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Libri di Matteo Di Figlia

Bandiere e lenzuoli. La nascita dell'antimafia, la politica, le memorie

Bandiere e lenzuoli. La nascita dell'antimafia, la politica, le memorie

Matteo Di Figlia

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2025

pagine: 224

Nel 1992 le stragi di Capaci e via D’Amelio segnarono una profonda cesura in quello spazio politico e culturale che chiamiamo antimafia. Per capire appieno il lascito di questo passaggio cruciale occorre però ricostruire la sua complessa genealogia. Sebbene vi fosse una storia antica, risalente all’associazionismo sindacale di fine Ottocento e alle lotte contadine dei due dopoguerra, fu a partire dagli anni settanta del XX secolo che si creò una convergenza di forze politiche e civili di ogni orientamento che si dotarono di nuovi linguaggi e di un bagaglio di valori originali. Da quel momento, il movimento antimafia attraversò i grandi cambiamenti del paese: si incrociò con l’affermazione di nuovi quadri sociali e con l’attivismo delle donne, risentì dell’ascesa delle televisioni, anche private, nel dibattito pubblico, visse il mutato rapporto tra magistratura e società, partecipò alla crisi dei partiti, contribuendo ad accelerarla, e producendo, paradossalmente, un nuovo ambito politico. Inoltre, la sua grammatica di base, costruitasi attorno a forme di memoria che diedero a funerali e commemorazioni un senso collettivo, si ibridò con le nuove raffigurazioni della Shoah, ormai divenute il principale riferimento per ogni discorso memorialistico. Gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero avvio a una nuova fase: benché fosse già disseminata su tutto il territorio italiano, fu allora che l’antimafia assunse, anche grazie al contributo decisivo dell’associazione Libera, un respiro più nazionale. I fatti accaduti in Sicilia furono da quel momento rielaborati da un corpus di libri, canzoni, film, forme rituali, programmi e serie tv, spesso intesi con una funzione pedagogica, come testimonianze utili per la trasmissione di valori alle nuove generazioni. Il libro indaga la nascita di questo campo culturale.
26,00

Fascisti a Palermo. Istituzioni e ceti dirigenti in una provincia del regime 1922-1943

Fascisti a Palermo. Istituzioni e ceti dirigenti in una provincia del regime 1922-1943

Matteo Di Figlia

Libro: Libro in brossura

editore: Istituto Poligrafico Europeo

anno edizione: 2024

pagine: 140

Palermo giunse tardi al fascismo. Come nel resto del Paese, al netto della decantata fine dell'elettoralismo, ci si chiese chi potesse rappresentare al meglio, nel capoluogo e nella provincia, la rivoluzione in camicia nera. In parte si affermarono fascisti della prima ora; più spesso emersero individui sedotti dalla nuova politica dopo che questa aveva conquistato il potere, e ritrovatisi a operare in istituzioni preesistenti o in ruoli creati dal governo Mussolini. I vertici del partito, i prefetti e i questori sovraintesero a questo processo, anche interagendo con i gruppi mafiosi, ora per tenerli lontani dai gangli del potere locale, ora cooptandoli come parte di un notabilato del quale si cercava l’appoggio. Vecchie e nuove élite contrattarono, a volte confliggendo, con chi rappresentava la tendenza centralizzatrice del regime, e sfruttarono gli spazi di manovra apertisi dopo la marcia su Roma. Il libro indaga questi meccanismi di selezione. Ne esce un quadro complesso e dinamico, con una periodizzazione interna, specie per l’accelerazione totalitaria degli anni Trenta.
14,00

