Libri di Maria Livia Alga
Culture della maternità e narrazioni generative
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 242
Chi ha il potere di definire la vulnerabilità, cosa è la cura materna, quali sono i segnali di disagio e i modi di affrontarlo? Sulla traccia di questi interrogativi un gruppo composto da assistenti sociali, educatrici e mediatrici, accademiche e attiviste di tre Paesi europei (Italia, Romania, Spagna) hanno condiviso un percorso di ricerca a partire da sé. Esplorare l’esperienza soggettiva ha nutrito prese di coscienza e forme di comprensione auto/critiche degli orizzonti culturali, disciplinari e istituzionali che orientano il proprio agire quotidiano. La circolarità dei saperi esperienziali e professionali, favorita dalla pratica della narrazione orale e scritta, fa emergere le crepe dei modelli sociali di intensive parenting, aprendo a visioni de coloniali di maternità allargate e a un pensiero che sa sostare nelle contraddizioni più profonde. Il libro si rivolge a chi lavora nei servizi sociali, educativi, in consultori familiari, comunità alloggio, centri antiviolenza e di tutela dei minori e a coloro che si formano alle professioni di cura in ambito sanitario, socio-educativo e giuridico.
Allargare il cerchio. Pratiche per una comune umanità. Ediz. italiana e francese
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2020
pagine: 220
Questo numero speciale nasce per condividere pedagogie dell’incontro e pratiche di convivenza generatrici di legami comunitari. I contributi ritraggono l’opera quotidiana delle donne che abitano gli spazi comuni con spirito politico, diventando esperte nel trasformare in sapere, saper-vivere, i conflitti sociali, le contraddizioni e le esperienze a partire da sé e in risonanza con altre, altri. In che modo questi saperi possono dialogare con il mondo professionale della cura e trasformare le pratiche educative? Quali forze a favore della collettività vi si possono rintracciare? “Allargare il cerchio” riprende il titolo di un libro di Nora Giacobini. Questo gesto schiude lo spazio dell’immaginario, complesso e in continuo mutamento, in cui pensare le relazioni tra esseri umani, e tra questi e il Cosmo. Per quanto le differenze possano renderci distanti, la forma del cerchio permette di riconoscere la convergenza verso un centro, una comune umanità.