Libri di Letizia Leone
La sfida
Edith de Hody Dzieduszycka
Libro: Libro in brossura
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2025
pagine: 148
In fondo l’immagine poetica è il dono più fugace della coscienza. Con il suo simbolismo immaginifico, Edith vuole catturare anche il labile processo inconscio che presiede alla creazione. Il suo corpo a corpo con la parola è reso attraverso dense metafore che situano l’azione dello scrivere nella dimensione naturalistica (Vaste le distese / ancora / da rassodare; o in altro luogo: Raggiunto il crinale / oppure assai vicino / si rimane esitante / incerto sul da farsi / in bilico bislacco / tra prosa e poesia), mentre il poeta è il viandante solitario che erra tra paesaggi quasi archetipici immersi in un substrato fiabesco. (Dalla prefazione di Letizia Leone)
Esquilino poesia e dintorni
Libro: Libro in brossura
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2025
pagine: 134
Come ha intuito Giulio Carlo Argan, la città si interrompe, muore, quando si cessa di immaginarla. Allora chiamiamo i poeti a immaginare. Perché il rione Esquilino, che in fondo è la quintessenza di Roma, pulsa sempre vivo nella letteratura, nel cinema o nell’arte. E a volte basta una poesia a restituire l’anima alla cartolina sbiadita di una città che si può sfogliare come un libro aperto, un libro vivente... Dalla Stazione Termini, i versi dei nostri poeti attraversano il colle esquilino sfiorando le facciate umbertine dei palazzi nel tripudio delle campane di Santa Maria Maggiore. Una passeggiata in compagnia di oltre sessanta poeti perché l’enigma della bellezza di Roma resiste, malgrado tutto, intatta nei versi e nelle parole.
Fiori e fake news
Letizia Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2024
pagine: 130
Forme deteriori, il fiore e il madrigale. Eppure l’armonia vi resiste quasi intonsa. Ma quale fiore cresce tra le fake news del postumanesimo? Già Victor Hugo ammoniva i suoi contemporanei: “Negate questa eterna farmacia di fiori e metalli che si chiama mondo…”, prefigurando in quale residuo spazio psichico sarebbe stato relegato il vasto regno naturale, vegetale e animale, dall’uomo moderno. Quasi si trattasse ormai di un residuo privo di ogni sacralità e utilizzato per il divertimento o il sostentamento. Eccole qui le vite effimere dei fiori, vite fuori moda, povere presenze ludiche da addobbo e cerimonia. Vite umiliate, vite disperse…
Notazioni sui fastidi del sonno
Letizia Leone
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2020
pagine: 88
Sei storie di fantasmi. Demoni letterari e smarrimenti metafisici. Ci ritroviamo a Berlino nel 1944, sotto i bombardamenti, con il poeta Gottfried Benn. Osserviamo la stanza di Kostantinos Kavafis, immersi nell'odore di cera delle candele. Seguiamo uno smemorato Virgilio che, tra le ombre dell'anti-inferno, cerca di raggiungere il “viaggiatore” Dante per fargli da guida. Spiamo la notte suprema del pittore Lorenzo detto “Il Morto”. Incontriamo Friedrich Hölderlin tra follia e rivelazione, oppure lo spiritismo fragile di una donna nel cimitero di un'isola del Mediterraneo. Fantasmi e ossessioni, lemuri e ombre: presenze rimaste in questo mondo in lunghe notti di smisurata ingiustizia...
