Libri di L. Berna
Meglio zitella che mal maritata. Le donne nei proverbi di tutto il mondo
Mineke Schipper
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2014
pagine: 141
Struggenti, maligni, teneri, cinici: i "proverbi sulle donne" raccolti in questo volume possono essere definiti in molti modi, anche opposti tra loro, ma in nessun caso se ne esaurirà il senso, cioè la capacità di parlarci. Perché è proprio questo che fanno, arrivano dal fondo dei secoli e ci parlano. A volte solo per constatare quanto i rapporti fra uomo e donna siano cambiati, a volte invece per farci capire quanto siano rimasti immutati. Mineke Schipper, autrice e studiosa di fama internazionale, li ha raccolti nel corso di una vita in giro per il mondo, ed è stata la prima a stupirsi davanti alle somiglianze di proverbi provenienti da luoghi lontanissimi e non comunicanti tra loro. La ripetizione di certe immagini e di certi concetti scalfisce l'abitudine consolidata a considerare le altre culture come differenti da noi, ma soprattutto, in un'epoca di politicamente corretto, ci mostra la vivacità, l'assoluta disinvoltura, la capacità di andare direttamente al cuore delle cose del sapere popolare di tutte le latitudini. In fondo, "tutto il mondo è paese", no?
Una storia tedesca
Roger Salloch
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 176
Leggere "Una storia tedesca" significa camminare accanto al pittore e maestro di arte Reinhardt Korber. Seguirlo per le strade di Berlino nella primavera del 1935, nella penombra dei caffè, sotto i tigli di Unter den Linden, nella luce trasparente di una primavera radiosamente inutile, attraverso il mito degli astuti Re Magi che riescono a eludere la crudeltà di Erode/Hitler. È la storia di un artista, un romanzo di resistenza senza eroe: la visione interiore di Reinhardt si precisa e matura accanto e oltre le parole, deforma o corregge una realtà che è comunque sempre sbagliata - sbagliata per Rebecca, per Lotte, per Reinhardt e, oltre i loro singoli e minuti destini, per la Germania intera.
Liane de Pougy. Cortigiana, principessa e santa
Jean Chalon
Libro: Libro in brossura
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2012
pagine: 335
Nata Anne-Marie Chassaigne nel 1869, diventata madame Pourpe a diciassette anni, è solo a vent'anni appena compiuti e fresca di divorzio che questa ragazza dai molti nomi, appena giunta a Parigi, costruisce accortamente il proprio personaggio sulla scena e dietro le quinte del demi-monde e diventa la strabiliante Liane de Pougy. Quella di Liane de Pougy e soprattutto la storia di una giovane bretone nata in una famiglia di militari e educata in convento, che si trova a vivere gli anni dissipati e gloriosi della Belle Epoque. I suoi compagni di strada sono le grandi star dell'aristocrazia europea, gli intellettuali e i principi, le donne di piacere, le attrici, i commediografi e i giornalisti del gossip più bieco. In un gran tourbillon in cui il principe di Galles incrocia Marcel Proust fra i palchi dell'Opéra Comique, Colette irride le grandes dames costrette a cedere il passo alle dive del cabaret, la sessualità è vissuta come merce di scambio e grande gioco della tenerezza, Liane si ritaglia un posto unico, riuscendo laddove nessuna aveva osato. Prostituta, certo, pour cause, e con coscienza del ruolo. E poi scrittrice, attrice, donna di spettacolo, modella e pin-up, immagine stessa di una Parigi che stava al mondo occidentale come Roma all'Impero alla vigilia della decadenza, in un ventennio di divertimento sempre più sfrenato destinato a interrompersi bruscamente con la Grande Guerra.
