Libri di Guglielmo Genovese
Greci e non greci nel Bruzio preromano
Guglielmo Genovese
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 256
Indagine archeologica sul Bruzio antico sui processi culturali di una articolazione dei gruppi epicori molto accentuata. La chiave di volta proposta punta alla valutazione di sviluppi acculturativi riscontrabili nelle esperienze di cui il variegato mondo indigeno-italico ha saputo giovarsi al suo interno o nell'intrecciare relazioni ed interazioni con gli allogeni. Come conseguenza, la maturazione culturale e sociale delle varie componenti, sulla scorta del rapporto e della percezione identitaria che i greci proposero agli epicori. Frutto di un ulteriore processo legato al passato, fu la strutturazione delle popolazioni osco-sabelliche, in grado di esprimere, dalla fine del VI a.C., duttilità sociale, economica e politica. Del resto, il segno del greco e quei processi culturali e d'interazione verificatisi nel Bruzio, rappresentano proprio un fatto inestinguibile per l'antropizzazione di tutto il territorio, tanto nella fase preromana quanto in quella romana.
Nostoi. Tradizioni eroiche e modelli mitici nel meridione d'Italia
Guglielmo Genovese
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2009
pagine: 400
Nel novero delle tradizioni mitografiche può a buon diritto essere inserito il ciclo dei nostoi, peculiari vicende mitiche riguardanti i viaggi di ritorno di eroi reduci dalla guerra di Troia. Essi furono oggetto di riformulazioni a carattere locale e diedero vita a intricatissime saghe conclusesi in diversi lidi del Bruzio, della costa lucana, di quella apula e di quella campana, in luoghi ovviamente sacralizzati. Se del resto straordinaria è la funzione che il mito greco ha svolto in tutti i principali contesti pre-protocoloniali e coloniali, si ritiene che proprio quest'ultimo abbia agevolato processi acculturativi e spunti di interazione e integrazione fra Greci e anellenici in tutta la fase arcaica a partire dai numerosi santuari extraurbani. Ciò ha condotto l'autore ad ipotizzare, in differenti casi, un sincretismo fra divinità appartenenti al pantheon greco e figure eroiche, ormai talmente assimilate dal sostrato indigeno, come per esempio Filottete nella Crotoniatide ed Epeo nella Sibaritide e nel Metapontino, da essere state reputate figure ecistiche ante litteram per la nascita e lo sviluppo di centri epicori. Partendo da questi presupposti il lavoro si caratterizza come un'indagine capillare sul territorio e sulle formule di acculturazione proposte in tutte le aree segnate dalla presenza di santuari connessi all'arrivo di tali eroi.