Libri di Martina Gangale
Il prezzo del patriarcato. Mercificazione dei corpi e disturbi post-traumatici
Maria Laura Cinquegrana
Libro: Libro rilegato
editore: Erickson
anno edizione: 2024
pagine: 151
"Oggettivare una persona, considerarla e trattarla come un oggetto, implica per definizione un’alterazione provvisoria o permanente di come si percepisce la sua umanità”. Maria Laura Cinquegrana esplora in questo libro le profonde conseguenze psicologiche della violenza legate all’oggettivazione dei corpi femminili e minorili, un tema sempre più rilevante in un’epoca segnata da femminicidi e crescente violenza di genere. Affrontando il tema delle violenze maschili contro le donne, l’autrice non solo ne analizza le forme, ma suggerisce anche possibili soluzioni e interventi concreti. Tenendo conto di una serie di dati scientifici e testimonianze toccanti che mettono in luce come l’oggettivazione delle persone comporti una negazione della loro umanità, l’obiettivo del volume è stimolare riflessioni profonde e incoraggiare il cambiamento sociale verso una nuova cultura basata sull’amore, il rispetto e l’educazione emotiva positiva, fondamentale per il benessere delle generazioni future. Nel volume, inoltre, vengono analizzati anche gli effetti psicopatologici post-traumatici delle violenze, dalle forme psicologiche a quelle sessuali, affrontando anche il delicato tema della commercializzazione dello stupro, compresa la prostituzione minorile e la pornografia.
La cura dei denti senza barriere
Federica D'Anteo, Martina Gangale
Libro: Libro in brossura
editore: Quintessenza
anno edizione: 2022
pagine: 168
Comunicazione emozionale in odontoiatria. Manuale pratico di comunicazione rivolto al team odontoiatrico per gestire la relazione e l'alleanza terapeutica con il paziente
Martina Gangale, Luisa Ghianda
Libro: Libro in brossura
editore: Quintessenza
anno edizione: 2020
pagine: 256
Il modo con cui si comunica la diagnosi e la prognosi variano secondo l'interlocutore, ma è "il silenzio" ciò che consente ad una comunicazione vera di realizzarsi. Non assenza di informazioni, che confonde il paziente, non negazione di spiegazioni, che lo turba, ma disponibilità all'ascolto "in punta di piedi", che assume le vesti della "presa in cura", piuttosto che del semplice curare. Così la relazione sfuma i contorni della dimensione strettamente clinico-assistenziale e diviene una relazione autentica tra due esseri umani alla pari, un'alleanza tra copiloti, dove il paziente si sente preso in cura nella sua interezza, ove si abbraccia anche la sua dimensione umana. Riflettere sulle modalità di costruzione di una relazione empatica, profonda e significativa, intrisa di riconoscimento reciproco, nasce dalla ferma convinzione che il paziente necessiti di un operatore presente con tutto se stesso, certo che il "modo" con cui gestirà la relazione terapeutica sarà per lui un'ancora con cui affrontare la terapia.