Libri di G. Alonzo
Poesie
Claudio Trivulzio
Libro
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2014
pagine: 768
Una poesia amorosa cautamente sensuale, che convoglia le escursioni metaforiche nella rappresentazione galante della città. Un'ispirazione civile antimilitaristica, capace di censurare l'espansionismo di Parigi quanto l'arroganza di Madrid. Una vena encomiastica sì filospagnola, ma complicata, dove ci si aspetterebbe l'elogio più sviscerato, dal disagio di un'eroicità negata e dall'utopia di una provvidenziale pacificazione. Il tutto nell'ambito di una poetica prudentemente sperimentale, alternativa alle prescrizioni dei Borromei ma non piegata alla propaganda spagnola. Una poetica mai riconducibile a soluzioni univoche e costanti, bensì abile a mettere a nudo e anzi a sfruttare, pur con pericolose difficoltà, la fluidità di codici estetici solo apparentemente inconciliabili. Sullo sfondo, una complessa serie di vicende familiari, che raccontano degli alterni rapporti con l'influente cardinale Gian Giacomo Teodoro e contribuiscono all'evoluzione da un giovanile profilo occasionale ad uno, maturo, della contestazione, e infine - su stimolo della necessità - a quello senile dell'elogio. È questa, in sintesi, la caratura poetica di Claudio Trivulzio (1588-1649). Esempio, unico a Milano, di una piena ricezione del barocco letterario, egli si rivela capace di corrugare l'egemonia tanto del disciplinamento etico ed estetico borromaico, quanto di una classe politica più o meno esplicitamente sostituita dal miraggio di una Milano autodeterminata.
Giovan Battista Marino
Libro: Libro rilegato
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 231
Ultimo scrittore italiano all'avanguardia sullo scenario europeo, ed ultimo a potersi definire tanto ambizioso quanto ambito nelle principali istituzioni del continente, Marino è anche il primo ad essere entrato in esibita sintonia con i gusti del pubblico e del mercato, ad aver cioè bilanciato la propria vasta produzione tra il più ardito e scandaloso sperimentalismo e le esigenze di un sostentamento economico tanto più impegnativo quanto più illustri erano i committenti. Promovendo insistentemente la propria immagine e dettando i gusti delle corti ospitanti, Marino traccia una delle vicende poetiche più multiformi e anticonvenzionali della storia letteraria italiana, capovolgendo senza scrupoli lo statuto di alcuni generi - come la lirica sacra ed encomiastica, ma anche il poema - e inventandone di nuovi, come l'idillio e il 'dipinto in versi'. Una sorprendente parabola letteraria, insomma, che anche nelle sue pieghe 'minori' conferisce a Marino una posizione storica e una spregiudicatezza etica ed estetica talora guardate con diffidenza dalla critica e sostanzialmente oscure al pubblico più ampio.