Altre modernità. Salvatore Lupo e la storia dell'Italia contemporanea

Altre modernità. Salvatore Lupo e la storia dell'Italia contemporanea

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2024

pagine: 288

Salvatore Lupo è uno degli storici contemporaneisti italiani più brillanti. Con un particolare occhio alla Sicilia e al Mezzogiorno, si è occupato del processo di unificazione nazionale, del periodo liberale, del fascismo e degli anni repubblicani sino a oggi. Sempre attento alle dinamiche sociali ed economiche, oltre che a quelle politiche, ha svolto studi pionieristici sulla mafia, rifiutando di considerarla l’oggetto di una disciplina a sé, e quindi analizzandola con gli strumenti propri della storiografia. Dall’ampio ventaglio di interessi che ha caratterizzato la sua ricerca si sono sviluppate nuove e originali prospettive. Ed è a questa scelta – di leggere sempre nei termini della varietà e della complessità le trasformazioni che hanno caratterizzato la storia del Mezzogiorno contemporaneo e, a partire da essa, quella d’Italia – che fa riferimento il titolo del volume dedicatogli. I saggi di allievi, amici e colleghi, qui raccolti in occasione del suo pensionamento dopo il ventennale insegnamento presso l’Università di Palermo, si confrontano con questi grandi temi. Ci raccontano anche di alcuni dei passaggi più significativi dell’esperienza scientifica dello storico siciliano, come la formazione presso l’Università di Catania e la successiva partecipazione a una delle più innovative proposte storiografiche degli ultimi decenni, quella che ha fatto riferimento all’Istituto meridionale di storia e scienze sociali e alla rivista «Meridiana». Ne è derivato un quadro ricco, suggestivo e aggiornato, che copre l’intero arco cronologico della storia contemporanea.
28,00

La Shoah come metafora. Analogie, ibridazioni, accostamenti
20,00

Tempo e Shoah. Politiche dell'oblìo e forme testimoniali

Tempo e Shoah. Politiche dell'oblìo e forme testimoniali

Libro: Libro in brossura

editore: Palermo University Press

anno edizione: 2020

pagine: 170

15,00

Israele e la sinistra. Gli ebrei nel dibattito pubblico italiano dal 1945 a oggi

Israele e la sinistra. Gli ebrei nel dibattito pubblico italiano dal 1945 a oggi

Matteo Di Figlia

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2012

pagine: 196

Nell'Italia repubblicana, numerosi ebrei aderirono ai partiti di sinistra. Questa scelta sgorgava naturalmente dall'opposizione al regime, che aveva visto ebrei e antifascisti partecipare alle stesse lotte e piangere gli stessi morti. Ben presto, Israele assunse un ruolo altrettanto centrale nella definizione dell'"autocoscicnza" ebraica, creando così un piano di aperta conflittualità con buona parte di quelle stesse sinistre, di sovente arroccate su posizioni fortemente terzomondiste. Nacque un terreno di ibridazione simbolica di grande interesse, nel quale gli ebrei italiani di diverse generazioni avviarono continui ripensamenti della tragica eredità della Shoah, del legame con Israele, e di un impegno politico che spesso fu un aspetto essenziale delle loro vite. Il libro analizza i percorsi ideologici e intellettuali di alcuni di loro rimandando sempre al più ampio dibattito sul Medio Oriente. Da Franco Fortini a Emilio Sereni, da Amos Luzzatto ad Arrigo Levi, da Luca Zevi a Fiamma Nirenstein, le storie di tanti intellettuali solcano, mostrandone le profonde spaccature, i principali snodi di un paese oscillante tra rielaborazioni e rimozioni di un passato totalitario. Aprono squarci sulle complesse combinazioni di identità e politica. Offrono un punto di vista interno, quasi intimo, da cui poter seguire il cammino delle sinistre italiane.
25,00

Farinacci. Il radicalismo fascista al potere

Farinacci. Il radicalismo fascista al potere

Matteo Di Figlia

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 260

Cosa fu il radicalismo fascista? Quale il ruolo che Mussolini intendeva cedergli nelle diverse fasi del ventennio? Il volume tenta di rispondere a tali interrogativi concentrandosi sulla figura chiave di tutto l'intransigentismo, Roberto Farinacci, che sino alla fine degli anni trenta impersonò la figura del leader fascista in una versione diversa da quella di Mussolini, in modo persino contraddittorio rispetto a essa. Prima ras di Cremona, poi capace organizzatore di uno squadrismo interprovinciale, guidò la riscossa fascista che neutralizzò le reazioni all'omicidio Matteotti. Ottenuta in questo modo la guida della segreteria generale del Pnf, fu in grado di esercitare un forte ascendente sia sul partito che sulla vasta corrente radicale, assumendo così troppo potere per non destare la diffidenza del duce. Per questo venne ostracizzato, messo all'indice, spiato dalla stessa polizia politica fascista. Eppure, Mussolini non se ne liberò mai. Con la svolta filonazista e antisemita del 1936, Farinacci tornò in auge. Fu in quegli anni che la sua tensione verso una lotta perenne e maniacale contro ogni forma di "afascismo" si dimostrò intrinseca al tessuto connettivo del regime. Questo volume offre un contributo innovativo alla riflessione sulla figura di Farinacci, partendo "non solo da una ricerca documentaria di prima qualità, ma da una visione fresca, da un'introiezione del mutare dei tempi e delle prospettive storiografiche", come scrive Salvatore Lupo.
25,00

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