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Libri di Giovanni Piazza

Linee-guida del percorso pedagogico dell’OSI – Orff-Schulwerk Italiano
10,00

Pentajazz. Diversi usi delle pentafonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo

Pentajazz. Diversi usi delle pentafonie per un approccio didattico al jazz immediato e creativo

Giovanni Piazza, Sestino Macaro

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Edikit

anno edizione: 2003

pagine: 68

Non è questa, certo, la prima proposta didattica che mira all'introduzione dell'esperienza jazzistica nell'ambito dell'educazione musicale, ai diversi livelli scolari. È tuttavia una proposta che ambisce a una propria originalità di approccio. Non consiste in un repertorio, più o meno semplificato e già pronto e neppure in un percorso da svolgere attraverso l'acquisizione progressiva di sia pur minime competenze tecnico-teoriche. Obiettivo e senso della proposta è invece quello di consentire un approccio elementare ma diretto, una "immersione" immediata nel linguaggio e nello stile jazzistico, garantita dalla scelta di campi di azione ben delineati e - per così dire - a "portata di intuito". I mezzi tecnici e pratici attraverso cui passa e si sviluppa questo diverso approccio sono le pentafonie, scale di cinque suoni che offrono una grande praticabilità melodica e armonica, e lo strumentario Orff intonato: glockenspiele, metallofoni e xilofoni didattici che, grazie alla estraibilità delle loro barre, possono essere facilmente predisposti sulle sole note dell'una o dell'altra pentafonia. Con la impareggiabile conseguenza di offrire all'esecutore (bambino, ragazzo o adulto che sia) un campo di note che "non consente errori". Chi suona potrà cercare di volta in volta la propria formula ritmico-melodica, il proprio pattern, unirlo agli altri e con loro ripeterlo in ostinato senza problemi di "scelta oggettiva" fra nota e nota, ma solo seguendo il proprio intuito, il proprio senso e il caso. Ricavando via via dallo strumento (che in questo modo insegna) esperienza e competenza rispetto alle potenzialità melodiche e armoniche del materiale scalare che sta usando. A monte di questa scelta di "empirismo garantito" sta l'intenzione di dare a bambini e ragazzi una esperienza jazzistica immediata e stilisticamente credibile, che vada al di là di ciò che loro stessi potrebbero aspettarsi dal proprio limitato bagaglio tecnico. Questa proposta didattica offre, nel suo complesso, diversi tipi di approccio, qui di seguito elencati, via via adeguati a diverse età e gradi di esperienza: 1) Esecuzione o improvvisazione pentatonica su basi di un solo accordo o di due accordi, eseguite al pianoforte o in playback. 2) Improvvisazione pentatonica su tipiche basi "esperte" eseguite al pianoforte o in playback (I-II,I-II-V, I-VI-II-V e il giro blues), avvalendosi di scale pentatoniche cinesi prescelte secondo determinati criteri di relazione tonale. a) su giro di una sola tonalità b) su giro alternato fra due tonalità c) su giro alternato fra più di due tonalità 3) Facsimile pentatonico di giro boogie realizzato con lo strumentario a barre come base per esecuzioni o improvvisazioni elementari cantate o suonate. 4) Esecuzione solistica di semplici blues su giro pentafonico realizzato con lo strumentario a barre. 5) Improvvisazioni pentafoniche con strumenti a barre su giro pentafonico realizzato o improvvisato con lo strumentario a barre su schema prestabilito. La strumentazione non si limita ovviamente al solo strumentario Orff, ma integra tutti quegli strumenti d'arte eventualmente disponibili (ad esempio nella Scuola media a indirizzo musicale) che siano adatti allo scopo: pianoforte o tastiera, chitarra, sassofono, clarinetto, flauto, o altro. Ciò risponde ad un corretto utilizzo didattico dello strumentario Orff a barre che non vuole essere esaustivo e autosufficiente ma, al contrario, funge da corpus intonato di facile utilizzo per un ensemble scolastico che include tutta la strumentazione disponibile e consente di integrare diverse abilità e competenze.
20,00

