Libri di K. Sàndor
Il secolo infelice
Imre Kertész
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2012
pagine: 240
A un critico che metteva in dubbio la coerenza tra i suoi saggi e le sue opere narrative, Imre Kertész, nell'introduzione a questo libro, risponde che tutte le sue opere parlano del medesimo soggetto: "L'Innavicinabile". Lo scrittore ungherese, nella propria esistenza, ha vissuto per ben due volte "L'innavicinabile": incarnato nei campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, dove è stato recluso, e nella situazione storica in cui ha iniziato a raccontare la sua esperienza nei lager, ovvero sotto il tallone del regime comunista sovietico. "L'Olocausto e le condizioni di vita in cui scrivevo dell'Olocausto si erano fusi in modo indissolubile." L'Olocausto diventa allora un verbo coniugato al presente: è lo stato dal quale l'autore continua instancabilmente a inviarci messaggi e a costruire ponti per testimoniare la verità di quel "secolo infelice" che ha preceduto l'inizio di questo millennio e vi è poi confluito. Ecco perché, ci avverte lo stesso Kertész, gli scritti raccolti qui non possono essere considerati propriamente "saggi" ma, in modo più pregnante e corretto, devono essere definiti "approssimazioni": resoconti lucidi, crudeli, talvolta ironici ma sempre impietosi, della realtà e della natura umana di cui chi narra ha conosciuto gli straordinari abissi.
Il secolo infelice
Imre Kertész
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2007
pagine: 262
Lungi dal considerare l'Olocausto come un'eccezione deviante rispetto al cammino della cultura occidentale, Kertesz espone in questi tre saggi la concezione che vede in esso piuttosto il logico esito, la punta estrema della progressiva decadenza dell'Occidente, che giunge a nullificare il valore della persona umana, fino a procedere con rigore scientifico alla sua eliminazione fisica. Kertesz, che ha vissuto la tragedia dei campi di concentramento sulla propria pelle, individua con grande lucidità le difficoltà di esprimere la verità dell'Olocausto, di qualcosa che sfugge alla stessa "normalità" storica, con il linguaggio usuale. Un volume imprescindibile per avventurarsi nei significati profondi del più grande crimine della civiltà occidentale e della più grande disfatta del suo spirito. Imre Kertesz è stato Premio Nobel per la letteratura nel 2002.