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Libri di Marina Romani

Storia economica e storia degli ebrei. Istitutuzioni, capitale sociale e stereotipi (Sec. XV-XVIII)

Storia economica e storia degli ebrei. Istitutuzioni, capitale sociale e stereotipi (Sec. XV-XVIII)

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 248

Per la popolazione mosaica di Antico regime la discriminazione istituzionalizzata rappresenta l’appendice di un edificio stereotipico eretto a partire da considerazioni teologico-religiose per estendersi ad ambiti più vasti. In quanto tale esso costituisce un elemento essenziale per leggere la storia degli ebrei, ma permette di illuminare prevalentemente la parte ‘ossificata’ di un rapporto interculturale complesso dove elementi di separazione si fondono a spazi di condivisione. Al centro dei contributi interdisciplinari proposti in questa sede è lo scottante tema del confronto/scontro interculturale. In tutti i saggi l’approccio metodologico adottato è proteso a scandagliare il doppio bordo di tale confine nel tentativo di ricostruire un tessuto di relazioni in divenire dove il “discorso” imbastito tra gli ebraismi e la società maggioritaria si scioglie, nel bene e nel male, nel più ampio respiro della Storia nazionale.
32,00

Da ducato a provincia. La società mantovana tra medioevo ed età moderna. Prime indagini
15,00

Costruire la fiducia. Istituzioni, élite locali e mercato del credito in tre province lombarde (1861-1936)

Costruire la fiducia. Istituzioni, élite locali e mercato del credito in tre province lombarde (1861-1936)

Marina Romani

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2011

pagine: 192

Le banche locali, fondate in epoca postunitaria, hanno rappresentato un potente strumento di diffusione della fiducia. Il graduale estendersi della loro azione ha contribuito alla progressiva istituzionalizzazione del mercato del credito lungamente legato a circuiti informali, o a meccanismi di tipo paternalistico, o a pratiche usurarie. I differenti ambienti sociali ed economici di cui esse erano emanazione plasmarono in maniera originale, e in un contesto normativo fluido, le caratteristiche di ciascun istituto determinandone la differente capacità di incidere sulla realtà circostante. Non c'era nulla di scontato: dopo l'Unità fondare una banca significava raccogliere una sfida e misurarsi con un mondo parzialmente inesplorato, valendosi di una cultura ancora in fieri e di norme operative da costruire passo a passo, procedendo per prove ed errori. Esistevano grandi aspettative, non necessariamente fondate, e gli istituti di credito erano chiamati a compiti non sempre coerenti con gli ineliminabili vincoli di bilancio. L'intento dell'Autrice è quello di riempire di significati l'investimento nell'industria del credito, utilizzando la banca come osservatorio privilegiato di una realtà in fase di trasformazione, e come strumento per gettare criticamente luce sull'assetto creditizio e sulle classi dirigenti di tre province lombarde - Bergamo, Brescia e Mantova - misurandone i successi e gli insuccessi, e con quelli la capacità di intervenire sul territorio.
27,50

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