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Libri di Juan Pablo Villalobos

Non pretendo che qualcuno mi creda

Non pretendo che qualcuno mi creda

Juan Pablo Villalobos

Libro: Libro in brossura

editore: Cento Autori

anno edizione: 2023

pagine: 242

Uno studente messicano, Juan Pablo Villalobos, va a Barcellona accompagnato dalla fidanzata per completare il suo dottorato in letteratura. Poco prima della partenza, suo malgrado, si ritrova coinvolto in un pasticcio monumentale, un “affare di alto livello”, a causa di suo cugino, aspirante truffatore. Questo trasforma la permanenza nella città spagnola in una sorta di romanzo noir, uno di quelli che allo stesso protagonista piacerebbe scrivere. Il testo è arricchito da una complessa fauna di personaggi: pericolosissimi gangster; una ragazza di nome Valentina che legge "I detective selvaggi" e finisce sull'orlo della miseria; Laia, figlia di un politico corrotto di un partito nazionalista di destra e persino la madre dello stesso protagonista, melodrammatica, orgogliosa e ricattatrice proprio come in una buona telenovela messicana. In questo romanzo esuberante, sboccato e intellettuale i personaggi – e narratori – non fanno altro che ripetere “non pretendo che qualcuno mi creda”, come a ribadire che è la vita stessa, il più delle volte, a mescolare realtà e illusione, commedia e tragedia. Juan Pablo Villalobos ha trovato un proprio tono, capace di mostrare l’assurdo negli argomenti più complessi come l’immigrazione, la corruzione, la lealtà familiare e l’amore.
16,00

Ti vendo un cane

Ti vendo un cane

Juan Pablo Villalobos

Libro: Libro in brossura

editore: Cento Autori

anno edizione: 2023

pagine: 284

Il sessantottenne Teo, venditore di tacos in pensione e pittore frustrato «con pedigree», ha un attaccamento morboso per la Teoria Estetica di Adorno, con cui tenta di risolvere ogni tipo di problema, compreso quello degli scarafaggi che infestano l’edifiicio per pensionati in cui vive, a Città del Messico. Passa le sue giornate tra liti condominiali e tertulie letterarie mentre prova a tenere il conto dei bicchieri di alcolici che beve, per far durare il più a lungo possibile i suoi esigui risparmi. Inoltre, scrive su un quaderno qualcosa che «non è un romanzo» e valuta quante possibilità ha di portarsi a letto Francesca (presidentessa delle riunioni di condominio) o Juliette (verduraia rivoluzionaria). Nella vita monotona del condominio irrompe anche la gioventù, incarnata da Willem, Mao e Dorotea, che assecondano i piani di Teo in un crescendo di assurdità, doppi sensi e pungente ironia che porta a un climax tale da «bagnarsi i pantaloni». Nel racconto, numerosi frammenti di passato e presente si intrecciano ripercorrendo l’arte e la politica del Messico degli ultimi ottant’anni, che sono scanditi, nella storia familiare del protagonista, secondo il susseguirsi dei cani adottati da sua madre. Nella sua Teoria estetica, Adorno afferma che «Anche del tragico l’arte d’avanguardia scrive la commedia»; questo romanzo ha allora l’intento di rivendicare i dimenticati, i maledetti, gli emarginati, gli scomparsi e i “cani randagi” come Teo.
16,00

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