Libri di Daria Quatrida
Geografie di prossimità. Prove sul terreno
Marina Bertoncin, Andrea Pase, Daria Quatrida
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 240
La distanza è una caratteristica essenziale per ragionare in termini spaziali: in un certo senso la geografia esiste perché esiste la distanza, perché luoghi, cose, persone, sono disposte a una qualche distanza, gli uni dagli altri. "Così vicini, così lontani", "troppo vicini, troppo lontani" alla "giusta distanza". Ma qui tratteremo di approssimazioni: dei modi e dei tempi, dei limiti e delle opportunità legati all'avvicinarsi di soggetti, di organizzazioni, di territori. Gli avvicinamenti possono essere voluti, desiderati ma alle volte subiti o imposti. E allora si creano nuove distanze. L'avvicinarsi non è infatti un'operazione neutrale: comporta la ridefinizione delle relazioni e delle posizioni reciproche. È un esercizio di potere. Il movimento di avvicinamento attiva la prossimità. Le dinamiche di prossimità analizzate - geografica, istituzionale, cognitiva, sociale e organizzativa sono interpretate come epifenomeni delle territorialità, cioè di come si organizzano le relazioni - sociali, politiche ed economiche - attraverso i territori in cui hanno luogo. Ne risultano incroci di prossimità, costellazioni interlocali di attori e territori. Sono esito dell'incontro-scontro fra territorialità locali che si sovrappongono, si intersecano e si raggrumano nel veloce flusso globale.
Grandi progetti di sviluppo e risposte locali. L'irrigazione nella valle del Senegal
Daria Quatrida
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 208
Come sono stati pensati e costruiti i territori dello sviluppo? Quale considerazione hanno avuto le dinamiche sociali, ambientali, politiche, economiche dei territori su cui sono state proiettate le maglie dei nuovi "ordini territoriali"? Come hanno reagito, o almeno tentato di reagire, gli attori locali di fronte all'incedere della macchina del grande progetto? Questi alcuni dei nodi affrontati nell'analisi dell'evoluzione dei progetti d'irrigazione nella Valle del Senegal a partire dall'indipendenza (1960) sino ad oggi. Due sono i punti di accesso selezionati: il primo è inevitabile, la Saed, potente tecnostruttura che da quasi cinquant'anni è incaricata dallo Stato di guidare e sorvegliare lo sviluppo dell'agricoltura irrigata sulla riva senegalese del fiume. Il secondo punto di accesso è invece meno scontato: si tratta del ruolo delle organizzazioni contadine, inizialmente solo ausiliare rispetto ai grandi progetti, poi più attive e propositive, seppur sempre in un contesto difficile se non dichiaratamente ostile.