Libri di Franca Mionetto
Il nastro di Möbius. Tucul e semirurali, Asmara e Bolzano
Franca Mionetto
Libro: Libro in brossura
editore: Europa Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 118
La leggenda racconta che Laurino, re dei nani, si innamora della bellissima Similde, che cura un meraviglioso giardino di rose. La rapisce. Viene inseguito e, nonostante i suoi poteri magici, viene scovato tra le rose. Irritato, Laurino trasforma il giardino in pietra e lancia la maledizione: né di giorno né di notte alcun occhio umano potrà mai più vedere le rose. Si era dimenticato dell'alba e del tramonto e così a quell'ora i fiori possono farsi vedere. I Monti Pallidi si tingono di un magnifico rosa ed è l'Enrosadira. Re Laurino sta lì da venti milioni di anni. Guarda dall'alto queste strane creature che da duecentomila anni si agitano, si spostano, si combattono sulla Terra. Hanno vite, geologicamente, brevissime e troppo spesso sono dediti a farsi del male a vicenda. Hanno imparato a scalare le sue montagne, così, per niente, solo per il gusto di arrivare in cima. Re Laurino le lascia fare, nella speranza che da lì riescano a vedere le assurdità del loro comportamento.
Eva non muore
Franca Mionetto
Libro: Libro in brossura
editore: La Caravella Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 188
"Questo libro racconta storie di donne vissute in luoghi diversi dal 5000 a.C. a oggi. Hanno tutte qualcosa in comune: la difficoltà di essere donne, la fatica di vivere al femminile, la bellezza del riuscirci. Le storie vengono raccontate in forma di interviste immaginarie che mi consentono di interagire con esse e di fare domande alle quali ipotizzo una risposta, basata su ricerche e studi di cui viene citata la fonte. Il contesto è quindi realistico. La biografia, là dove i dati mancano, è frutto della mia empatica fantasia. Il loro sentire è immaginato da una donna che 7000 anni dopo ha il desiderio - e forse la pretesa - di capirlo."
Uso di mondo. Memorie di una donna vagante
Franca Mionetto
Libro: Libro in brossura
editore: La Caravella Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 198
Non è un vezzo, è una ferma determinazione quella che mi ha portato a non utilizzare la parola "uomo" per definire una persona di sesso maschile. Per me l'uomo è quello dei "diritti dell'uomo", quello degli "uomini di buona volontà", anche quello del "homo homini lupus". Che la cultura maschile si sia impossessata di questa parola è un fatto. Ma la cultura non è un dato biologico, è una struttura dinamica che può essere cambiata. E che va cambiata.

