Libri di Marianna Martorana

Scrivere questo libro è stato un viaggio. Un viaggio lungo e a tratti solitario, un'immersione profonda in un mare di parole e idee; ho camminato su strade polverose e sentieri poco battuti. E' stato un cammino faticoso, con salite sovente ripide. A volte mi ha colto una profonda malinconia, come una pioggia sottile in una giornata grigia. Ho trascorso notti cercando la frase perfetta che potesse catturare un'emozione. Ma non e stata solo fatica e tristezza: in alcuni momenti, ho trovato anche un divertimento inaspettato, una luce calda che illuminava il cammino. Questo libro è il risultato di tutto ciò: e un bagaglio di emozioni, un'istantanea di un percorso che ha cambiato anche me.

Breve raccolta di emozioni ed immagini legate a sentieri percorsi che hanno messo la vita in pausa per centoventistagioni.

Se pensiamo che scrivere significhi solo uno sforzo letterario ci sbagliamo. In gran parte questa attività, e cioè far scorrere la penna su un foglio bianco significa sondare profondamente la nostra emotività, significa tuffarsi nel ricordo di quanto abbiamo provato, cercando di mantenerlo intatto. Significa immergersi a fondo nella nostra sensibilità, per poter leggere la realtà da tutti i punti di vista possibili, indagare gli aspetti piacevoli e quelli drammatici con equità, per poterli descrivere al meglio. Significa ripercorrere nel ricordo il viaggio nel labirinto. Io ho attraversato il mio, le sue stanze buie, i corridoi illuminati da luci fioche e tremolanti. Mi sono fermata spesso pensando di non farcela, di non poterne più uscire. Ma succede sempre qualcosa che ci fa sperare, ci induce a rimettersi in cammino. Spesso sono solo dettagli, piccole cose all'apparenza insignificanti, ma sono lo spunto necessario a ripartire. Sono fuori dal labirinto.

"Ciò che mi affascina è scoprire che ognuno di noi prova emozioni diverse leggendo le stesse cose, ritrova i suoi ricordi, la sua musica, i suoi colori, le sue speranze, i suoi segreti inconfessabili, le sue verità nascoste. Spesso le cose che leggiamo sembrano scritte per noi, da noi, perché il luccichio in quelle parole ce lo mettono i nostri occhi." (L'autrice)

Non esiste scrittore che debba inventare ciò che scrive, tutto è già dentro di lui, emozioni e sensazioni, dubbi e certezze, ammissioni e omissioni, gioie e paure, illusioni e delusioni, rimorsi e rimpianti. Il suo reale compito, sicuramente arduo, consiste nel tradurre tutto questo, e scriverlo.