Libri di Diletta Sposato

Maria è una bimba di dieci anni come tante altre, o forse lo vorrebbe essere. Non è alla ricerca del compiacimento altrui né di una spasmodica voglia di emergere o primeggiare su altri, semplicemente si aspetta di essere notata. Si sente invisibile proprio in un luogo dove "l'attenzione" non dovrebbe mancare e dove la cura dell'altro passa anche attraverso un comportamento inclusivo. Compresa e amata in famiglia Maria capirà ben presto come al di fuori del suo nido, del suo porto sicuro il mondo sa essere crudele e ingiusto, tanto da farla approdare sulla riva di un'inaccettabile indifferenza. A scuola si spegnerà la sua più sicura illusione, fatta di coinvolgimento e accettazione dell'altro senza necessità di imporsi né di elemosinare una presenza che nessuno si sforzerà di notare. Solo il riflesso del suo volto davanti alla finestra di una classe silente le restituirà quel briciolo di umanità negata da altri, mentre con lo sguardo cercherà di scorgere chi giocando in giardino non avrà tempo di alzare gli occhi e accorgersi di ciò che ha volontariamente ignorato.

Gemma amava la sua terra e ancora di più quello che era in grado di generare. Nell'immensa tenuta di famiglia immersa fra gli odori e umori di un'antica vigna avrà modo di assaporare anche una dura realtà, quella che si cela sempre dietro il più affascinante degli inganni.

Lola era cresciuta in una famiglia di antico lignaggio nella quale i segreti e le assenze, volontarie e imposte, avevano reso i protagonisti dei formidabili attori, in grado di simulare solo un'illusoria tranquillità dietro la quale celare il più indolente inganno. Lola conosceva bene il termine mancanza. Lo aveva vissuto sulla propria pelle segnata, profondamente, da un silenzio rimasto tale per troppo tempo. Un tempo scandito dal rincorrersi di domande e dubbi, alimentati da un generale e condiviso senso di indifferenza che subì come la più ingiusta delle scelte. Solo il tango riuscì ad alleggerirla da un peso che diventava sempre più insostenibile soprattutto di notte, quando un incomprensibile sogno la portava a fare i conti con una visione nebulosa e incerta. Quando finalmente tutto le fu chiaro ciò che pensava fosse il centro dei suoi affetti, la sua famiglia, altro non era che un insieme di persone il cui legame era alimentato da una sorta di tacito accordo fatto di apparenza e menzogne, mentre nel loro cuore albergava un risentimento profondo e insanabile. Neppure una terribile rivelazione la portò ad accogliere quel sentimento di rancore che la duplice condizione di figlia e nipote, tradita e delusa, poteva legittimamente giustificare. A lei bastava sentirsi avvolta dal silenzio dei suoi pensieri, piuttosto che dal rumore di una sorda indifferenza, lasciando spazio solo a quel leggero tocco grazie al quale farsi cullare dalla più travolgente e curativa tra le melodie.