Il libro che non volevo scrivere
Erwan Larher
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2018
pagine: 253
Alle 21,40 del 13 novembre 2015, tre terroristi legati all'ISIS fanno irruzione nel teatro Bataclan, a Parigi, armati fino ai denti. Nelle ore successive uccidono 130 persone e ne feriscono circa 360. Fra i feriti, un solo scrittore, Erwan Larher. Fortunata coincidenza, essere al centro della Storia e uscirne vivo, per chi vive di storie. Ma come venirne a capo quando la storia in questione è privata e pubblica, lutto collettivo e tragedia personale? Raccontare è difficile, quasi eticamente scorretto, e l'equilibrio fra io e noi impossibile da accordare. Per un anno, Larher rifiuta interviste e dichiarazioni pubbliche. Fino al momento in cui, richiamato al dovere che il ruolo gli impone, dopo una lunga elaborazione del lutto, il libro comincia a colargli fra le dita. Il risultato è un «oggetto letterario» anomalo, drammatico e ironico, divertente e desolato, in cui i tragitti del Caso (o del Destino) attraversano l'infanzia borghese, l'adolescenza da rocker in erba, l'età adulta da discografico-scrittore, e portano Erwan nell'occhio del ciclone. Accanto a lui, in un gioco di alternanze, le testimonianze dirette di familiari, amici più o meno intimi, compagne, nella loro versione del dramma. Di fronte a lui, un alter ego, Iblis, materializzatosi dal lato oscuro della sua (nostra) stessa marginalità, armato di kalashnikov.
Una così breve distanza ci separa
Scott Blackwood
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2015
pagine: 219
Austin, Texas, una sera d'autunno inoltrato. Zadie, Elizabeth e Meredith stanno chiudendo la gelateria in cui lavorano. Entrano due uomini. Pochi minuti dopo il locale è in fiamme, le tre ragazze sono sul pavimento, legate, nude. Uccise. Le indagini sono difficili: l'incendio e l'acqua hanno cancellato ogni traccia; gli assassini sono spariti nel nulla. La vita di chi resta è stravolta per sempre, e sono i sopravvissuti i protagonisti di questo romanzo a più voci: da Kate, madre di due delle ragazze uccise, a Hollis, veterano della guerra in Iraq dalla mente confusa che vive per strada nella sua "macchina decorata", a Jack, il pompiere che per primo è entrato nella gelateria incendiata, a Michael, che quella notte doveva solo fare il palo e guidare la macchina... Ognuno di loro deve convivere coi propri fantasmi, e i fantasmi stessi, le ragazze, di tanto in tanto prendono la parola, in capitoli di grandissima forza emotiva. "Una così breve distanza ci separa" è anche un giallo, ma è molto più di questo. È la descrizione di una comunità toccata dalla violenza più brutale, dei suoi tentativi di andare avanti e della sua necessità di fare i conti con l'inconcepibile.
Le calligrafie del corvo
Francette Vigneron
Libro: Libro in brossura
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2011
pagine: 423
Una cittadina francese, Tulle, agli inizi del secolo scorso. Una provincia un po' appartata, un posto come tanti, con la quiete dei vicoli e l'animazione delle piazze, il mercato e la cattedrale, e la Corrèze, il fiume placido costeggiato di alberi ombrosi. Tulle, abitata da distinti borghesi, e da antiche famiglie di artigiani e commercianti. Tulle, una provincia tipica, in cui le velleità urbane convivono con le radici contadine. Un luogo tranquillo, insomma. Che cosa potrà mai accadere di straordinario nella placida, anonima Tulle? È il 1917 quando la prima di una lunga serie di lettere anonime firmate "l'Occhio di Tigre", comincia a incrinarne la calma apparente, prima in maniera sotterranea, poi sempre più eclatante, sollevando il coperchio su un groviglio di vizi veri o presunti, che sembrano concentrarsi all'interno della più severa istituzione cittadina, la Prefettura, e che disseminano odio e oscenità fino a causare la morte di due innocenti. La vicenda che tenne la Francia con il fiato sospeso, scuotendo l'opinione pubblica e chiamando in causa le voci dei più autorevoli medici e scienziati dell'epoca, terminò con un processo fra i più celebri del secolo. Chi era dunque l'uccello del malaugurio, l'oscuro firmatario delle migliaia di lettere vergate a mano che per cinque lunghi anni tenne in scacco un'intera comunità?