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Libri di Manlio Sgalambro

Contro la musica

Contro la musica

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Carbonio Editore

anno edizione: 2021

pagine: 85

«Contro la musica», il pamphlet che suscitò grandi discussioni alla sua uscita e che fu foriero della lunga collaborazione tra Manlio Sgalambro e Franco Battiato. "Un fantasma si aggira tra noi. Il fantasma della musica. Una opprimente melassa, un indistinto in cui si trova di tutto, musica da camera e musica da piazza, per pochi e per molti, buona e cattiva musica", Il filosofo, in effetti, non si scaglia qui contro la musica tout court, ma svolge kantianamente una critica dell'ascolto. Un ascolto subìto, dove l'ascoltatore inciampa nella musica ed è obbligato ad ascoltarla, anche quando non lo vuole, come quando entra in un negozio per comprare un paio di mutande e, oltre a pagare, deve pure sorbirsi un sottofondo musicale, sia esso un quartetto d'archi o una canzone da stadio. "Un rozzo ascoltatore, senza ethos alcuno, si è impadronito della musica (come una volta si diceva che la musica si impadroniva dell'ascoltatore). Essa lo segue ipnotizzata e sprigiona suoni dai suoi stessi fan. Dalle loro orecchie spalancate suona la musica che essi vogliono ascoltare. In realtà in un ascolto giusto l'ethos impone di ascoltare nei suoni la dissoluzione del mondo. Per un momento esso non c'è più. La promessa della città d'utopia s'è adempiuta dal lato peggiore. Gli angeli che suonano la tromba non somigliano agli angeli". E così chiude Manlio Sgalambro, "Chi ascolta veramente, ascolta l'ascolto. Chi ascolta veramente, ascolta la fine del mondo".
9,00
L'illusion comique

L'illusion comique

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina rigida

editore: Le Farfalle

anno edizione: 2013

pagine: 48

"C'è un'allegria pessimistica? Se si, quella "acida" di Schopenhauer vi appartiene. Non c'è un'oncia di tristezza in colui che scrisse "Il Mondo come volontà e rappresentazione". Egli fu puro."
10,00
Della misantropia

Della misantropia

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 120

"I più alti spiriti, se così vogliamo chiamarli, sono stati misantropi" osserva Sgalambro in questo suo ultimo libro. "L'Idea" infatti "è raggiungibile solo in uno stato di misantropia. Il misantropo non vede più l'uomo, la cui carne detesta, ma l'Idea dell'uomo". Scortato da questo presupposto, il filosofo prosegue qui il suo cammino solitario attraverso una filza di brevi trattati: da quello che dà il titolo al volume a Teoria del delinquente ("In realtà il delinquente rappresenta l'Essere di cui si parla, nei palazzi del sapere, in maniera altisonante"); da Moraletta sulla teologia, "apologia del teologo, ma del teologo infedele", a Intransigenza e clownerie del saggista, sorta di autoritratto filosofico-letterario; da Dialoghetto tra Epicuro e Colote, che dietro l'apparenza del divertissement offre una purissima gemma speculativa, al vibrante II discepolo ("Nessuno deve entrare in una filosofia se non è disposto, almeno come possibilità, a non lasciarla per tutta la vita"), a De gubernatione, che delinea una critica del governare: "Non ci può essere offerta politica se non per coloro che non hanno niente, e che quindi non possono 'rappresentarsi' da sé".
13,00
Crepuscolo e notte

Crepuscolo e notte

Manlio Sgalambro

Libro: Libro in brossura

editore: Mesogea

anno edizione: 2011

pagine: 80

Mai pubblicato in volume prima d'ora, scritto nel 1959 per la rivista catanese "Incidenza", "Crepuscolo e notte" è il saggio che precede di parecchi anni " La morte del sole" (1982). Acuta disamina della questione dell'estetica nella filosofia da Kant a Jaspers così eloquentemente si conclude: "Bisogna allontanarsi dall'infinita inquietudine di Kierkegaard e di Nietzsche, insiste Jaspers, e cercare di nuovo la pace di Kant e di Spinoza; ma, non ha detto lui stesso che "ai confini del giorno ci parla qualcosa d'altro" e che "il non avergli dato ascolto non ci lascia in pace"? e poi, se i confini tra il giorno e la notte non sono mai stabili e sicuri non è, forse, che non c'è nessun giorno e c'è solo il crepuscolo e la notte?".
6,00
Nell'anno della pecora di ferro

