Libri di Giovanni Bucci

Dietro ogni manto felino si nasconde un mondo. Per i bambini, un sogno, per gli adulti un viaggio: insieme, un'esperienza unica. Questo libro di racconti è un viaggio letterario in cui il gatto diventa chiave d'accesso a emozioni profonde. Giovanni Bucci intreccia scienza, folklore e leggende, costruendo racconti che si muovono tra il reale e l'onirico. Ogni mantello felino - bianco, nero, tigrato, tricolore - si trasforma in metafora di stati d'animo, relazioni umane, percorsi di trasformazione interiore dove il gatto non è più soltanto un animale, ma è una presenza che cura e consola. Ogni racconto lascia la sensazione che dietro ogni miagolio possa nascondersi una storia capace di cambiare il cuore. Da leggere anche ai vostri bambini, ma con voi accanto per un viaggio emotivo da vivere insieme, mano nella mano! Età di lettura: da 8 anni.

"Un ultimo abbraccio" è una piccola raccolta di nove storie d’amore caratterizzate da un unico filo conduttore: Giorgio, il narratore. Sono storie da leggere con calma, lasciandosi trasportare piano tra le parole. Tutto inizia come una lettera, una lettera d’addio. Poi piano piano ti accorgi di quello che sta succedendo. Di questo stato tra vita e morte e di strani personaggi transizionali tra la realtà e l’onirico. Ti chiedi spesso cosa stia succedendo e se stia succedendo realmente…

Dove l’acqua scorre è una raccolta di undici fiabe ambientate nel Comune di Predazzo in provincia di Trento. Il filo conduttore è l’acqua; elemento prezioso di cui il territorio è particolarmente ricco. Le fiabe sono completamente inventate anche se i riferimenti sono tutti a luoghi reali che è possibile, ma non indispensabile, visitare “libro in mano”. Questa raccolta, in ultima analisi, può essere considerata una piccola guida turistica rivolta a chi voglia conoscere Predazzo e i suoi dintorni sotto i riflettori della fantasia.

Questo volumetto vuole essere quel che dichiara. Non un saggio, non una prosa, men che meno un’imitazione. Un omaggio al grande scrittore russo, appunto, che lega in maniera bizzarra e vitale testi diversi: un’interpretazione del “Gabbiano”, pillole di critica, risonanze dai suoi testi. Brilla su tutto la luce di un racconto del 1886, poco frequentato, che l’autore non volle inserire nella raccolta delle sue opere e che per nostra fortuna si è conservato.