Educazione dell'orecchio

Educazione dell'orecchio

Giovanni Piazza

Libro

editore: Casa Ricordi

anno edizione: 1987

pagine: 116

40,00

Il nome di Dio. Una storia della prova ontologica

Il nome di Dio. Una storia della prova ontologica

Giovanni Piazza

Libro: Libro in brossura

editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano

anno edizione: 2000

pagine: 296

18,59

Suoniamoci su…®. Sonorizzazioni di gruppo su playback

Suoniamoci su…®. Sonorizzazioni di gruppo su playback

Giovanni Piazza

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Edikit

anno edizione: 2004

pagine: 74

Suoniamoci su™ nasce dall'idea di offrire all'attività didattica un modo - non l'unico certamente - per superare il semplice ascolto musicale passivo. E' un problema affrontato da tempo nella scuola attraverso molteplici soluzioni. Ad esempio: ascoltare disegnando (liberamente o cercando di interpretare ciò che la musica suggerisce in termini grafici o figurativi); ascoltare per procedere poi all'elaborazione di una danza o di una coreografia (anche su musiche non destinate a questo scopo); ascoltare per procedere a una drammatizzazione. Dunque: disegnare con la musica; danzare con la musica; drammatizzare con la musica. E allora perché non suonare con la musica? Elaborare - cioè - per la musica proveniente dal CD o dalla audiocassetta, un rivestimento ritmico, o anche parzialmente (o integralmente) melodico, eseguito in diretta? Quindi suonare insieme a Mozart, a Schubert, a Rossini, a Verdi, ma anche insieme ai Beatles, a Dalla, a Prince... Nel caso di un playback di musica classica l'operazione ha il pregio di accostare il bambino a un repertorio che gli è meno usuale, e metterlo così in contatto con la grande musica.
20,00

Pensare e sentire in tempo di crisi. La filosofia applicata come cura di sé e dell'altro

Pensare e sentire in tempo di crisi. La filosofia applicata come cura di sé e dell'altro

Giovanni Piazza

Libro: Copertina morbida

editore: Armando Editore

anno edizione: 2021

pagine: 128

Il libro intende essere uno strumento di riflessione per reggere i momenti di crisi, a partire dalla pandemia di Coronavirus. A tal fine si ricercano nella filosofia, nella psicoterapia e nella letteratura pensieri utili ad aumentare la propria resilienza. Vengono così in soccorso lo stoicismo (Epitteto, Marco Aurelio, Seneca), le psicoterapie cognitiviste (A. Beck, A. Ellis), l'esistenzialismo (M. Heidegger) e la logoterapia (V. Frankl). Si presta poi attenzione alle voci della protesta che rifiutano di accettare e giustificare il male (Voltaire, Dostoevskij e Simone de Beauvoir). Infine si rinviene come sorgente ultima di consolazione un comune sentire, animato dall'ascolto, dal rispetto e dalla compassione nei confronti dell'altro (ancora Voltaire e Leopardi).
12,00

Il cow-boy misterioso. Partitura

Il cow-boy misterioso. Partitura

Giovanni Piazza, Roberto Piumini

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Edikit

anno edizione: 2007

pagine: 118

Per coro interattivo a 2 voci bianche accompagnato dal pianoforte e, in modo episodico, da strumenti Orff a barre, percussioni, body percussion e altri strumenti. Va innanzitutto premesso che questo ciclo di canti non è pensato per il canto in classe, ma per il coro di voci bianche della scuola musicale in genere. Presenta infatti difficoltà che non sarebbero affrontabili nell'ambito di una normale attività musicale didattica, poniamo nella scuola media: prima fra tutte quella di implicare le voci in fase di muta. Un coro, dunque, che sta a cavallo (come età) fra la scuola media e elementare, guidato da un esperto che sappia svilupparne le specifiche potenzialità.
20,00

Il cow-boy misterioso. Partitura

Il cow-boy misterioso. Partitura

Giovanni Piazza, Roberto Piumini

Libro

editore: Edikit

anno edizione: 2007

pagine: 118

Per coro interattivo a 2 voci bianche accompagnato dal pianoforte e, in modo episodico, da strumenti Orff a barre, percussioni, body percussion e altri strumenti. Va innanzitutto premesso che questo ciclo di canti non è pensato per il canto in classe, ma per il coro di voci bianche della scuola musicale in genere. Presenta infatti difficoltà che non sarebbero affrontabili nell’ambito di una normale attività musicale didattica, poniamo nella scuola media: prima fra tutte quella di implicare le voci in fase di muta. Un coro, dunque, che sta a cavallo (come età) fra la scuola media e elementare, guidato da un esperto che sappia svilupparne le specifiche potenzialità.
10,00

L'Ippopo…. 19 pezzi facili per pianoforte su poesie e con disegni originali di Toti Scialoja

L'Ippopo…. 19 pezzi facili per pianoforte su poesie e con disegni originali di Toti Scialoja

Giovanni Piazza

Libro

editore: Edikit

anno edizione: 2008

pagine: 44

L’Ippopo… cerca di esaudire una sorta di promessa che feci a me stesso all’epoca della pubblicazione delle Filastrocche al pianoforte su poesie di Gianni Rodari, edite dalla Suvini Zerboni. Quando mi accingo a comporre pezzi facili mi riprometto solitamente di attenermi ad una scrupolosa elementarità di mezzi e finisco invece per complicarne progressivamente la scrittura fino a portarla, di fatto, ad un più alto livello di difficoltà, rispetto a quello originariamente immaginato. Dev’essere la mia formazione conservatoriale a farmi sistematicamente eludere soluzioni troppo semplificate. Ciò accadde con i brani rodariani, poi con Tre per due, i pezzi a sei mani editi dalla Schott e, infine, anche con i recenti canti de Il cow-boy misterioso su poesie di Roberto Piumini – pubblicati in questa stessa Collana – che, nati a una voce, a causa di questa mia irrefrenabile necessità di elaborare ulteriormente sono via via diventati a due.
20,00

