Libri di Leonardo Spinelli
1861/1961: un secolo di circuitazione teatrale in Italia. Attori, compagnie, piazze
Libro: Libro rilegato
editore: Tab edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 460
					Il volume indaga la circuitazione in Italia delle compagnie teatrali nel periodo compreso tra il fenomeno del Grande Attore e l'affermarsi della regia. Attraverso la ricostruzione delle tournée, dei repertori e dei contesti di fruizione nelle piazze teatrali primarie e periferiche, quindici documentati casi di studio raccontano al lettore la norma e l'eccezione nella vita materiale della scena nazionale del tempo.				
									Cantar fuori porta. Storia, spettacoli e protagonisti del teatro mediceo di Pratolino (1679-1710)
Leonardo Spinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2019
pagine: 200
					Il volume ricostruisce con documenti di prima mano la breve storia degli spettacoli ospitati nella villa fuori porta di Pratolino, nei pressi di Firenze, durante il periodo di gestione del Gran Principe Ferdinando de’ Medici. Sulle scene del teatro, eretto nella sua forma compiuta nel 1688, si celebrava ogni anno un fertile meticciato artistico in cui i protagonisti di corte erano chiamati a collaborare e a gareggiare con alcuni dei più rinomati artisti del panorama nazionale. Il sistema produttivo si basava sul regolare coinvolgimento di botteghe artigianali specializzate e di qualificate maestranze. Il teatro di corte fiorentino della Pergola era rimasto a lungo inutilizzato dopo la morte del suo primo protettore, il cardinale Giovan Carlo de’ Medici: a questa lacuna sopperì brillantemente la centralità teatrale della villa di Pratolino.				
									Il principe in fuga e la principessa straniera. Vita e teatro alla corte di Ferdinando de' Medici e Violante di Baviera (1675-1731)
Leonardo Spinelli
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 298
					Lo studio che qui si pubblica intende ricostruire l'ultima fase del mecenatismo spettacolare della dinastia Medici attraverso l'indagine sul Granprincipe di Toscana Ferdinando de' Medici (1663-1713) e la consorte Violante di Baviera (1673-1731). Fine collezionista musicale e di opere d'arte, Ferdinando, che per sensibilità ricordava il gusto e la competenza dei più illustri avi, fu infatti uno dei più brillanti promotori del teatro del suo tempo. Fiore all'occhiello del sistema spettacolare alle sue dipendenze erano la villa di Pratolino e il teatro pubblico di Livorno dove, negli anni a cavallo tra Sei e Settecento, vennero inscenate opere in musica in grado di tenere il passo delle più rinomate rappresentazioni veneziane, sia per l'efficienza degli allestimenti che per la qualità degli interpreti, gran parte dei quali afferenti alle "scuderie" medicee. A pendant del grande teatro d'opera finanziato dal Medici, negli appartamenti di Violante si consumava invece il rito di una più intima e sobria spettacolarità privata, di cui la principessa era l'indiscussa protagonista, rivestendo i panni di drammaturga e attrice. Ma l'apprendistato artistico e impresariale al fianco di Ferdinando le consentì, l'indomani della prematura scomparsa del principe, di ereditare persino la committenza attiva del marito. In pieno Settecento la qualità del suo nome coincise così con quello di una mecenate da cui ottenere protezione e credenziali di costume e garbo da esibire come passepartout presso le corti.				
									
