Libri di Guglielmo Bilancioni
Il nuovo brutalismo
Reyner Banham
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2025
pagine: 224
Se Reyner Banham è il più “rock” degli storici, Il Nuovo Brutalismo è il più “hard” dei suoi libri: dove la materia che in esso risuona – si tratti di cemento, metallo o mattone – è sempre e comunque trattata con la massima sincerità e onestà. È questo il tratto distintivo di un movimento che è emerso dalla crisi dell’architettura moderna degli anni ’50 come un fondamentale messaggio etico, piuttosto che semplicemente estetico. Un messaggio che oggi, in un momento in cui il Brutalismo conosce un’inedita popolarità, torna a farci da monito attraverso il libro che meglio e più di ogni altro ne ha fatto la storia.
Guarino Guarini
Paolo Portoghesi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2024
pagine: 191
Guarino Guarini (Modena 1624 - Milano 1683) è stato architetto, filosofo, matematico, sacerdote e teorico dell'architettura. Insieme a Francesco Borromini è considerato il massimo architetto del barocco italiano. Guarini fu particolarmente attivo nella città di Torino, dove ha realizzato la cappella della Sacra Sindone in Duomo, il palazzo Carignano e la chiesa di San Lorenzo. Il giovanissimo Paolo Portoghesi, nel 1956, scrisse una monografia per Electa a lui dedicata, contribuendo in modo decisivo alla sua riscoperta, dopo un lungo periodo in cui il suo nome era stato quasi dimenticato. Tale opera, assieme ad altri due saggi di Portoghesi e a un'ampia postfazione di Guglielmo Bilancioni, compongono il presente volume.
Aedilitia di Piero Portaluppi
Guglielmo Bilancioni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2021
pagine: 111
Piero Portaluppi vola alto, come cometa sopra i rigori dello stile del ’900, le prescrizioni del razionalismo e le pochezze dell’eclettismo. Un pensiero brillante e un tratto di rara eleganza gli hanno permesso di contemperare la precisione e il capriccio, e di mettere Milano in stato di veglia. Poderose centrali elettriche, delicati sans souci, lussuose case moderne, aridi restauri, divertentissimi disegni satirici ed entusiastici piani urbani recano traccia gioiosa di un lavoro che si è sempre formato nel sorriso. Ed anche se Sigfried Giedion ha parlato di “architettura fanciullesca” e Roberto Pane di “sorridente qualunquismo”, persino Edoardo Persico ha riconosciuto che Portaluppi è “ricco di squisite raffinatezze” e Giuseppe Pagano ha scritto che “anche Portaluppi ha al suo attivo diverse realizzazioni ottime”. Scanalature classiche, ma orizzontali, serliane accurate, ma angolari, timpani spezzati ed estreme massività hanno fatto di questo genio della decorazione un autentico liberatore della forma cui va dato il suo posto nella Storia dell’architettura.