Libri di Gian Franca Paci

Questi pensieri poetici fanno seguito a quelli contenuti in “Falena” e in “I miei pensieri liquidi”, e sono stati composti durante il lungo periodo di emergenza pandemica che ha provocato tante sofferenze. Ce lo rivela nei seguenti versi: Ho bisogno di un sorriso/ che mi allarghi il cuore/ mi si è ristretto/ in questa lunga pandemia./ Le poesie, il vento, il sole/ e la preghiera come medicina/ sono il mio salvavita. La cura di cui l’autrice afferma di aver bisogno è rappresentata da questa terza raccolta, il cui tema dominante è ancora una volta la fragilità umana, l’incertezza come la sola certezza, ma anche lo sforzo per affrontare e superare le problematiche dello scorrere del tempo. Ed ecco così chiarito il titolo che Franca ha dato alla raccolta, titolo quanto mai illuminante: Unghie spezzate, estrapolato dai versi che seguono: Ho le unghie spezzate/ a forza di aggrapparmi alla vita... che sono rivelatori del contenuto di tutta l’opera. Esprimono, ce lo scrive lei stessa, Inquietudine, ferite di un’anima sensibile,/ disagio di fronte al mondo illusorio e punitivo...

A una prima parte in cui l'autrice si immerge nel mare dei ricordi (da "E nacqui" alle righe dedicate a una sorella), là dove è sempre vivo il senso della famiglia come bene essenziale indiscutibile, fa seguito una miscela di considerazioni poetiche in cui dominano visioni del mondo di una società "liquida", la nostra, che non è in grado di conservare la propria forma o mantenersi in rotta a lungo (...c'è da sentire in gola che manca qualcosa e comprendi che il giorno nuovo ti illude). Una società che rischia di disgregarsi nel momento stesso in cui si consolida, dove tutto diviene obsoleto in breve tempo. Il cambiamento è l'unica cosa permanente, l'incertezza la sola certezza. In questo scenario tutto diventa fragile e tra le tante cose che più soffrono di questa fragilità ci sono le relazioni, i sentimenti.