L'inquilino dentro

L'inquilino dentro

Francesco D'Antuono, Giovanni Piazza

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2008

pagine: 140

Un inquilino dentro ce lo portiamo tutti. A prima vista potrebbe sembrare che in queste pagine si parli solo di Parkinson, ma a ben guardare la malattia viene delineata con contorni sfumati. Questo personaggio che ha occupato abusivamente un appartamento potrebbe essere chiunque e qualsiasi cosa: una persona che ci dà fastidio, un problema che si è impadronito di noi e ci fa vivere sotto dettatura. Il signor P. è il Parkinson, ma è anche la Precarietà, i Problemi di ogni giorno, le Pene d'amore, come dicevano i nostri nonni. Ma pure il signor P., come tutti i signori P., ha una sua funzione ben precisa. Capire qual è rappresenta il primo passo per sbarazzarsi di lui una volta per tutte. E per riuscirci ci sono due strade: riderci su (o almeno provarci) e raccontare. Così, quello che sembra una perdita, rischia di apparirci una ricchezza.
12,00

Musica a scuola con lo strumentario Orff. Volume Vol. 2

Musica a scuola con lo strumentario Orff. Volume Vol. 2

Giovanni Piazza

Libro

editore: Edikit

anno edizione: 2009

pagine: 124

Nel precedente volume ci siamo occupati esclusivamente degli strumenti ritmici, e qui tratteremo solo degli strumenti intonati a barre. Non perché nella pratica quelli vengano prima di questi, o perché i due grandi gruppi strumentali delle percussioni a intonazione indeterminata e determinata vadano tenuti rigorosamente separati. Tutt'altro: questi due volumi, così come le due categorie strumentali di cui stiamo parlando, appartengono l'uno all'altro, e sono divisi solo per comodità di trattazione. Nella pratica, l'uso dei due gruppi di strumenti si intersecherà e si fonderà costantemente, a seconda del momentaneo oggetto dell'attività. Tuttavia, di fronte agli strumenti ritmici, quelli a barre richiedono un'attenzione particolare, a causa della istintiva cautela, della diffidenza che ci coglie nel momento di utilizzarli, e che maschera spesso soltanto la consapevolezza di quanto essi siano più impegnativi rispetto agli strumenti ritmici. Poiché, mentre con questi ultimi, nella attività scolastica, affrontiamo sostanzialmente un compito di controllo e coordinamento di tempi e durate che è possibile, almeno ci sembra, risolvere con i mezzi del nostro intuito e della nostra esperienza, quelli a barre ci presentano invece lo spinoso problema dell'organizzazione, orizzontale e verticale (ovvero melodica e armonica) delle altezze, che presuppone una ben diversa consapevolezza musicale. Perché noi, popolo canoro, è vero, siamo più abituati a riprodurre a orecchio canzoni e romanze che non a ragionare sulla musica; e trovarci ad affrontare strumenti nati non tanto per eseguire ma per inventare musica - anzi per farla inventare ai nostri alunni - provoca irrigidimenti e prevenzioni non indifferenti. Ma il problema diventa un falso problema se ci si pone nella giusta prospettiva per affrontare il fatidico confronto: vale a dire se invece di intendere, almeno in prima istanza, gli strumenti a barre come oggetti costituiti, capaci soltanto di restituirci modelli stereotipati di un sistema strutturato e dotato di regole e vincoli imprescindibili, li si affronta come oggetti innanzitutto da costituire, da manipolare, smontare e rimontare secondo quanto ci detta il nostro intuito e la nostra curiosità, né più né meno come faremmo con qualsiasi altro oggetto che presenti aspetti di componibilità: diciamo, come se fossero la nostra scatola di costruzioni per i suoni. Così affrontato, lo stesso strumento a barre saprà farci scoprire, poco a poco, anche le norme e le convenzioni basilari che regolano la sua costituzione regolamentare, ci insegnerà ad essere usato appropriatamente anche in ossequio a quei vincoli che sono alla base della sua conformazione ortodossa. Ed allora la nostra dimestichezza nei suoi confronti sarà tale da non provare più diffidenze di sorta nell'affrontarlo, né in forme rispettose della tradizione, né in forme decisamente trasgressive. (dall'Introduzione di Giovanni Piazza)
25,00

Qui la filicità si fa puisia

Qui la filicità si fa puisia

Giovanni Piazza

Libro: Copertina morbida

editore: Libreria Editrice Urso

anno edizione: 2013

pagine: 56

Giovanni Piazza, coerentemente, nasce a Piazza Armerina, ridente località siculocentrica che, come quasi tutto il Sud, ride "pi nun chiànciri". Funzionario pubblico scapolo dalla nascita, scrive in lingua siciliana, romanesca e italica, ponendosi all'inseguimento della gioiosa e brillante prospettiva che in Martoglio e Trilussa raggiunge l'irraggiungibile. In ironici e allegracori "cunti" che, ridenti come la siculocentrica suddetta, tentano di ammantarsi di qualche tratto di teatralità grazie all'uso della lingua dialettale ed al rigorosissimo rispetto di metrica e di rima e di quant'altro rispettar si possa.
9,50

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