Libri di Gianfranco Bernardo

Una domenica di gennaio. Un'allegra comitiva di escursionisti si reca sul Monte Stella per un trekking. Tra di essi c'è Alessandra Garofalo, giovane ispettrice di polizia, in cerca di una giornata di svago in mezzo alla natura. Un violento nubifragio si abbatte sugli escursionisti, costringendoli a rifugiarsi in una grotta, antico nascondiglio di briganti. Quella che sembrava prospettarsi come una giornata allegra e spensierata, si trasforma in una giornata da incubo. Uno degli escursionisti viene assassinato, un altro scompare. E su tutto questo aleggia una misteriosa figura che pare si aggiri sul monte. Così, in un clima da romanzo di Agatha Christie, la giovane ispettrice di polizia proverà a far luce sulla vicenda, che poi si concluderà con un inatteso finale.

Quello che sembra destinato a essere un sereno week-end di sport per tre podisti, accompagnati dal loro trainer, si trasformerà invece in una vicenda che man mano andrà acquistando i contorni del dramma. Problematiche scabrose fanno da sfondo al loro soggiorno nel capoluogo emiliano, fino a giungere a un tragico e ineluttabile epilogo. Con questo romanzo si chiude la "Trilogia del maratoneta", iniziata con "All'inferno e ritorno", proseguita con "I delitti della Lungoirno" e conclusa appunto con "All'ombra delle Due Torri".

Il romanzo "I delitti della Lungoirno" può certamente configurarsi come un romanzo di genere poliziesco, avente come oggetto la vicenda di un atleta che, durante uno dei suoi allenamenti, si ritrova a essere testimone di un omicidio. Un omicidio privo di movente dal quale prende l'avvio un'indagine poliziesca condotta, in gran parte, da una giovane ispettrice di polizia che, grazie alla sua intuizione e alla sua caparbietà, capirà ben presto di avere a che fare con un pericoloso serial-killer, pronto a colpire ancora e a mietere altre vittime. La vicenda si snoda tra allenamenti podistici e vicende personali dei protagonisti del romanzo, fino ad arrivare a un convulso finale al termine del quale tali protagonisti riprendono i loro percorsi di vita. Il romanzo può ascriversi al genere poliziesco italiano che ha visto, in questi ultimi anni, affermarsi scrittori come Maurizio Di Giovanni e Carlo Lucarelli, ai quali l'autore si ispira nella tecnica narrativa della vicenda.

In una Roma dei primi anni Ottanta, un'adolescente scompare misteriosamente senza lasciare alcuna traccia, ad eccezione del suo violino abbandonato in un parco. Le indagini per ritrovarla non danno esito positivo. A distanza di trentacinque anni, la sorella di lei e la sua migliore amica cercano nuovi elementi per riaprire il caso e cercare di svelare il mistero della scomparsa. In uno scenario di corruzione e di loschi intrighi, si arriva ad un finale del tutto inatteso.