Libri di Manuela Arrigoni
Noi siamo alberi. Un po' saggio un po' poesia
Manuela Arrigoni
Libro: Libro in brossura
editore: Risguardi
anno edizione: 2011
pagine: 80
Un saggio che affronta il tema dell'esperienza educativa con l'auspicio di una speranza per i giovani e per la scuola. Una scuola in difficoltà e senza orientamenti precisi, dove ogni giorno lavorano maestri e professori di talento che a volte restano oscurati dai repentini avvenimenti-cambiamenti del nostro tempo. "Noi siamo alberi" è un saggio per contrastare la sfiducia generale che viene dai mass-media e per ricordare quanto sia ancora preziosa la figura di un insegnante che ama il proprio lavoro e rispetta gli altri, specie i più deboli. "Noi siamo alberi" è poesia per meravigliarsi dello spettacolo che la natura offre gratuitamente e innamorarsi anche delle imperfezioni dell'uomo. Noi siamo alberi, noi siamo esperienza, noi siamo in ragione delle relazioni e degli incontri che facciamo nella nostra vita, incontri che lasciano una traccia. La memoria è la base del futuro che si sceglie di vivere.
Il raccoglitore di tralci
Manuela Arrigoni
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2008
pagine: 80
Il raccoglitore di tralci
Manuela Arrigoni
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2023
pagine: 112
«Se, come diceva Leopardi, "si rende facile la intelligenza dell'autore" notando qual è il preciso senso in cui egli vuole o sempre o per lo più adoperare ciascuna parola" (Zibaldone, 1° luglio 1823), riconosceremo allora in almeno due parole: mistero e destino, una possibile chiave di lettura della poesia di Manuela Arrigoni. Due tra altre, si intende. Tali parole ricorrono spesso, quasi che fossero, il destino e il mistero, i due binari prescritti all'avventura terrena di ciascuno di noi. Si tratta, per Manuela, di saperli riconoscere come tali. Dentro il destino umano c'è naturalmente di tutto. Ci sono i sensi; l'impedimento a vivere inflitto ai non nati; l'imprevedibile tempo della morte, essendo noi tutti "piccole rondini vaganti", che è un modo gentile di dire che siamo affidati a un alito di vento, nel "pulviscolo che accieca", e che altro non resta al "guerriero senza scudo" se non di implorare Dio in un gesto di preghiera». Così scriveva Andrea Brigliadori nella edizione 2008 di questo Raccoglitore di tralci, qui ripreso e ampliato - fino alla esperienza della poesia dialettale - nel ribadimento e arricchimento di una poesia luminosa ed intensa.

