Libri di Giuseppe Tripodi
Saverio Strati scrittore di romanzi
Giuseppe Tripodi
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 168
Saverio Strati, senza dubbio lo scrittore calabrese più famoso della seconda metà del Novecento, è morto a Scandicci (FI) nel 2014 all'età di novant'anni. La letteratura di Strati, incentrata sulla Calabria, fu disincantata e molto critica verso i suoi corregionali; egli rimase un calabrese della diaspora, con frequenti tratti di malinconia che si infittirono col passare degli anni e con le inevitabili complicazioni della vecchiaia. La fedeltà alla Calabria di Strati ha fatto sì che i maggiori filoni della sua produzione letteraria venissero mutuati dai problemi secolari della regione, spesso intrecciati tra di loro in una spirale positiva che dà aria a molte delle sue narrazioni. È comunque un fatto che la produzione stratiana è organizzata per «fuochi» dominanti (la 'ndrangheta, lo studio e la promozione sociale ad esso collegata, l'emigrazione, la ricerca dell'editore da parte di romanzieri più o meno fortunati) intorno ai quali si sviluppano delle orbite ellittiche che a volte si incrociano fra di loro in narrazioni «ibride» e che, altre volte, nascondono percorsi all'indietro che, come gli epicicli dell'astronomia tolemaica, si muovono ruotando lungo quelle orbite, ripescando materiale già dato alle stampe e fondendolo nei nuovi testi.
L'invenzione del ribelle. Vita tortuosa di Bruno Misefari (1892-1936), cosiddetto «anarchico di Calabria»
Giuseppe Tripodi
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 368
Bruno Misefari è stato disertore della Grande Guerra ed anarchico in Svizzera. A Zurigo, con un centinaio di «correligionari», incappò in una montatura giudiziaria per la quale patì sei mesi di carcere preventivo. Nell'Italia del 1° Dopoguerra riprese, tra ininterrotte vessazioni poliziesche, gli studi di ingegneria a Napoli e continuò la sua militanza politica; conferenziere facondo, si distinse nella campagna contro la condanna a morte di Sacco e Vanzetti e in una brevissima esperienza di direzione sindacale a Taranto. Laureatosi nel 1923, dismise i panni del rivoluzionario e si dedicò a due progetti industriali: una vetreria a Villa San Giovanni e una industria quarzifera a Davoli. Progetti megalomani e dall'esito infausto nonostante l'ex anarchico, per perseguirli, abbia intrecciato complessi e indecorosi rapporti con le gerarchie fasciste, anche supreme, ed abiurato il proprio credo nella mani di Guido Leto, sbirro fascista di fortunata carriera conclusa a Salò.
Catalogo della casa di Gianni. E altri racconti calabri
Giuseppe Tripodi
Libro
editore: Il Seme Bianco
anno edizione: 2019
pagine: 136
Questa raccolta di racconti, seppur coerente sia nel linguaggio che nel contesto sociale in cui sono inseriti i fatti narrati, può essere divisa in due parti distinte. Nella prima, composta dai primi cinque racconti narrati in prima persona (“Proemium jocosum”, “Controversia peripolana”, “Vecchi”, “Fuga” e “Pani di casa”), il protagonista oscilla tra presente e passato, famiglia e paese. Nella seconda parte invece, corrispondente all'ultimo racconto “Catalogo della casa di Gianni”, il protagonista è Gianni, un orologiaio carismatico, cristiano e comunista, il quale è rimasto invalido a seguito di una infezione mal curata al piede. Il narratore, partendo da una casa e dal personaggio Gianni, diminutivo di Giovanni, espone attraverso un linguaggio forte, efficace e aderente alla realtà calabrese le vicende di una miriade di personaggi che gravitano intorno a lui e alla sua abitazione.
