Libri di Nicola Curcio
Heidegger e il suo tempo. Una biografia filosofica
Rüdiger Safranski
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 576
Unanimemente considerato tra i maggiori filosofi del Novecento, Martin Heidegger, come ha scritto Jacques Derrida, rappresenta anche la maggior «ferita» nella storia della filosofia tedesca. Il «caso Heidegger», le accese e ripetute polemiche intorno alla sua figura e al suo iniziale sostegno al nazismo, ha diviso il mondo culturale e ritardato la comprensione del suo pensiero. Con il proposito di chiudere quella ferita, Rüdiger Safranski ripercorre l'intera opera del filosofo di Messkirch. Apre così una via inedita, perché se si interpreta il pensiero heideggeriano soltanto dal punto di vista politico, non solo non lo si comprende, ma lo si può addirittura fraintendere. Safranski ha scritto molto più di una biografia: ha descritto un'intera epoca tratteggiando l'articolata costellazione dei pensatori del tempo, da Edmund Husserl a Karl Jaspers, da Karl Löwith a Hans Georg Gadamer, Jean-Paul Sartre, Hannah Arendt, per restituirci integro, al di là del bene e del male, il tormentato percorso esistenziale e creativo di un uomo che, in tutta la sua vita, non si è mai stancato di porre la domanda sulla questione dell'essere, perché «il domandare è la pietà del pensiero».
Su Heidegger. Cinque voci ebraiche
Günther Anders, Hannah Arendt, Hans Jonas, Karl Löwith, Leo Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 1998
pagine: XXX-114
La vita e l'opera di Heidegger sono macchiate, come è noto, da un momento oscuro: nel 1933 egli aderì al nazionalsocialismo e, sia pure momentaneamente, mise il suo genio filosofico al servizio del Male. Per taluni fu un errore fatale ma temporaneo, per altri l'indice di una contiguità più profonda tra alcuni elementi del suo pensiero e l'ideologia nazionalsocialista. Il segno, comunque, di un'ottusità politica imperdonabile per un pensatore del suo calibro. Come spiegare l'incomprensibile fatto che proprio uno dei massimi filosofi del nostro secolo sia caduto vittima del totalitarismo più infausto? Come influisce tutto questo sul nostro giudizio circa le intuizioni filosofiche con cui Heidegger ha segnato il Novecento? E quale interpretazione darne, dal momento che la vicenda di Heidegger assume un valore paradigmatico nella valutazione dei rapporti tra il pensiero e la politica, l'intelligenza e il potere? Nonostante le controversie su tale spinosa questione si siano ripetute, con regolarità quasi astrologica, dalla fine della guerra a oggi, finora nessuno aveva notato che i giudizi più acuti sono venuti dagli allievi ebrei di Heidegger, cioè da coloro che ne subirono il fascino ma al tempo stesso furono tremendamente colpiti dalle sue scelte politiche. Il presente volume raccoglie le cinque più significative testimonianze: quelle di Gunther Anders, Hannah Arendt, Hans Jonas, Karl Löwith e Leo Strauss, che ascoltarono tutti le lezioni del giovane Heidegger a Friburgo e Marburgo. Esse offrono la migliore scorta per valutare la grandezza e i limiti di questo maestro della filosofia del Novecento, aiutandoci a sondare il fondo imperscrutabile e la torbida magia del suo pensiero. Introduzione di Franco Volpi.