Sulle rovine di Cartagine. Poesie resistenti
Giacomo Caruso
Libro
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2018
pagine: 112
Giacomo Caruso in questo suo libro va confermando ed evolvendo le caratteristiche delle sue precedenti sillogi. Una poesia a vocazione civile alimentata da spinte emotive ed etiche, una testimonianza del disagio sociale divenuto intollerabile dove le apparenze non riescono più a nascondere la distruzione in atto, così come abbiamo appurato in "Apparenze". E se si tratta di grattare via la patina, lo «smalto sul nulla» di benniana memoria che offusca lo stato reale delle cose, la concretezza del verso di Caruso è evidente fin dall’incipit del libro: Salviamoci. (Dalla prefazione di Letizia Leone)
Il tronco del prugno
Luciano Innocenzi
Libro
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2018
pagine: 80
"Non solo il tronco pungente di un prugno, viluppo di tensioni, percezioni, pensieri, malinconie, ma gli elementi naturali, dal cielo al vento ai filari di querce, rappresentano il correlativo dell’esperienza umana ed esistenziale di Luciano Innocenzi. Una poesia volta, soprattutto nelle scelte lessicali, al recupero del linguaggio aulico della tradizione con particolare attenzione al valore fono-prosodico delle parole, e dunque alla interna musicalità del verso.Spesso sono le piccole epifanie di luce tra i frammenti secchi ed arsi di una natura dilacerata o combusta a richiamare il mistero del senso dell’essere. Oppure è l’ineffabilità a profilarsi lungo l’itinerario di questo viator, 'uomo di pena' ungarettiano e pellegrino terreno. Allora la solitudine del soggetto lirico giganteggia di fronte all'Assoluto, all'enigma del divino." (Dalla prefazione di Letizia Leone)
Viola Norimberga
Letizia Leone
Libro
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2018
pagine: 102
Il Processo di Norimberga iniziò il 20 novembre 1945 e durò fino al 1 ottobre 1946. Oltre ai 24 accusati avrebbero dovuto essere processati anche Adolf Hitler, cancelliere della Germania e principale responsabile di tutti i crimini, Heinrich Himmler, capo della SS e della polizia e Joseph Goebbels, il capo della propaganda nazista, ma costoro si erano suicidati già una settimana prima della fine della guerra. Nella lista degli accusati avrebbe dovuto esserci anche Adolf Eichmann e Josef Mengele, due dei massimi responsabili del genocidio degli ebrei, ma entrambi erano riusciti a fuggire in Sudamerica. Mi chiedo: perché una poetessa italiana, Letizia Leone, dà alle stampe un’opera che si ispira al famoso processo? La poetessa romana racconta con un senso di orrore e di disappunto, come una colpa, con un linguaggio irrigidito da quella immane tragedia che è diventata la tragedia dell’umanesimo europeo; in realtà, la cultura e l’arte nulla possono per fermare la mano di un assassino, è questo il punto.
Rose e detriti
Letizia Leone
Libro: Copertina rigida
editore: FusibiliaLibri
anno edizione: 2015
pagine: 56
Dal dialogo di Erodiade con la sua schiava e dal monologo/contrappasso della testa mozzata di Giovanni Battista che si rivolge ad Erode, riaffiora dalla dotta penna di Letizia Leone nei due atti teatrali in versi di "Rose e detriti", uno degli archetipi della sessualità, il binomio 'anima' e 'animus', eros e logos, e le corrente psichiche dell'Io che collassano nell'angoscia quando l'eros sperimenta il rifiuto. In una successione di scene tra carnefici e vittime lautrice dà voce al tentativo di risolvere il conflitto tra coscienza femminile (eros), resa oscura e poco controllabile della sofferenza (tanathos), sublimando questa nell'affermazione del potere esercitato sulla vita, e quindi morte, altrui.
Carte sanitarie
Letizia Leone
Libro
editore: Perrone
anno edizione: 2012
pagine: 102
C'è una guerra che dura ininterrotta dentro il nostro corpo. Fu innescata insieme alla nostra vita, patita prima ancora di poter dire "io". Di questa estraneità a se stessi parlano le Carte sanitarie di Letizia Leone, le quali, al franare dei muscoli, tendini e vasi sanguigni, oppongono una "melodia farmaceutica" fatta di versi piani, di giunzioni accorte, di cadenze sicure. Ne viene fuori una poesia che si misura sul dolore, lo spasmo, sul discorso interminabile degli organi che vorrebbero disperatamente separarsi gli uni dagli altri per tornare a quegli astri da cui sentono di provenire. La medicina alternativa proposta da Leone torna così ad annodare i fili del cosmo, quello piccolo e quello grande, per ritrovare il posto di tutte le cose nella comune politeia della natura.