Libri di Lorenzo Francisci
Il mezzadro sindacalista. Delfreo Orlandi e la Camera del Lavoro di Marsciano nel secondo Novecento
Lorenzo Francisci
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2025
pagine: 172
Tra bandiere rosse che sventolano e voci unite dalla speranza, la Camera del Lavoro diventa il cuore pulsante di una comunità: un rifugio sicuro, un luogo dove la partecipazione si fa forza collettiva e la giustizia prende forma concreta. Questo libro racconta la storia di Marsciano e dei suoi abitanti, uomini e donne che nel secondo Novecento hanno trasformato le loro lotte in diritti, costruendo passo dopo passo dignità e solidarietà. Attraverso le vicende di protagonisti come Delfreo Orlandi, si ripercorrono le trasformazioni politiche, economiche e sociali di un intero territorio, mostrando come il sindacato, insieme a partiti, imprese e cooperative, abbia contribuito a scrivere una delle pagine più vive della democrazia del lavoro italiana.
Pane e dignità. Il lodo De Gasperi: le lotte contadine a Cannara e in Umbria (1944-1948)
Lorenzo Francisci
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2020
pagine: 192
"[...] in quei tempi, quando venivano i contadini in paese, erano in molti e specialmente i fascisti a protestare. Non volevano vederci in piazza. Non avevamo diritto a entrare a Cannara, eravamo considerati dei pezzenti. Spesso venivamo rispediti a casa, a calci e spintoni. C’erano i “gorilla” prezzolati dai padroni che volevano ridurci al silenzio e al ghetto. Dovevamo soltanto badare al lavoro nei campi e alle bestie. E poi andava a loro il prodotto delle nostre fatiche! Lentamente ci organizzammo e, attraverso il nostro Sindacato, riuscimmo ad avere subito i primi confortanti risultati; con timidezza, eravamo riusciti a rimanere in paese, la domenica e nei giorni di festa, senza il rischio di essere calpestati e malmenati. Potevamo andare in giro con la cravatta e con le scarpe lucide. Questa è la verità! Prima di allora ci venivano vietati anche i diritti più elementari, e anche ai nostri figli che non potevano andare a scuola [...]". Introduzione di Renato Covino.