Nell'anno della pecora di ferro

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina rigida

editore: Il Girasole Edizioni

anno edizione: 2011

13,00
Del delitto

Del delitto

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 182

"Se è vero che le vicende della sua vita sono parte integrante dell'importanza di Socrate, si deve comunque dare tutto il rilievo possibile al fatto che egli morì assassinato" dichiara perentoriamente Manlio Sgalambro. Tuttavia Platone "omette pietosamente quella parola", e dal canto suo Nietzsche afferma - certo a ragione - che "Socrate volle morire". Ma chi desidera morire, osserva Sgalambro, "si trova intrappolato in una insana contraddizione", giacché nello stesso tempo vuole vivere. E così fu anche per Socrate, che delegò infatti il compito a un "benefattore" (euergetikós) - così egli definì l'assassino - e con ciò introdusse una volta per tutte nella filosofia la figura dell'omicida. Eppure la speculazione filosofica ha per lo più evitato di porsi le domande cruciali che ne derivano: quale mistero cela il delitto in se stesso? Chi è l'assassino nella sua essenza? Domande che invece non teme di affrontare qui Sgalambro, tenace esploratore delle zone impervie del pensiero, spingendo lo sguardo verso quel punto dove l'espressione "'L'uomo è mortale' non significa in primis che 'l'uomo muore' - insigne banalità concettuale -, ma che l'uomo è datore di morte".
13,00
La conoscenza del peggio

La conoscenza del peggio

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 171

"All'uomo non conviene considerare, riguardo a se stesso e riguardo alle altre cose, se non ciò che è l'ottimo e l'eccellente; e inevitabilmente dovrebbe conoscere anche il peggio, giacché la conoscenza del meglio e del peggio è la medesima" dice Platone in un passo del Fedone. Tuttavia, aggiunge Sgalambro in questo libro ad alta temperatura speculativa, la filosofia si è invece legata strettamente solo al "meglio", tanto da identificarvisi, e lo stesso Platone non ha affrontato minimamente la conoscenza del peggio che raccomandava. Vi è stato, certo, un "pessimismo che si è assunto il compito di trattare del pessimum, ma passando attraverso la sofferenza", e facendoci pagare i "lugubri stati d'animo del pessimista", mentre "solo dopo il dolore compare il vero pessimismo". Verso quest'ultimo, dunque, non può che condurci un "fanatico della verità" come Sgalambro: il metodo che Sgalambro utilizza assomiglia molto a un libero flusso di un pensiero erratico che si sviluppa attraverso contrappunti capaci di suscitare inattese accensioni nella mente del lettore. Ma per tornare sempre, lungo un percorso le cui diversioni compongono in realtà un disegno di mirabile coerenza, al tema dominante, fulcro di un'opera filosofica fra le più notevoli dei nostri tempi. E non senza un sentimento di contagiosa euforia.
10,00
Trattato dell'empietà

Trattato dell'empietà

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2005

pagine: 176

"Osservare freddamente Dio - caldamente, lo fu già abbastanza". Per questa impresa, che è già di per sé un'empietà, Sgalambro si è scelto come invisibili protettori quei grandi teologi dimenticati, come Suárez o Melchor Cano, che sapevano trattare di Dio con cupa professionalità. Qui, come ancora in Spinoza e in Schopenhauer, Dio torna a essere il mondo nella sua profonda estraneità, nella sua avversione al soggetto, che attacca fino a ucciderlo, nella sua controfinalità.
18,00
De mundo pessimo

De mundo pessimo

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2004

pagine: 269

Una raccolta di scritti definiti dallo stesso autore "parerga che precedono, anziché seguire, un sistema ancora inesistente". Un viaggio attraverso schegge di pensiero che si presentano sotto forma di brevi trattati: "De mundo pessimo" sottopone a una critica radicale la vulgata pessimista, in modo da sottrarre al pessimismo quel "troppo umano" concernente solo la vita, per individuare così il pessimum della totalità; "Dialogo sul comunismo" oppone alle concezioni correnti l'idea di un "comunismo metafisico"; in "Della filosofia geniale" si pone il problema se la filosofia non debba essere sottratta all'università e restituita al genio; "Contro la musica" getta le basi di una critica dell'ascolto che prende le distanze da Adorno e Bloch.
13,00
Trattato dell'età-Una lezione di metafisica

Trattato dell'età-Una lezione di metafisica

Manlio Sgalambro

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1999

pagine: 140

A partire da Cicerone, il tema della senilità ha sempre ispirato opere provvidamente consolatorie o delicatamente elegiache. Nella nostra epoca, votata all'idolatria della giovinezza (reale o apparente), si preferisce eluderlo o ignorarlo. In questo aspro, spregiudicato "Trattato dell'età" Sgalambro ne fa invece il punto di partenza di una vibrante riflessione sul perenne disgregarsi delle cose, arrecato dal "maligno tumore del tempo". Sgalambro sviluppa in poche pagine le linee di una "metafisica dell'età" che diventerà lo specchio in cui si riflette la temibile sembianza della vecchiaia, oggettivazione dell'essenza distruttiva del mondo.
13,00
La morte del sole

La morte del sole

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 1996

pagine: 230

Il libro con cui si rivelò Sgalambro, filosofo solitario e saturnino. Un'indagine speculativa dove sembra risorgere lo spirito di Schopenhauer, in un paesaggio di cosmiche rovine.
25,00
La consolazione

La consolazione

Manlio Sgalambro

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 1995

pagine: 166

12,00

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