Libri di Mark Addams
David Jones Bowie
Mark Addams
Libro: Libro in brossura
editore: Kaos
anno edizione: 2019
pagine: 250
Incisioni, dichiarazioni, trasgressioni e provocazioni: Bowie pubblico e privato.
John Lennon talks
Mark Addams
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2017
pagine: 244
Questa antologia raccoglie le principali conversazioni di John Lennon con i mass media: dalla prima intervista radiofonica insieme ai Beatles (Radio Clatterbridge, 28 ottobre 1962), fino all’ultima intervista insieme a Yoko Ono (Bbc Radio One, 6 dicembre 1980) due giorni prima di essere ucciso. I ricordi dell’infanzia. Gli anni con i Beatles e la rottura. I rapporti con Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. L’incontro e il matrimonio con Yoko Ono. La genesi compositiva delle sue più celebri canzoni, e le sue concezioni musicali. Il socialismo e il pacifismo, i diritti civili e il femminismo, l’alcol e le droghe. L’avanguardia artistica, la “Plastic Ono Band”, i “Bed-in” e la meditazione trascendentale... Gli anni Sessanta e Settanta di John Lennon alla ribalta della scena pop-rock, raccontati in forma autobiografica dalla sua viva voce. «Se nei Beatles e negli anni Sessanta c’era un messaggio, era quello di imparare a nuotare, e una volta che hai imparato a nuotare, nuota...».
Queen. Radio Ga-ga. Cronistoria, interviste, ricordi
Libro: Libro in brossura
editore: Kaos
anno edizione: 2016
pagine: 260
Cronistoria dei Queen, dal 1970 alla morte di Freddie Mercury (novembre 1991). Antologia delle principali interviste a Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon, a partire dal 1973. La testimonianza di Jim Hutton (dal 1985 amante e convivente di Mercury), e i ricordi di Briam May. Mary Turner (“Off the Record”), maggio 1986. John, ho sentito raccontare di sfuriate in studio, tra di voi... «Oh, certo, a volte ce ne sono... Però dopo siamo sempre in grado di guardarci in faccia il giorno dopo, di parlare d’altro e di andare oltre». Roger, prima di salire sul palco segui qualche rituale personale? «Sì, mi calo due bicchieri di Scotch, tutto qui – due: né uno di più, né uno di meno. E funziona, è una cosa che mi rende aggressivo al punto giusto». Brian: l’anno scorso hai creato una chitarra da commercializzare, giusto? «È vero, la chitarra Guild è una copia della mia, quella che uso da anni e che mio padre mi ha costruito vent’anni fa... Hanno fatto un ottimo lavoro, peccato che il modello commerciale sia troppo caro...». Freddie: è buffo che dopo tutti questi anni continuate a ricevere brutte stroncature dalla stampa. «Mi pare che abbiamo imparato a convivere con questa realtà... Per essere sincero non me ne frega niente. Non mi lascerò mai deprimere né influenzare dalla stampa...».
Paul McCartney Story
Libro: Libro in brossura
editore: Kaos
anno edizione: 2015
pagine: 254
"Da ragazzino volevo diventare un musicista, e mio padre, che era un appassionato di musica bandistica, mi aveva regalato una tromba, Avevo cominciato a studiare quello strumento, ma dopo un po' avevo smesso: mi faceva troppo male la bocca, e mi ero reso conto che in realtà io volevo cantare, e cantare con quella cosa incollata alle labbra era impossibile... Allora, poco prima che la chitarra diventasse lo strumento, avevo deciso di diventare chitarrista, perché così potevo suonare e cantare". "Elvis è stato un genio, e io l'ho sempre amato. Compravo tutti i suoi dischi, da "Blue Suede Shoes" a "Heartbreak Hotel", e li riascoltavo di continuo, fino a consumarli: impazzivo veramente per la voce di Elvis". "Da ragazzi andavamo a masturbarci a casa di Nigel, a Woolton. Restavamo tutta la notte, ci sedevamo in poltrona, spegnevamo le luci, e ci masturbavamo alla grande. C'era sempre qualcuno che diceva: "Brigitte Bardot! Oooh!", e quel nome ci manteneva l'eccitazione; poi qualcun altro, credo che fosse John, diceva: "Winston Churchill!", e a quel punto l'erezione svaniva all'istante". "Avevo parecchia paura delle droghe, dato che avevo avuto una madre infermiera, perciò ci andavo sempre cauto. Direi che sia stato un bene, visto come giravano le cose, perché ti capitava di ritrovarti in posti in cui qualcuno ti chiedeva: "Vuoi sniffare un po' di eroina?", al che io rispondevo: "Sì, ma solo un po'"... Mi muovevo sempre come se stessi attraversando un campo minato"...
