Libri di Luigi Vittorio

Roberto ha perso tutto. Casa, famiglia, carriera, dignità. È sul ciglio del tetto di un palazzo e vuole farla finita. Basta. Tutto quello che aveva pazientemente e spietatamente costruito per tutta la vita si è sgretolato dinanzi ad un suo errore, dettato dalla sua smania di onnipotenza. Sul luogo di lavoro ha tradito sua moglie con una collega, è stato scoperto ed è stato licenziato, sua moglie, Martina, ha chiesto il divorzio ed in Tribunale lo ha privato delle sue risorse. Non gli resta che uccidersi. Chiude gli occhi e si butta, ma… sopravvive. Si risveglia in un ospedale a fare i conti con le persone che gli sono intorno, lui che aveva sempre disprezzato tutto e tutti e che aveva costruito la sua vita all’insegna degli obiettivi: denaro, successo, una famiglia che gli desse dignità sociale, una prole che dimostrasse la sua virilità. Roberto si troverà, come un pesce fuor d’acqua, a doversi relazionare con persone che nulla hanno a che fare con il suo mondo precedente. Ma queste nuove frequentazioni riusciranno a mettere in dubbio il suo modo di pensare, i suoi obiettivi, il senso da dare alla vita?

Edo ha quarant’anni ed è andato finalmente a vivere da solo alla ricerca di un’indipendenza che, effettivamente, non ha. Ha sempre avuto qualcuno vicino; prima sua madre, poi la sua fidanzata storica ed anche adesso che dopo 15 anni si ritrova solo e lontano dai genitori, va alla ricerca di qualcuno a cui aggrapparsi. Edo scopre, però, che l’Amore a quarant’anni può essere molto complesso e complicato. Le nuove modalità relazionali inizialmente lo disorientano; era abituato ad un mondo in cui il bianco e il nero restavano distinti, ora scopre che è tutto relativo, tutto deve essere poco impegnativo e si trova in un contesto inedito per lui. Pensa di vivere storie d’amore, ma esse sono pallidi fantasmi, motivati solo dalla sua esigenza di avere qualcuno che lo sostenga. Ma si può vivere cercando il plauso delle persone, vivere amori che non sono altro che fantasmi di veri sentimenti? Si può vivere andando sempre alla ricerca di qualcuno che lo completi? Edo lo scoprirà suo malgrado.

Ludo, Abbondio, Catello e Lorenzo, non sanno definirsi. Sono adulti? Sono adolescenti? Sono essenzialmente degli adultescenti: soggetti che per età anagrafica avrebbero dovuto già essere sistemati con famiglia e lavoro, ma la loro testa, la società e la paura non glielo consentono. Fanno parte della generazione della crisi, di chi ha vissuto in un mondo agiato durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza, e ora si trovano a dover fare i conti con la mancanza di lavoro, con la precarietà lavorativa, con l'impossibilità di essere pienamente autonomi. Si trovano in una confusione mentale e relazionale che non permette loro di conseguire quei traguardi professionali, umani e sentimentali che, a una certa età, avrebbero già dovuto raggiungere. Tutte queste insicurezze hanno fatto sorgere in loro la paura di crescere, di rischiare e di seguire i propri sogni. Vivono un “blocco generazionale” che li tiene bloccati, cullati dall'ipocrisia, portatori di sofferenza e frustrazioni: vogliono solo autonomia e libertà, ma, a loro malgrado, non possono conseguirla. Ludo, Abbondio, Catello e Lorenzo riusciranno a trovare una via d'uscita?