Libri di Giorgio Prestinoni
Antologia d'acqua
Giorgio Prestinoni
Libro: Libro in brossura
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 72
Il rumore dell'aria
Paolo Rossi
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2017
pagine: 64
Questo libro è una sorta di lunga lettera in versi, in qualche modo privata, indubbiamente sincera; poesie scritte con lentezza, negli anni, come archivio di una memoria personale che ora, finalmente, viene condivisa. Piace l'onestà dell'autore nel riconoscere la necessità di un interlocutore, nell'accettare che si scrive perché qualcuno legga. Il che significa comprendere che ogni testo licenziato assume vita propria nella mente del lettore. Le poesie di questo volume hanno il pregio della sincerità e dell'immediatezza, la forza della spontaneità mai frenata dalla ricerca forzata del poetico. Da tale punto di vista l'autore dimostra la maturità e il talento necessario per cercare la giusta misura, senza strafare. Luoghi, personaggi, canzoni, in una parola memoria personale e di una generazione: versi scritti su "fogli lindi, puliti", e uomini dei quali si possa dire: "Ed il volto sembra lo stesso / seppur il tempo / abbia fatto il suo mestiere dozzinale".
Hotel Stelvio
Giorgio Prestinoni
Libro
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2015
pagine: 28
Sottili, raffinate, e insieme tremende, queste nuove, notevoli poesie di Giorgio Prestinoni. Unite tra di loro - nelle due sequenze e nella breve, sinistra, centrale gita in cui sono organizzate narrativamente - dal forte senso di una improprietà e di un disagio dell'esserci, dell'essere al mondo, nel mondo, da un senso, dunque, della propria umana imperfezione o semplice inadeguatezza. Lo vediamo nei passi goffi di un "danzatore" trasognato ed estraneo a una realtà esterna che pure osserva attento, tra insofferenza e meraviglia. Il lettore viene poi coinvolto dall'infelice destino di un altro personaggio, affetto da acondroplasia, un nano insomma, ulteriormente storpiato nel suo povero corpo da un maldestro tentativo medico di normalizzarlo. Il suo attrito di sofferenza con l'esistere appare quasi come l'improba, paziente fatica dell'uomo per adattarsi al proprio destino, prima di rendersi conto di avere ricevuto in dono, a conti fatti, un solo vero, modesto privilegio, "Il privilegio di essere ciò che siamo".