Libri di Gaetano Zaralli

L'amore, la natura, la gioia e la bellezza del creato, nonché le inquietudini sperimentate dall'autore nella sua attività pastorale sono gli elementi che pervadono i versi di Colore e poesia. I dipinti di Zaralli, con le loro vivaci tinte, permettono al lettore di provare appieno le sensazioni che hanno contribuito alla genesi dei versi, riportando alla mente quegli attimi semplici e puri che non si vorrebbero mai dimenticare.

Mille pietruzze, ciascuna gelosa del proprio colore, ciascuna raccolta nel ruolo che le compete, ciascuna disposta a fare storia con le altre che giacciono accanto. Tutte brillano al sole di tutti e ciascuna dà luce all'altra affabilmente. Nel mosaico c'è la semplicità dei bambini che racconta un mondo dove l'amore si fa famiglia e la sincerità sublima i difetti. C'è la maturità dei grandi che, con ricchezza di particolari, dà sostegno alla vita quando generosa non è. C'è la disponibilità del prete che, oltre a mettere insieme le pietruzze che trasmettono luce e serenità, raccoglie in grembo anche quelle spezzate dal dolore o quelle strapazzate da chi, con animo misericordioso, le dovrebbe coccolare. Un "insieme" che la volontà di tutti fa la gioia di tanti.

Suscita meraviglia risalire la strada tracciata negli anni e scoprire l'intreccio di voci che insieme fanno sinfonia: voci fanciulle che brillano di sincerità, voci grevi impastate di vita, voci sobrie nel dare consigli, voci forti di chi non si arrende, voci flebili sorrette appena dalla buona volontà, voci aspre di malcontento, voci imbrigliate dai sensi di colpa, voci graffianti con dosi ragguardevoli di rabbia, voci amare cariche di incomprensioni, voci devote che nella fede trovano il conforto. Nel calderone che di una comunità trattiene il calore, alla molteplicità delle idee si unisce la diversità delle esperienze, all'originalità delle soluzioni la voglia di dire al mondo che, in fin dei conti, cambiare si può. Prefazione di Giuseppe Mazza.

«Se essere aquila significa provare gelosia per la propria libertà, sì, sono un’aquila. Se essere aquila significa avere il coraggio di mostrare le proprie idee per metterle a confronto con le idee di altri, sì, sono un’aquila. Se essere aquila significa non sacrificare la propria curiosità al pigro viaggiare dei ruderi senza storia, sì, sono un’aquila. Se essere aquila significa raccogliere da terra la miseria per farne una ricchezza, sì, sono un’aquila. Se essere aquila significa, poi, poter superare l’imbecillità che abbondante struscia appiccicosa tra i piedi, beh, in questo caso, non è necessario impegnare l’ingombro di ali possenti, basta avere l’umiltà di un passero e la volontà testarda di un gabbiano». La vibrante parola di un testimone, innamorato del suo ministero.

Un commento agile, profondo e coinvolgente sui vangeli delle domeniche. Per una fede concreta, priva di astrazioni inutili. Per una fede profumata di vita come è profumato il pane appena uscito dal forno.

Un confronto senza reticenze sulla fede più feriale, vissuta, quotidiana. Un libro che è anzitutto un esercizio sinfonico: un'orchestra di voci, appelli, testimonianze. Per credere ancora.