Libri di D. Fioretti
Scrivo a te come guardandomi allo specchio. Lettere a Pasolini (1954-1975)
Paolo Volponi
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2009
pagine: 216
Il corpus delle lettere che Paolo Volponi scrive a Pier Paolo Pasolini fra il 1954 e il 1975 rappresenta un documento di grande importanza, attraverso cui è possibile ricostruire lo sviluppo dell'opera poetica volponiana nel cruciale passaggio da una fase in cui sono ancora predominanti (per usare un'espressione dello stesso Volponi) le suggestioni post-ermetiche a un'altra in cui si fa sentire l'influenza di Pasolini e, più in generale, del neo-sperimentalismo di "Officina". Il risultato sarà la pubblicazione nel 1960 della raccolta "Le porte dell'Appennino" e il primo importante riconoscimento con la vittoria del Premio Viareggio. Oltre che mediatore con l'ambiente culturale romano (Bertolucci, Bassani, Moravia, Morante, Gadda), Pasolini è in questi anni una figura centrale per Volponi, amico e maestro al tempo stesso a cui sottopone le proprie poesie e richiede pareri e consigli. La presenza di stesure preparatorie e intermedie di alcuni testi poetici allegati alle lettere consentono di ripercorrere l'itinerario variantistico di numerosi componimenti presenti ne "Le porte dell'Appennino" e di valutare appieno la portata dei cambiamenti intervenuti.
Cristiani, ebrei e musulmani nell'Adriatico. Identità culturali, interazioni e conflitti in età moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2010
pagine: 261
Il romanzo di formazione nell'Ottocento e nel Novecento
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2007
pagine: 656
A poco più di vent'anni dalla pubblicazione del libro di Franco Moretti su "Il romanzo di formazione", gli Atti del Convegno organizzato dalla Società italiana per lo studio della modernità letteraria (MOD) a Firenze nel 2005, ne riprendono l'argomento in una ulteriore analisi che, pur mantenendo il testo dell'86 come imprescindibile punto di riferimento, tende ad una ridefinizione dei parametri connotativi e delle coordinate spazio-temporali del Bildungsroman. Dall'ampia ricognizione teorico-critica di Mario Domenichelli, alle esaustive e pertinenti indagini di Guido Baldi e Clelia Martignoni sulla ricorrenza del "genere", oltre che in ambito anglosassone e francese, anche nella prassi letteraria dell'Ottocento e del Novecento italiano, alle puntuali e penetranti letture di Vittorio Spinazzola e Giovanna Rosa di alcuni tra i testi che più emblematicamente ne dimostrano le specifiche e caratteristiche modalità nell'evoluzione della narrativa italiana otto-novecentesca (Pinocchio, Cuore, Agostino, L'isola di Arturo, Ernesto), il volume riprende così, da un lato, le fila di un discorso, e di una riflessione, mai veramente esauriti né interrotti e, insieme, offre - con il contributo dei molti studiosi che hanno collaborato alla sua stesura - una panoramica della produzione romanzesca italiana negli ultimi due secoli, evidenziandone la rilevanza dell'apporto sia alla configurazione che alla persistenza del Bildungsroman in ambito europeo.