David Bowie show. Il «duca bianco» si racconta
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2012
pagine: 160
«Avrei dovuto andare in analisi, ma non ne avevo il coraggio: provavo una fottutissima paura per quello che avrei potuto scoprire di me stesso. Continuavo a pensare alla follia di mio fratello, e avevo paura che si trattasse di qualcosa di genetico». «Il rock'n'roll è solo rock'n'roll, anche se molta gente pensa che sia un rito sacro»
Freddie Mercury talks
Mark Addams
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2014
pagine: 164
Le principali interviste e dichiarazioni di Freddie Mercury, da solo o insieme ai Queen, a partire dagli esordi della band nel 1973. Conferenza stampa dell’aprile 1985: Qual è stata la cosa migliore della tua attività con i Queen? «Beh, la cosa più bella e anche più sorprendente è che siamo rimasti insieme per tutti questi anni. Quando abbiamo cominciato, facevamo tutto in autentico stile-rock, alla Led Zeppelin. Tutte le altre band, però, hanno sempre finito o per sciogliersi o per cambiare formazione. Noi siamo le uniche quattro dive del rock che si sono trovate bene insieme e insieme sono rimaste. Intendiamoci, abbiamo anche noi i nostri bei problemi di ego, ma non abbiamo mai lasciato che prendessero il sopravvento...». Il tuo modo di presentarti in maniera provocatoria è voluto? «Mannò, per niente. Il fatto è che molta gente trova scandaloso quello che per me è del tutto normale». A chi ti rivolgi, per parlare dei tuoi problemi? «Beh, a casa mia ho parecchi specchi e una pelle di rinoceronte... Mary è la sola persona alla quale sento davvero di potermi rivolgere. Gli amici vanno e vengono, non ho molti veri amici. Mary invece sa come affrontare le cose, e se serve sa darmi una regolata. Altrimenti me la vedo da me». Come ti piacerebbe essere ricordato, nel mondo della musica? «Oh, non lo so proprio... non ci ho mai pensato. Quando sarò morto, sarò morto... No, non ci ho pensato. Miodio, quando sarò morto come si ricorderanno di me? Non sta a me pensarci, lo facciano gli altri. Quando sarò morto, cosa me ne fregherà?».
Morrison talks. Le interviste di re lucertola, 1968-1971
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2013
pagine: 198
Introdotto da una cronologia storica relativa a Jim Morrison & Doors, questa antologia raccoglie le più importanti interviste e dichiarazioni pubbliche di Re Lucertola, dall’anno del successo (Los Angeles, 1967), all’anno della scomparsa (Parigi, 1971). Cosa mi dici riguardo al fatto di essere definito “Re del rock orgasmico”? Jim: «È un grande complimento... La musica è davvero erotica, una delle sue funzioni è la purificazione dell’emozione... Definire orgasmica la musica dei Doors significa che noi siamo in grado di portare gli spettatori a una specie di orgasmo emozionale attraverso la mediazione di parole e musica... Un concerto centra il bersaglio quando i musicisti e il pubblico raggiungono una esperienza unitaria... e la tensione di sapere che i vari recinti che separano un individuo dagli altri sono abbattuti per lo spazio di un’ora». In appendice, interviste-testimonianze su Jim Morrison di Paul Rothchild (produttore dei Doors), di Ray Manzarek (organista della band), e di Danny Sugerman (amico e collaboratore di Jim).
Doors live
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2012
pagine: 160
Jim Morrison: «Non ci dobbiamo porre dei limiti... Sperimentando tutto quello che c'è, possiamo capire via via come metterci in relazione con il resto del mondo e cominciare a trovare la nostra identità...». Robbie Krieger: «Alcuni miei amici erano stati in India e avevano scoperto il Maharishi Mahesh Yogi...». Ray Manzarek: «Abbiamo esplorato il nostro inconscio per un tempo sufficientemente lungo...»
Lennoniana. John Lennon si racconta
Libro: Libro in brossura
editore: Blues Brothers
anno edizione: 2012
pagine: 188
«Mi accorsi di essere un genio quando avevo 12 anni: ero sicuro di esserlo, anche se allora non se ne era ancora accorto nessuno... La genialità è una forma di pazzia, e se esiste un genio quello sono io – mentre se non esiste non me ne frega niente»