell'artista - un moto circolare che muove tra ricordi, immagini, idee e intuizioni - e quello prospettico di un'osservatrice esterna, Lucia Amara, che per la distanza e al contempo la verticalità della sua veduta crea connessioni con il pensiero e l'azione di filosofi, pedagogisti e linguisti per ritrovare il lavoro di Chiara su un orizzonte più ampio.
Il teatro che credi di conoscere. Le carte patafisiche di Franco Quadri e della Ubulibri
Renata M. Molinari, Oliviero Ponte Di Pino, Cristina Ventrucci
Libro
editore: Fondazione Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: 47
Interrogare e leggere. La domanda e la lettura come forme irrisolvibili di conoscenza
Chiara Guidi
Libro: Libro in brossura
editore: Sete
anno edizione: 2021
pagine: 88
I corsi di aggiornamento di Chiara Guidi per insegnanti di ogni ordine e grado sono riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e si svolgono dal 2012 al Teatro Comandini di Cesena, sede della compagnia teatrale Societas Raffaello Sanzio. Questo volume raccoglie le lezioni del settimo Corso “Interrogare e leggere: la domanda e la lettura come forme irrisolvibili di conoscenza” nel quale Guidi mette in campo una serie di domande, strumenti, visioni, attraverso uno sguardo capace di osservare da molteplici punti di vista la condizione di chi si trova ad insegnare, una esperienza che, come afferma l’autrice, “precede ogni discorso di aggiornamento”, poiché “possiamo solo tentare, smarrirci come in un bosco fitto di rami per cercare di passare, perché quello che in teatro e a scuola facciamo è sempre il segno di qualcosa che verrà, l’idea di un passaggio. Per questo, di fronte a ogni crisi, anche la più estrema, c’è sempre un insegnante o un artista che cerca di dare forma a una intuizione inarrestabile”.