Yo y la otretad. Poemario-Io e gli altri. Poesie con testo a fronte
Jeannette Núñez Catalán
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 112
"Escribo... en las palabras hé encontrado los portales a otro lenguaje, delirante e inclusivo. Ahí los encuentro y me encuentro. Scrivo... nelle parole ho trovato l'accesso ad un altro linguaggio, delirante e inclusivo. Lì incontro gli altri e me stessa". (JNC)
Il Meteco e il Redivivo. Salvatore Multineddu e Dante Corneli nel Novecento tiburtino
Giuseppe Tripodi
Libro: Copertina morbida
editore: Sensibili alle Foglie
anno edizione: 2015
pagine: 120
Questo libro si articola in tre parti. La prima è dedicata a Salvatore Multineddu (Tempio Pausania 1866 - Imperia 1952), professore di Belle Lettere in diversi licei italiani. Dal 1910 al 1922 insegnò al Liceo Classico di Tivoli e fu anche vicesindaco della città dal 1920 al 1922. Quando l'amministrazione comunista fu abbattuta dagli squadristi venne esonerato dall'insegnamento per motivi politici e perseguitato dal regime fascista. La seconda illustra la vicenda di Dante Corneli (Tivoli 1900-1990), dall'adolescenza alla morte, che si è drammaticamente intersecata e a tratti sovrapposta con la storia di Tivoli e con i passaggi più rilevanti (guerre, fascismo, comunismo) della storia del Novecento. Dopo un passaggio pluridecennale nei lager staliniani rientrò a Tivoli, dove scrisse e meditò sulla storia sua e su quella della città. In appendice è proposto un ritratto di Alain Bocquet, sindaco della città francese di Saint Amand Les Eaux (Nord-Pas de Calais) gemellata con Tivoli dall'anno 2000, che è tuttora, ininterrottamente dal 1978, deputato all'Assemblea Nazionale francese.
Ritratti in piedi nel Novecento calabrese. Otello Profazio, Saverio Strati, Rosario Villari
Giuseppe Tripodi
Libro: Copertina morbida
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 184
Un cantastorie: Otello Profazio; uno scrittore: Saverio Strati; uno storico: Rosario Villari. E infine - in una densa "appendice" non priva di autoironia - un insegnante di storia e filosofia, l'autore di questi godibili ritratti. Quattro uomini di Calabria che hanno attraversato il secolo scorso, incrociando i fili delle loro vite alla passione civile, in modalità artistica o con l' impegno politico. Il rigore storico e filologico di queste biografie è stemperato dalla vividezza dello stile, dal gusto per l'aneddotica di classe che dona profondità ai personaggi. Riaffiora, pagina dopo pagina, un mondo in parte scomparso. La penna di Giuseppe Tripodi ci regala anche delicati sfondi paesaggistici, immersi nel flusso di una quotidianità mai banale. Gli aneddoti si intrecciano con le riflessioni ironiche, in armonia con la precisione del contesto storico e sociale nel quale si muovono i protagonisti. Frammenti di esistenze esemplari che non tralasciano una visione universale delle vicende raccontate.
Cola Ierofoni. Amori e politica nel secolo breve
Giuseppe Tripodi
Libro: Copertina morbida
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 450
Il tempo della nostra vicenda è la seconda metà del Novecento mentre il suo contenuto, la sua causa materiale per dirla con Aristotele, si riferisce a fatti accaduti nel paese di Peripoli, sull'estremo lembo meridionale della penisola italiana felicemente bagnato dal ceruleo e tiepido Jonio. Fatti filtrati attraverso la vita di Cola Ierofani, una singolare figura di militante politico di provincia che, contraddicendo al cognome promettente epifanie legate alla sacralità, niente di sacro volle riconoscere se non la speranza in una radicale trasformazione politica della società nella quale viveva e i piaceri derivati da contatto, occasionale o approfondito, con i corpi della metà femminile del genere umano.
Straci. Voci per un dizionario linguistico e antropologico della Calabria jonica meridionale
Giuseppe Tripodi
Libro: Copertina morbida
editore: Calabria Letteraria
anno edizione: 2007
pagine: 143
Gli "straci" erano cocci di terracotta usati per armonizzare la muratura di pietra irregolare nelle costruzioni della Calabria contadina. In questo libro ci si occupa però di cocci molto "sui generis": uomini passati al mondo della verità e parole ormai vecchie e dimenticate che facevano parte, fino a qualche decennio fa, dell'idioma parlato dalle classi agrarie insediate in quella fascia della Calabria jonica che va da Melilo a Bova, tra le vallate dell'Amendolèa e del Tuccio. Quindi figure a loro modo carismatiche che hanno avuto un ruolo e hanno fatto la loro parte, prima di piombare nell'oblìo della morte e di diventare parole che si estinguono nel giro di due o tre generazioni di uomini sempre più smemorati. Vengono qui evocate anche parole ormai in disuso, legate come gli uomini all'economia di autoconsumo; infatti nella Calabria contemporanea la scomparsa dell'economia contadina ha determinato l'eclissi del lessico (legato alle stagioni, agli arnesi, alle tecniche) e del vulcanico laboratorio espressivo collegato alla vita comunitaria e fatto di imprecazioni, soprannomi, folclore, apparati paremiologici.